Se da una parte l'attenzione è rivolta alla Commissione Bilancio al Senato che và avanti nell'esame dei singoli emendamenti presentati alla legge di Stabilità (n. 1120) e alla legge di Bilancio (n.1121), prevedendo uno slittamento della discussione al Senato, dal 18 al 20 Novembre; dall'altra è rivolta agli Uffici del Ministero della Funzione Pubblica impegnati nella stesura della circolare ministeriale esplicativa della legge 125 del 30 Ottobre 2013, il cui tempo di attesa si potrae oltre il previsto.
Più passano le ore, più si và delineando un percorso contorto che disattende le aspettative dei lavoratori interessati e delle rispettive amministrazioni, che tacitamente subiranno senza tanti clamori di popolo; convinti come siamo che l'ufficialità alle nostre perplessità manifestate sin dal primo momento sul mancato futuro occupazionale di ventimila famiglie siciliane non si farà disattendere; ciò si desume dalle posizioni assunte dal governo regionale per bocca dell'assessore Valenti espressione politica del Ministro D'Alia in Sicilia, sponsor di sigle sindacali confederali che convocate al tavolo di crisi, avvalleranno ciò che hanno deciso a discapito dei tanti lavoratori interessati, ma sopratutto dei tanti che ancora continuano a dare linfa e credito senza rendersi conto che li hanno delegati alla loro estinzione.
Se tutto ciò oggi potrà apparire come una contrapposizione di sigle impegnate a difendere la propria ledershap sul campo, domani si prenderà atto di ciò che sti sta consumando nell'indifferenza dei tanti e nella convinzione che nessuno manderà a casa nessuno.
Il problema di fondo và ricercato fra le pieghe di quanto si stà architettando alle proprie spalle, per rappresentare una condizione sociale ben diversa da quella che in realtà è,l'assessore Valenti nelle segrete stanze romane concorda con il ministro D'Alia, ambedue espressioni dell'UDC, quindi ogni contrapposizione nel merito è neutralizzata da interessi comuni, la fuoriuscita dagli enti di migliaia di soggetti "aspiranti alla stabilizzazione" per farli confluire in un ruolo unico regionale ai fini di garantire una prosecuzione; ipotizzando che nel triennio 2014/2016 gli enti di provenienza potrebbero farvi riferimento per operare le relative assunzioni .
Quali e quante assunzioni ? con quali risorse ? quali interessi avrebbe l'ente una volta svincolato dal pesante fardello dei precari oggi in forza con contratto a tempo determinato a farsi carico di nuovo personale ?
Teniamo ben presente di ciò che l'assessore Valenti ha dichiarato nelle ultime ore, usando sempre il condizionale, ovvero:
a) gli enti possono, al ricorrere delle condizioni economiche favorevoli, procedere all'assunzione dei soggetti interessati nel limite del tournover e nel rispetto del 50% dei posti da riservare all'esterno ;
b) nel ruolo unico, dovrebbero confluire tutti precari degli enti pubblici presenti in sicilia e non solo contrattisti e ASU; troverebbero spazio anche coloro che nulla hanno a che vedere con questa categoria e magari dovendo la Regione Siciliana leggiferare nel merito, come riordino della materia, nulla escluda che ci sarà la corsa a contemplare le più svarite tipologie di lavoratori che oggi sfuggono alla nostra ragione;
c) i comuni dovranno mettere ordine nei conti e procedere a un riordino delle dotazioni organiche, procedendo a una riduzione di queste e porre in mobilità le eventuali eccedenze rilevate;
d) dimostrare che si sono operati tagli ai fini del contenimento della spesa pubblica ;
A supportare e dare forza a questo raggionamento, viene in soccorso l'emendamento 11.225 alla legge di stabilità, dichiarato ammissibile dalla Commissione Bilancio, sponsorizzato dalla CISL, che prevede la possibilità di prorogare e stabilizzare il personale che riscontra almeno un'anzianità di servizio non inferiore a 15 anni nella pubblica amministrazione, condizione che il personale interessato deve riscontrare anche ai fini dell'inserimento nel ruolo unico regionale .
Altresì lo stesso emendamento prevede la riduzione delle dotazioni organiche e una riduzione della spesa non inferiore al 20% rispetto a quella sostenuta nel corso dell'anno 2012.
Non voremmo dilungarci più di tanto perchè si richia di essere incompresi e dispersivi , ma tutto può sintetizzarsi in tre affermazioni :
1) Il governo deve intervenire in modo deciso sulla questione proponendosi con una progettualità concreta e sostenibile, emendando la legge di stabilità, anzichè assecondare ipotesi e previsoni che si manifesteranno a breve in tutta la loro precarietà, con ripercussioni sul piano sociale disastrose.
2) I sindacati confederali devono svestirsi della loro ipocrità e manifestarsi in tutta la loro contraddizione, non servono tavoli e unità di crisi, serve concretezza e risposte a migliaia di famiglie siciliane.
3) gli amministratori locali e il personale tutto deve unitariamente mobilitarsi contro chi svende la dignità delle persone rendendole schiave del favore e del compromesso.
Come MGL Regione e Autonomie Locali , ma ancor prima come lavoratori che parlano e vivono in prima persona il proprio dramma quotidiano, insito di incertezze sul futuro, invita tutti a non stare tranquilli sui propri posti di lavoro ma a prendere coscienza di ciò che sta succedendo .
Il Segretario Generale
Giuseppe Cardenia
Fonte: http://www.insiemeassociati.it/
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