Mercoledì 20 Novembre 2013 - 16:20 di Salvo Toscano
La via dei prepensionamenti, annunciata la settimana scorsa dalla giunta Crocetta come la strada maestra per avviare le stabilizzazioni dei precari, viene stoppata dal ministero. L'assessore Valenti: "Rassicuro i lavoratori, questa è la priorità per il governo". Domani vertice della verità con sindaci e sindacati.
PALERMO - L'annuncio, un altro, è rimasto strozzato in gola al governo Crocetta. Giovedì scorso, la giunta si presentava vittoriosa sulle pagine dei quotidiani siciliani, che all'unisono annunciavano la svolta nell'affaire precari. La soluzione, faceva sapere il governo, si era trovata grazie ai prepensionamenti permessi dal congelamento della riforma Fornero. Prepensionamenti che avrebbero potuto far posto in Sicilia, per la stabilizzazione dei precari degli enti locali, l'esercito dei 18 mila che a dicembre vedrà scadere i propri contratti.
Tagliare e stabilizzare, dunque. L'assessore alla Funzione pubblica Patrizia Valenti spiegava che la legge di proroga da varare all'Ars entro fine anno, si sarebbe fondata proprio su questo esamotage. Si attendeva solo una circolare del ministero. Che però ha riservato una doccia fredda alla giunta. Strozzando, appunto, il frettoloso annuncio dei giorni scorsi. La circolare non c'è ancora, ma i tecnici del ministero citati ieri da un quotidiano gelavano il governo: prepensionamenti sì, stabilizzazioni no. Il ministero spiega che il congelamento della legge Fornero (possibile per gli enti con eccedenza di personale) serve solo a creare un risparmio e non a liberare posti da assegnare ai precari. Insomma, a svuotare la pubblica amministrazione di personale, non a sostituirlo con altri dipendenti. Prima di tutto, infatti, bisognerà riportare il personale entro parametri sostenibili economicamente.
Una frenata che ha messo i allarme sindaci e sindacati. E soprattutto i precari, che prima ancora di sentir parlare di stabilizzazione ancora attendono certezze sulla proroga. L'assessore Valenti non si scompone e invita alla calma: “Voglio rassicurare i precari: stiamo lavorando giornalmente, l'argomento è sicuramente la priorità del governo. Per mettere su un sistema che sia attuabile, stiamo prendendo il tempo necessario, per avere a disposizione tutti i dati per procedere alla stabilizzazione”. Che secondo l'assessore non resterà una chimera. Anche dopo la frenata del ministero: “Non è sicuramente in automatico che si sarebbe dovuto procedere. Per capirci, non abbiamo mai pensato che tutti i posti che si liberano con i prepensionamenti si possano mettere a concorso. Non c'è una concatenazione lineare tra le due cose. Certamente però, con i prepensionamenti si liberano posti in pianta organica e negli enti locali si abbassa il rapporto tra spese del personale e spese correnti, che è uno dei vincoli che limita la possibilità di assumere”.
Insomma, non c'è un automatismo, ma gli esodi potrebbero comunque, secondo l'assessore, favorire un percorso di stabilizzazione dei precari. Che procederebbe secondo il sistema del bacino unico regionale: i precari degli enti locali finirebbero in un unico monte in cui dovrebbero attingere i Comune secondo le proprie esigenze di personale. Intanto, la Regione sta effettuando un monitoraggio per capire quanti dipendenti potrebbero andare in pensione sfruttando le norme più favorevoli.
Intanto, però, il tempo stringe. Entro 40 giorni vanno prorogati i contratti in scadenza. “La proroga deve esser condizionata a un piano di stabilizzazione. Sarà pronto entro la fine dell'anno, lavoriamo giornalmente di concerto con l'assessore al Lavoro e con l'assessore all'Economia per mettere insieme i tasselli che permetteranno una stabilizzazione scaglionata”, spiega l'assessore Valenti.
I Comuni attendono risposta: “Bisogna dimostrare che i 360 milioni possano venire fuori da un risparmio di spese delle regioni – spiega il vicepresidente dell'Anci Sicilia Paolo Amenta -. Io mi preoccuperei in una prima battuta di trovare una soluzione per prorogare i contratti. Non possiamo certo tirar fuori un vincolo ogni giorno, finora come li abbiamo mantenuti questi precari? Il tema vero è come non aumentare la spesa pubblica. La regione deve individuare le voci di spesa da tagliare per compensare la spesa delle stabilizzazioni. Il 31 dicembre scadono i contratti: qua significa mandare a casa gente che lavora da 20 anni. Il 60 per cento dei corpi di polizia municipale è formato da contrattisti”.
