domenica 24 dicembre 2017

Avvio stabilizzazioni e proroga dei rapporti anno 2018 - Schema di deliberazione elaborato da Leonardo Misuraca




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giovedì 21 dicembre 2017

Sentenza Comune di Mazara - Palermo 21 dic 2017. Sì è aperta una breccia. Ora tocca ai precari siciliani arrivare alla stabilizzazione.

Anche i dipendenti precari del Comune di Mazara del Vallo hanno ottenuto il riconoscimento del risarcimento del danno pari a 12 mensilità globali di fatto oltre gli interessi maturati.
Questo è solo l'inizio perché adesso bisogna richiedere il danno ulteriore che si aspetta dalla Cgue parametrato alla durata dell'abuso subito il danno da perdita di chance per la mancata stabilizzazione. Inoltre si aspetta il pronunciamento della Cgue sulla costituzione a tempo indeterminato del rapporto di lavoro precario abusato e della Cedu per violazione dei diritti dell'uomo. Ne vedremo delle belle.
Dott. Gaetano Aiello


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venerdì 15 dicembre 2017

La Corte di appello di Palermo riconoscere dipendenti pubblici i precari degli Enti Locali siciliani.

La Corte di appello di Palermo ha riformato tutte le sentenze dei giudici di primo grado sull'abuso derivante dalla reiterazione dei contratti a termine nella Pa siciliana. Ha dichiarato illegittimo il termine apposto ai contratti di natura subordinata ed ha riconosciuto ai dipendenti precari degli Enti Locali ed Istituzionali della Regione Siciliana il risarcimento del danno pari a 12 mensilità dell'ultima retribuzione globale di fatto oltre gli interessi legali nella misura e con decorrenza di legge. 
È un primo traguardo  nella guerra per la stabilizzazione dei rapporti di lavoro precari.

Adesso aspettiamo di capitalizzare con altre azioni di tutela effettiva già in fase avanzata ulteriori risarcimenti dei danni dopo la sentenza Santoro della Cgue sulla gradualità del risarcimento del danno legata alla durata dell'abuso che secondo la proposta della Commissione europea si dovrebbe aggirare intorno a 36 mensilità visto che non tiene conto del limite delle 12 mensilità stabilito dalla Corte di cassazione nella sentenza SS UU 15 marzo 2016 n 5072.
Ovviamente per quanto riguarda la sanzione della costituzione a tempo indeterminato del rapporto di lavoro precario abusato ci sono in discussione 5 remissioni in Cgue e 2 in Corte costituzionale oltre al reclamo collettivo davanti alla Cedu  presentato dall'Usb Pi sul fenomeno del precariato pubblico siciliano.

È ovvio che bisogna tenere in considerazione che si sono fatti dei passi avanti con le tutele effettive visto che fino adesso i dipendenti precari siciliani sono stati considerati non lavoratori oggetto di misure assistenziali previdenziali e di workfare come dispone l'illegittima abusiva e difforme legislazione siciliana vigente in materia di contratti a termine nella Pa siciliana. Un abbraccio agli eroici dipendenti precari siciliani che con le loro azioni di tutela effettiva stanno difendendo il diritto al lavoro contro il più gigantesco abuso di Stato mai realizzato nella Pa italiana.
Dott. Gaetano Aiello



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domenica 3 dicembre 2017

La Commissione europea alleata dei dipendenti precari siciliani. L'abuso subito dai lavoratori è impossibile da nascondere.

 È ormai certo che i dipendenti precari siciliani sono dei lavoratori pubblici a termine, come già definiti da ben 4 sentenze della Corte di cassazione(sentenze 27 ottobre 2017 n 25672, 25673, 25674 e 25675 ).

I dipendenti precari siciliani quindi non sono più oggetto di misure di natura assistenziale, previdenziale o di workfare e non possono neanche rientrare nei programmi di formazione professionale, finanziati da contributi pubblici e oggetto di disciplina della clausola n 2 della Direttiva europea n 1999 /70/CE. 
Per quanto riguarda, la grande battaglia di civiltà dei dipendenti precari siciliani, che hanno attivato le tutele effettive contro gli abusi subiti da quasi 30 anni di precariato da parte dello Stato italiano, segnalo le Osservazioni della Commissione europea nella Causa C-331/17.
Nelle Osservazioni scritte della Commissione, i punti interessanti per i dipendenti precari siciliani, sono quelli che vanno dal 47 al 51
A tal proposito la Commissione chiama in causa la clausola n 4 della Direttiva europea (principio di non discriminazione) e individua i dipendenti precari beneficiari della tutela forte, quale la "riqualificazione del rapporto di lavoro precario abusato e il risarcimento del danno", come lavoratori comparabili a tempo indeterminato, per i quali è possibile invocare la disapplicazione diretta delle norme nazionali e /o  regionali, ostative alla tutela prevista dall'Accordo quadro di cui alla Direttiva europea. 

E se dovessimo applicare questo principio, enunciato nelle Osservazioni scritte della Commissione europea (e quindi anche dal Governo italiano), per tutti i dipendenti precari italiani compresi quelli siciliani, che non rientrano nella stabilizzazione del Decreto Madia (Decreto Legislativo 25 maggio 2017 n 75)?
E se i lavoratori comparabili per il settore pubblico, fossero i dipendenti precari che verranno stabilizzati "ope legis" dall'art 20 comma 1 del Decreto Legislativo 25 maggio 2017 n 75?
In questo caso, in applicazione della clausola n 4 della Direttiva europea, sarebbe possibile disapplicando le norme ostative dello Stato membro (leggi nazionali e /o regionali) riqualificare i rapporti di lavoro di tutti i dipendenti precari siciliani che sono stati selezionati, tramite procedure concorsuali e/o di legge ed hanno superato 36 mesi di servizio anche non continuativi, così come avverrà per i dipendenti precari siciliani  "comparabili" che rientrano nella stabilizzazione di cui all'art 20 comma 1 del Decreto Legislativo 25 maggio 2017 n 75.

È questa una "soluzione elegante" della Commissione europea, che risolve definitivamente il fenomeno del precariato pubblico siciliano, attraverso l'applicazione della sanzione effettiva per l'abuso dei contratti a termine nella Pa siciliana. 
In Sicilia questa soluzione, a mio avviso,  sarebbe auspicabile per il Governo della Regione, soprattutto alla luce della legislazione siciliana vigente, che dal 2004 ha disapplicato, con l'art 77 comma 2 della Legge Regionale 28 dicembre 2004 n 17,  la Direttiva europea ai contratti a termine nella Pa siciliana.
Inoltre, la legislazione regionale abusiva illegittima e difforme alla Direttiva europea, oggi è pure soggetta al vaglio di costituzionalità, dopo l'Ordinanza del 7 giugno 2017 del giudice del lavoro del Tribunale di Termini Imerese
In definitiva adesso che il nuovo Governo regionale si è appena insediato, vediamo cosa ne pensa della questione  il neo Assessore alla Funzione pubblica e alle Autonomie Locali e se è suo intendimento affrontare in modo organico e strutturale il fenomeno del precariato pubblico siciliano. 
Dott. Gaetano Aiello





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