REGIONE. Un commento a quanto riportato da LiveSicilia sul destino dei precari della pubblica amministrazione.
Precari,
da lunedì attiva l’unità di crisi.
Incontro
a Palazzo d'Orleans tra il Governatore Crocetta, l'Assessore alle
Autonomie Locali, Patrizia Valenti, e i Sindacati dei precari.
Si apre il dialogo con il Governo nazionale, ma il Ministro D'Alia
punta il dito contro i politici:
"Fossi
un precario li prenderei a calci nel sedere".
PALERMO
- Un'Unità
di crisi per 'disinnescare' la bomba precari in Sicilia. I
Sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno incontrato oggi il Presidente della
Regione Rosario Crocetta, l'Assessore agli Enti Locali Patrizia
Valenti e il Direttore Generale del Dipartimento del Lavoro Anna Rosa
Corsello per discutere sulle possibili
soluzioni
della vertenza che coinvolge circa ventimila lavoratori a tempo
determinato degli Enti Locali,
la cui stabilizzazione è stata messa fortemente in dubbio dalla
conversione in Legge, ieri, del Decreto D'Alia sul pubblico impiego
(Legge
30 ottobre 2013 n. 125).
Ma
oggi, come detto, si è discusso delle possibili vie di uscita. I
Sindacati, così, hanno proposto - e il Presidente ha accolto -
l'Istituzione
di un'Unità
di crisi,
che coinvolge, oltre agli stessi rappresentanti
sindacali,
anche il Presidente
della
Regione
e gli Assessori
competenti
(Funzione Pubblica, Economia, Lavoro) e l'Anci.
Presenti,
per la Cgil Mimma Argurio e Michele Palazzotto, per la Cisl Maurizio
Bernava e Gigi Caracausi, e Giorgio Magaddino per la Uil (si
potrebbero, a mio avviso, invitare a partecipare ai lavori solo per
una questione di stile ma non di sostanza, in quanto tavolo non
risolutivo della questione, anche i rappresentanti sindacali di base
o autonomi che rappresentano la maggioranza dei precari storici e non
affidarsi al solito Sindacato tradizionale che ha sempre affrontato
in modo duale il fenomeno del precariato pubblico negli Enti Locali e
nelle nostre Pubbliche Amministrazioni)
e
per dare
voce
a tutte le componenti sociali
"Rivendichiamo
– hanno detto i sindacalisti – maggiore concretezza e coesione in
una vicenda di estrema gravità e delicatezza, che coinvolge migliaia
di siciliani". L'Unità
di crisi si riunirà già lunedì. In quell'occasione verranno messe
sul tavolo le proposte
dei Sindacati,
da avanzare in occasione di un incontro a Roma nei prossimi giorni.
Un incontro nel quale i Sindacati discuteranno della questione col
Ministro D'Alia, il Governatore Crocetta, i Ministri e i Parlamentari
siciliani. "Il
Presidente della Regione
– commentano unitariamente Cgil, Cisl e Uil – ha
accolto le nostre preoccupazioni, dopo l'approvazione della Legge
nazionale. E
ha fatto propria la nostra proposta.
(ovviamente
la loro proposta non è nota nel dettaglio ma solo annunciata
sommariamente e non tiene conto della semplice constatazione di non
poco conto che i precari sono dei pubblici dipendenti tenuti in modo
permanente e non temporaneo negli uffici pubblici e nei posti vacanti
delle dotazioni organiche degli Enti, nonostante la violazione
conclamata del diritto comunitario e della Legislazione europea
vigente, nell’attuazione dei contratti a termine!!).
Per far 'rientrare'
l'emendamento
cancellato dalla Camera nella
prossima Legge di stabilità – spiegano i sindacalisti – bisogna
che la Sicilia presenti una proposta credibile"
(ovviamente,
in quel Consesso, non si è parlato dell’articolo 4, comma 6, della
Legge 30 ottobre 2013 n. 125 che ha investito, invece, il Consiglio
Regionale della Regione Liguria con l’approvazione all’unanimità
della mozione n. 197 del 31 ottobre 2013 per il completamento delle
procedure di stabilizzazione già avviate dagli Enti Pubblici e
riguardanti i soggetti precari in possesso dei requisiti delle due
Leggi Prodi, in materia di stabilizzazione di rapporti di lavoro
precario nella Pubblica Amministrazione).
