Abbiamo approvato il Bilancio nei tempi previsti, abbiamo portato avanti un lavoro all’insegna della responsabilità:ringrazio la commissione, la maggioranza e l’opposizione per il clima di collaborazione”.
Lo ha detto Luca Bianchi, assessore regionale all’Economia, al termine dei lavori della commissione Finanze dell’Ars dove questo pomeriggio è stato approvato il documento economico.
“E’ un Bilancio da 25 miliardi di euro – ha aggiunto Bianchi – che ricalca quello dello scorso anno, ma introduce misure di razionalizzazione delle spese di funzionamento che vanno dal 2 al 3 %. Inoltre abbiamo salvaguardato le cosiddette ‘misure fondamentali’, assicurando le spese obbligatorie e garantendo la tenuta dei fondi di riserva”.
Abbiamo approvato il Bilancio in un clima positivo, ho apprezzato la disponibilità della minoranza. Mi auguro che questa condizione si ripeta anche in occasione della discussione della Finanziaria, e prosegua in Aula”.
Esulta anche Nino Dina, presidente della commissione Bilancio dell’Ars, al termine della seduta di oggi durante al quale è stato approvato il Bilancio. La commissione si riunirà da domani 28 dicembre per iniziare l’esame della Legge di Stabilità.
Tempi rispettati, dunque, almeno fino ad ora, nella maratona di Capodanno annunciata nei fatti e confermata dal presidente dell’Ars durante la conferenza di fine anno subito prima di Natale. Ma se bilancio e finanziaria saranno incardinati solo il 30 o massimo il 31 dicembre per essere discussi, probabilmente, dal 2 gennaio, non tutti sembrano essere d’accordo.
Applausi a scena aperta non senza qualche imprecisione dal megafono. “Finalmente, dopo diversi anni, ci sono le condizioni per
approvare il bilancio della regione entro fine anno – dice il capogruppo Giovanni Di Giacinto -. Si evita così l’esercizio provvisorio che sarebbe stato deleterio ed anche dannoso per i contrattisti degli Enti locali che aspettano la proroga. Oggi il bilancio ha avuto il via libera dalla commissione Bilancio e nelle prossime ore lavoreremo alla legge finanziaria. Il senso di responsabilità del governo presieduto da Rosario Crocetta, che bene ha lavorato nel risanamento dei conti, sta consentendo al parlamento regionale di operare nei termini previsti per iniziare l’anno con il bilancio già operativo”.
Tuonano, invece, contro le proroghe per i precari gli uomini del movimento 5 stelle che oggi sono tornati a scagliarsi contro il provvedimento già osteggiato alla vigilia di Natale.Ma tutte le opposizioni considerano non attuabile il bilancio così come è redatto e per qualche ora nel pomeriggio è comparsa l’ipotesi di esercizio provvisorio.
“Il presidente Crocetta chiede di votare il bilancio entro l’anno, ma è davvero difficile votare lo strumento finanziario così come è – dice l’ex Mpa Vincenzo Figuccia -. Sarebbe più opportuno varare una legge di stabilità, che sia una norma finanziaria in senso stretto, magari assieme al Bilancio e rinviare la cosiddetta legge finanziaria ai mesi successivi. Occorre, infatti, mettere in sicurezza i conti della regione e dare risposte immediate ai precari degli Enti locali senza scaricare le responsabilità sui sindaci che, sul tema, hanno le mani legate.
Immediata la reazione delle forze di maggioranza. Un no netto arriva da Articolo 4: “Si portino subito in aula bilancio e finanziaria e si proceda al voto – dice il capogruppo  Luca Sammartino -. Basta con i tatticismi d’aula, ci vuole senso di responsabilità e rispetto per la Sicilia ed i siciliani. Occorre votare il bilancio per dare risposte ai precari, abbandonare la pagina dell’emergenze e lavorare per il bene della Sicilia a provvedimenti che garantiscano lo sviluppo, la crescita e l’occupazione”.
A mettere tutti a tacere proprio Crocetta secondo il quale è falso che il bilancio abbia dei buchi come sostiene Figuccia e non c’è alcun motivo per ricorrere all’esercizio provvisorio: “si va avanti”.
Ma l’assalto alla diligenza è già partito con una serie di emendamenti anche di maggioranza come quelli annunciati dalMegafono che riguardano la prescrizione medica dei farmaci monodose e la possibilità di vendita diretta di merci nelle aree ex Asi.
“Sui farmaci monodose – dice il proponente Nino Oddo –  si prevede che la vendita degli stessi permetterà ingenti risparmi nel settore della sanità. L’altra norma consiste nella possibilità che nelle aree industriali si destini apposito spazio alla vendita al dettaglio delle merci prodotte in stabilimento. Ciò avverrebbe sulla falsa riga di ciò che già è permesso nel nord Italia con un duplice vantaggio per venditori e acquirenti, soprattutto sui prezzi praticati”.
Di emendamenti ne pioveranno a grappoli e questo, a prescindere dal loro contenuto, non semplificherà certamente l’iter della norma.