Un Albo rivolto ai circa 24mila precari che da oltre 25 anni lavorano
nella pubblica amministrazione e che contempla meccanismi di
stabilizzazione negli enti. Nel caso in cui i posti previsti in
organico siano già completi, la creazione di un ruolo sopranumerario
che permetta ai precari di proseguire il loro rapporto di lavoro con
gli enti, con la trasformazione del rapporto di lavoro a tempo
indeterminato, valorizzando l’esperienza professionale acquisita.
E’ la proposta di legge del vicepresidente vicario dell’Assemblea
regionale siciliana Antonio Venturino che la prossima settimana verrà
discussa in Commissione Lavoro. Due disegni di legge che affrontano
definitivamente la soluzione del bacino dei precari della pubblica
amministrazione e quelli utilizzati in Attività socialmente utili, i
cui contratti scadranno nel dicembre 2014 e 2016, senza alcuna
ulteriore possibilità di proroga.
“Occorre che l’Assemblea regionale, il Governo con il
coinvolgimento dello Stato e i sindacati – afferma Antonio
Venturino - mettano fine una volta per tutte a questo calvario
istituzionale di Stato anche per un senso di civiltà. Ormai da anni
assistiamo alla persistente violazione del buon senso istituzionale
dello Stato, incapace di trovare una soluzione definitiva, che ha
proseguito ad alimentare la precarietà spacciandola per
flessibilità”.
Da troppo tempo questi lavoratori hanno abbondantemente superato il
limite massimo dei 36 mesi previsto dalla normativa italiana, in
applicazione delle leggi comunitarie. Secondo la proposta di
Venturino, sia il ruolo unico ad esaurimento che il ruolo
sovrannumerario non comporteranno aggravi di spese in quanto la
stabilizzazione del rapporto di lavoro precario avverrà senza costi
aggiuntivi per la Regione siciliana. Inoltre, le leggi regionali e
statali previste per i precari vengono estese anche ai lavoratori
socialmente utili (Attività socialmente utili).
“Bisogna riconoscere che i precari dopo tanti anni di servizio
negli enti hanno occupato ruoli chiave nella macchina amministrativa
e vengono utilizzati come manodopera a basso costo – sottolinea
Venturino -. Gli enti non li hanno mai voluti stabilizzare
appigliandosi a cavilli di comodo, voluti anche dalla caotica
normativa regionale in contrasto con le norme europee sul lavoro a
tempo determinato. Evitiamo la demagogia e non continuiamo a mettere
la polvere sotto il tappeto, con le solite e reiterate proroghe –
spiega il vicepresidente Venturino - ricordandoci che i lavoratori
sono vittime di un sistema politico che li ha usati e che vorrebbe
continuare ad usarli. Con questi disegni di legge che portano la mia
firma – conclude Venturino - Governo e Assemblea regionale hanno
l’opportunità di voltare pagina una volta per tutte affrontando
seriamente il problema e trovando una soluzione vera, senza fare
macelleria sociale”.
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