I RILIEVI DELLA RAGIONERIA GENERALE DELLO STATO SUI CONTI DEL BILANCIO PROVVISORIO APRONO UNA QUERELLE TRA ROMA E PALERMO DALL’ESITO INCERTO. IN UN CLIMA ISTITUZIONALE TESISSIMO, I LAVORATORI SI APPRESTANO A MANIFESTARE IL DISSENSO
Pronto il commissariamento della Sicilia? Sotto accusa l’esercizio provvisorio approvato dall’Assemblea regionale siciliana a metà gennaio scorso. A farne le spese con ogni probabilità la Formazione professionale, i forestali ed i precari come il bacino Pip.
Da Roma potrebbe arrivare lo stop dato che per la prima volta la Ragioneria generale dello Stato ha mosso formali rilievi sui conti della Sicilia.
Questo significa che potrebbe essere impugnato il bilancio provvisorio.
Con le entrate insufficienti a coprire le spese si apre uno scontro senza precedenti tra Palermo e Roma.
L’Assessore all’economia, Alessandro Baccei, è stato mandato in Sicilia dal Governo Renzi per commissariare l’Isola? Sono in tanti a pensarlo ed i segnali per la verità non tardano ad arrivare. Per l’esperto inviato dal governo Renzi a spremere come un limone la Sicilia potrebbe essere pronto il provvedimento che porterebbe ad azzerare la spesa pubblica per la Formazione professionale, i lavoratori forestali ed i precari come il bacino Pip, considerati settori mangiasoldi. Voci di corridoio raccontano di tensione e scontro tra il presidente della Regione e l’assessore Baccei. Il clima è pesante e sul bilancio della Regione Siciliana dovrebbe essere il Consiglio dei ministri a decidere, martedì, in una seduta a cui, con ogni probabilità, potrebbe partecipare anche il Governatore della Sicili Crocetta, che auspichiamo possa fa valere il ruolo e le prerogative siciliane.
La reazione tra i lavoratori, comunque, non è tardata ad arrivare. Voci insistenti, raccolte tra gli operatori, raccontano di imminenti iniziative di protesta.
I lavoratori della Formazione professionale sono sul piede di guerra. Avrebbero dovuto incontrare il 9 marzo il presidente della Regione, Rosario Crocetta, ma anche questa data è saltata per i citati impegni del presidente della Regione a Roma.
Non piace affatto ai lavoratori il ruolo non più chiaro delle organizzazioni sindacali. Da quanto pare, sarebbero in corso grandi manovre per accelerare la formalizzazione dell’ente bilaterale siciliano di settore.
Emerge un fatto nuovo: le politiche di fuoriuscita del personale della Formazione professionale, contenute nel “Piano straordinario: Rafforzare l’occupabilità in Sicilia” e previste nell’azione ‘Ricollocazione e Riqualificazione dei lavoratori del sistema della Formazione professionale siciliana’, potrebbe essere gestito dall’ente bilaterale.
Il silenzio dei sindacati, secondo le indiscrezioni raccolte tra i lavoratori, è probabile sia dovuto al progetto che vedrebbe l’ente bilaterale della Formazione professionale, costituito da Forma Sicilia e Cenfop er parte datoriale e da Cgil, Cisl, Uil e Snals Confsal per parte sindacale, destinatario della richiamata azione. Risorse che il nuovo organismo sarebbe pronto a gestire direttamente accreditandosi sia come Agenzia per il lavoro che come organismo formativo per la gestione, come dicevamo, delle risorse legate all’esodo incentivato previsto dal Piano straordinario occupazione approvato lo scorso febbraio dal Governo regionale oltre che le politiche attive del lavoro, come riferito in altra parte del giornale.
Serve chiarezza nel settore. Serve, soprattutto, mettere in campo tutte le opportunità previste dagli strumenti di finanziamento per capire dove e come collocare nell’immediato futuro i circa 1750 operatori ex Sportelli multifunzionali.