Buongiorno a tutti i colleghi dipendenti precari degli Enti Locali ed Istituzionali della Regione Siciliana. È chiaro ormai che per rendere credibile l'intervento finanziario della Regione Siciliana ma anche di tutte le Pubbliche amministrazioni siciliane è urgentissimo legiferare sul superamento dell'art 30 della Legge Regionale 28 gennaio 2014 n 5 che ha introdotto nell'ordinamento il Fondo straordinario per compensare gli squilibri di bilancio e oggi gli effetti sulla spesa del personale e comunque derivanti dal l'abrogazione della legislazione regionale previgente di finanziamento. Bisogna quindi intervenire sui commi 1, 6, 7, 8, 9, 10 e 11 dello stesso articolo 30, oltre che su una norma legislativa regionale organica che affronti per la prima volta in 26 anni il fenomeno del precariato pubblico siciliano. È chiaro che un intervento veramente risolutivo in tal senso ha bisogno di un sostegno di tutta la platea e/o comunque di tutti i precari che ci credono per uscire finalmente dell'ipocrisia dell'abuso di Stato garantito in Sicilia da tantissimi anni da una legislazione regionale in contrasto con la normativa statale comunitaria vigente in materia e con la stessa Costituzione.
Al punto di stasi in cui siamo con la Regione Siciliana che per quanto riguarda il finanziamento agli Enti Locali ed Istituzionali fino al 2016 ha previsto un ulteriore taglio del 30 per cento occorre scendere in campo con tutte le azioni che abbiamo a disposizione per cambiare corso a un sicuro licenziamento a strati. E allora tutti i dipendenti precari siciliani coinvolti nei tagli devono avere solo il coraggio delle proprie azioni che siano di sciopero serio e ad oltranza di sostegno alle iniziative legislative ma anche giudiziarie contro gli abusi commessi dal datore di lavoro pubblico in 26 anni di precariato. Tutte le iniziative lecite di informazioni sono benvenute. Non si può più sopportare una vergogna nascosta sotto il tappeto di una Regione lontana dai reali bisogni della gente ma anche di Enti Locali ed Istituzionali sordi a scendere veramente in campo ma che rischiano di pagare il danno degli abusi in maniera molto salata.
Gaetano Aiello
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