Domani pomeriggio l'assessore farà il punto con i sindacati e con i sindaci nell'unità di crisi costituita dal presidente della Regione. Aspettando di poter leggere la circolare del ministero, che non è ancora stata pubblicata. Sarà quella la base di partenza per cercare di trovare una via d'uscita. Che malgrado gli annunci, forse troppo frettolosi, è ancora da definire.
Tagliare e stabilizzare, dunque. L'assessore alla Funzione pubblica Patrizia Valenti spiegava che la legge di proroga da varare all'Ars entro fine anno, si sarebbe fondata proprio su questo esamotage. Si attendeva solo una circolare del ministero. Che però ha riservato una doccia fredda alla giunta. Strozzando, appunto, il frettoloso annuncio dei giorni scorsi. La circolare non c'è ancora, ma i tecnici del ministero citati ieri da un quotidiano gelavano il governo: prepensionamenti sì, stabilizzazioni no. Il ministero spiega che il congelamento della legge Fornero (possibile per gli enti con eccedenza di personale) serve solo a creare un risparmio e non a liberare posti da assegnare ai precari. Insomma, a svuotare la pubblica amministrazione di personale, non a sostituirlo con altri dipendenti. Prima di tutto, infatti, bisognerà riportare il personale entro parametri sostenibili economicamente.
Una frenata che ha messo i allarme sindaci e sindacati. E soprattutto i precari, che prima ancora di sentir parlare di stabilizzazione ancora attendono certezze sulla proroga. L'assessore Valenti non si scompone e invita alla calma: “Voglio rassicurare i precari: stiamo lavorando giornalmente, l'argomento è sicuramente la priorità del governo. Per mettere su un sistema che sia attuabile, stiamo prendendo il tempo necessario, per avere a disposizione tutti i dati per procedere alla stabilizzazione”. Che secondo l'assessore non resterà una chimera. Anche dopo la frenata del ministero: “Non è sicuramente in automatico che si sarebbe dovuto procedere. Per capirci, non abbiamo mai pensato che tutti i posti che si liberano con i prepensionamenti si possano mettere a concorso. Non c'è una concatenazione lineare tra le due cose. Certamente però, con i prepensionamenti si liberano posti in pianta organica e negli enti locali si abbassa il rapporto tra spese del personale e spese correnti, che è uno dei vincoli che limita la possibilità di assumere”.
Insomma, non c'è un automatismo, ma gli esodi potrebbero comunque, secondo l'assessore, favorire un percorso di stabilizzazione dei precari. Che procederebbe secondo il sistema del bacino unico regionale: i precari degli enti locali finirebbero in un unico monte in cui dovrebbero attingere i Comune secondo le proprie esigenze di personale. Intanto, la Regione sta effettuando un monitoraggio per capire quanti dipendenti potrebbero andare in pensione sfruttando le norme più favorevoli.
Intanto, però, il tempo stringe. Entro 40 giorni vanno prorogati i contratti in scadenza. “La proroga deve esser condizionata a un piano di stabilizzazione. Sarà pronto entro la fine dell'anno, lavoriamo giornalmente di concerto con l'assessore al Lavoro e con l'assessore all'Economia per mettere insieme i tasselli che permetteranno una stabilizzazione scaglionata”, spiega l'assessore Valenti.
I Comuni attendono risposta: “Bisogna dimostrare che i 360 milioni possano venire fuori da un risparmio di spese delle regioni – spiega il vicepresidente dell'Anci Sicilia Paolo Amenta -. Io mi preoccuperei in una prima battuta di trovare una soluzione per prorogare i contratti. Non possiamo certo tirar fuori un vincolo ogni giorno, finora come li abbiamo mantenuti questi precari? Il tema vero è come non aumentare la spesa pubblica. La regione deve individuare le voci di spesa da tagliare per compensare la spesa delle stabilizzazioni. Il 31 dicembre scadono i contratti: qua significa mandare a casa gente che lavora da 20 anni. Il 60 per cento dei corpi di polizia municipale è formato da contrattisti”.
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Ultima modifica: 20 Novembre ore 20:22
Fonte: http://livesicilia.it/2013/11/20/precari-roma-smonta-gli-annunci-del-governo-valenti-una-soluzione-entro-fine-anno_405402/
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