mercoledì 2 agosto 2017

I precari della Pa. La guerra dei precari italiani è anche la guerra dei precari siciliani?


  In materia di precariato pubblico siamo in guerra!  Ora mi domando, cosa aspettano ancora i dipendenti precari siciliani per difendere la propria dignità lavorativa di quasi 30 anni, calpestata da una legislazione regionale abusiva, illegittima e difforme alla Direttiva europea n. 70 /1999 /CE in materia di lavoro a tempo determinato! 
  Ecco  un esempio concreto di difesa contro ogni forma di discriminazione tra lavoratori. L'ordinanza di remissione alla Corte di giustizia  del giudice di pace dell'Aquila per affermare il principio di non discriminazione tra giudici di ruolo e giudici precari. Una evidente dimostrazione del ridicolo in cui è caduto lo Stato italiano nel non voler proprio applicare nel pubblico impiego la Direttiva europea sui contratti a termine. Tale comportamento contrario alla Direttiva europea sia dello Stato italiano che della Regione Siciliana, rischia di provocare pesantissime condanne in Cgue con conseguenze imprevedibili per la finanza pubblica. 
  Cari amici dipendenti precari siciliani non vale più l'alibi del risarcimento dei danni e del conseguente licenziamento se è fin troppo evidente che con le buone il Legislatore siciliano non stabilizzerà mai, anzi farà di tutto per poter licenziare alla scadenza contrattuale del rapporto di lavoro a termine. A mio avviso,  guardando con obiettività la situazione concreta, l'unica possibilità concreta che i  precari siciliani hanno per costringere il Legislatore siciliano, è ormai l'azione di tutela effettiva contro l'abuso subito e contro il più gigantesco abuso di Stato mai realizzato nella Pa italiana. Il resto sono le solite chiacchiere del Governatore Alessandro Baccei e dei politicanti regionali alla sua mercé. 
  Leggete bene l'Ordinanza che vi posto contro tutta la disinformazione interessata sul precariato pubblico siciliano, di lavoratori precari  che hanno deciso di fare valere i propri diritti di fronte all'arroganza dello Stato italiano che continua in difformità alla legislazione comunitaria vigente a non voler riconoscere i giudici precari. Una diavoleria tutta italiana! Ma vi assicuro che in Sicilia abbiamo fatto di più e meglio emanando una legislazione regionale abusiva illegittima e difforme alla Direttiva comunitaria vigente in materia di lavoro a tempo determinato e alla legislazione nazionale di recepimento nell'Ordinamento. Una vera castroneria di fantasia legislativa del Legislatore siciliano. Una serena e buona lettura.

Dott. Gaetano Aiello.





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