Una proposta che potrebbe comprendere l'istituzione di un bacino di lavoratori unico che - spiega l'Assessore Valenti - "sarebbe a salvaguardia dei lavoratori precari: non vogliamo che nessuno venga lasciato per la strada". Ma nel frattempo il Ministro della Funzione Pubblica Giampiero D'Alia non risparmia parole di fuoco. "Fossi un precario – scrive il Ministro in una nota – prenderei a calci nel sedere quei politici e quei sindacalisti che nella Regione hanno concorso a creare questo sistema fatto di bugie, ricatti e collusione" ( se questo è il pensiero del Ministro non vedo per quale motivo la Regione Siciliana debba istituire un’Unità di crisi per continuare a perdere tempo ed in giro i precari e non invece investire il Parlamento siciliano a confrontarsi sulle proposte di Legge presentate nelle Commissioni parlamentari competenti e nel coinvolgimento di tutti quei soggetti lontani dalla politica parolaia e sindacale che vogliono affrontare il fenomeno nella sua particolare fattispecie concreta!) I partiti, dal canto loro, si schierano dalla parte dei lavoratori. "Pronti a sostenerli", si dichiarano Antonello Cracolici, Presidente della Commissione Affari istituzionali dell'Assemblea Regionale e parlamentare del Pd e Rosario Filoramo, Consigliere comunale del Pd di Palermo."Non esiste un’Italia migliore della Sicilia – dicono i due democratici – e il pregiudizio nei confronti dei precari degli Enti Locali siciliani è insopportabile". Il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando, invece, annuncia di avere già "elaborato alcune proposte di emendamento alla Legge di stabilità con cui prevedere, a costo zero per lo Stato, la possibilità di proroga dei contratti del personale precario”( e continuiamo a parlare sempre di proroga, in barba alle leggi dello Stato e della Legislazione comunitaria, che ci tiene sotto infrazione per la continua e reiterata proroga e rinnovo dei contratti a termine. Ritorniamo sempre allo stesso punto di partenza nell’abusare del lavoratore precario solo ed esclusivamente per fini elettorali e di consenso politico. Pertanto, così facendo non risolveremo mai il problema del precariato pubblico siciliano, anche se alla Regione abbiamo un Presidente rivoluzionario!! Caro Presidente della Regione serve solo il buon senso necessario per capire che trattiamo di pubblici dipendenti pagati due lire per erogare servizi di livello con competenza e professionalità. Se solo l’Assessorato alla Funzione Pubblica rilevasse anche i dati sulla professionalità nelle PP. AA. siciliane si scoprirebbe, senza alcuna sorpresa, che la qualità è precaria. Basterebbe da solo questo dato per capire che abbiamo costruito Amministrazioni Locali e una Regione precaria. Vogliamo quindi porre rimedio: occorre una soluzione eccezionale. E’ questa la soluzione che si DEVE trattatare con lo Stato e con l’Europa. Il resto verrà in seguito).
Ma per il Partito dei siciliani, se si è arrivati a questo punto la colpa è prevalentemente del Ministro D'Alia, colpevole, secondo il Capogruppo all'Ars Roberto Di Mauro di essere “assolutamente inconsistente dal punto di vista politico e di ignorare la realtà dei fatti delle nostre Amministrazioni Locali”. A questo, per gli autonomisti, si aggiunge la “mancanza di credibilità del Governo regionale che pure quando non deve chiedere contributi allo Stato si dimostra del tutto inadeguato".(D’Alia si è solo trovato la patata bollente e non poteva certo fare miracoli, ma la politica siciliana e il sindacalismo tradizionale non sono esenti da colpe).
Pertanto,
se qualche politico navigato o sindacalista professionista di lungo
corso pensa di affrontare e risolvere questo fenomeno, creato ad arte
dai tanti attori, purtroppo, ancora oggi presenti in Sicilia sulla
scena politica e sindacale, con soluzioni ordinarie ed inefficaci ,
non si risolverà un bel nulla e si continuerà, al solito, ad
arrecare ancora più danni ad una generazione di soggetti, impiegati
nel pubblico, competenti, professionisti, sfruttati e pertanto
precari.
Se,
invece, il Governo regionale rivoluzionario, incomincerà finalmente
ad inquadrare il problema per quello che oggi rappresenta nella
realtà concreta, forse ci accingeremo a discutere seriamente di come
risolverlo.
Bisogna
superare adesso quanto è accaduto ieri dentro le Istituzioni della
Regione, dove si lavora alacremente per la solita proroga, voluta
dalla politica regionale delegittimata e dal Sindacalismo
tradizionale duale che rappresentano solo il posticipo del problema,
per continuare a mantenere dei pubblici dipendenti sempre e sotto un
costante ricatto ad ogni rinnovo. Di quanto accaduto non so se ridere
o piangere, giudicate Voi!!
Mi
domando, che cosa deve ancora accadere affinché il pubblico
dipendente precario, competente e professionista irrompa in questa
farsa istituzionale di tavoli, cabine e ora anche di unità di crisi,
per pretendere il rispetto che merita? Il rispetto per continuare a
servire ancora le Istituzioni con lealtà, ricevendo in cambio
soltanto il marchio di raccomandato, quando tutti sanno dove sono i
veri raccomandati. Basta attraversare tutte le Pubbliche
Amministrazioni della nostra cara Regione per accorgersi di quanti
precari raccomandati ci sono, ma di cui nessuno parla. Meglio parlare
dei precari, di altri precari quelli che guadagnano 2 lire e mandano
avanti Istituzioni, che continuamente li ripudiano.
Cari
amici precari se oggi non imparate a farvi rispettare il vostro
destino è già segnato!! Meritate tutta la solidarietà e
gratitudine della parte onesta della società siciliana. Io sono con
voi, sempre e comunque. Vi voglio bene.
Dott.
Gaetano Aiello
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