giovedì 14 giugno 2012

MGL - Comunicato Stampa 14 Giugno 2012


L’ARS con 49 voti a favore e due astenuti ha votato ieri pomeriggio a sala d’ercole la legge voto con cui demanda al governo nazionale la titolarità a pronunciarsi sul futuro occupazionale di 18.500 persone in atto in servizio con contratto a termine negli enti locali e non solo .
Il dibattito protrattosi per più di due ore con numerosi interventi registrati da parte della deputazione presente, oltre che dello stesso assessore al lavoro on. Spampinato ha avvallato sempre più la nostra posizione, ribadita in più occasioni,  non ultima nel corso dell’incontro convocato il venerdi u.s. dallo stesso On Spampinato, in relazione ai contenuti dell’articolato di legge approvato che peraltro è ormai noto da due settimane e che può sintetizzarsi in una semplice operazione di proroga se la stessa non viene supportata da un’azione politica forte e credibile oltre cha da un piano pluriennale di spendibilità della proposta stessa sia sul piano finanziario con impegno spesa assunto a carico del bilancio  pluriennale della Regione stessa che sul piano della stabilizzazione  concreta del personale interessato, attraverso una disponibilità di posti nella dotazione organica degli enti interessati e oltre in alternativa a questi.
L’articolato così come votato propone una modifica dell'art. 17 commi 10, 11 e 12 del decreto 78/10 convertito in legge 122/10 nella parte temporale dell’applicazione stessa della norma, posticipando il termine del 31 dicembre dal 2012 al 2014 ;
propone altresì, una modifica dell'art. 14 comma 24 ter e l'integrazione di un ulteriore comma 24 quater, al decreto 78/10 convertito in legge 122/10, affinchè le disposizioni relative al rispetto della percentuale di spesa personale sul bilancio corrente, oggi pari al 50%, non trovi applicazione nei processi di proroga e in quelli assunzionali effettuati secondo le procedure di cui ai precedenti commi 10 , 11 e 12 dell sopra richiamato art. 17.
La norma non entra nel merito di come superare altre e fondamentali limitazioni di spesa che stanno condizionando l’operato degli enti locali anche in considerazione dei pronunciamenti e richiami fatti dalla Corte dei  Conti .
Patto stabilità, spesa storicizzata al 31 Dicembre 2008, tourn-over, 40% economie anno precedente, eccedenze ed esuberi dotazioni organiche enti inetressati etc.
Riteniamo che il termine di deroga, per forti riserve mentali che condizionano l’operato del governo nazionale, non è di facile scrittura ma tuttavia si deve lavorare per una soluzione che se pur diversificata nei contenuti apporti quel contributo fattivo alla risoluzione del problema , partendo da una posizione forte che bisogna porre alla base di qualsiasi ragionamento costruttivo , ovvero considerare questo personale come di fatto lo è già, in servizio da oltre ventitre anni e non mai come nuovo personale da reclutare .
Come segreteria MGL Regione e Autonomie Locali, anticipiamo che  a partire dalla prossima settimana mobiliteremo tutte le nostre forze e sosteremo un percorso che dovrà per ragione di cose concretizzare passi importanti nella direzione voluta , impegnando concretamente tutti e tutto a ogni livello istituzionale , solo così potremo trarre le conclusione che vanno al di là di una semplice e ormai superata proroga fine  a se stessa o peggio manifestazioni di solidarietà nei nostri confronti .
Non accetteremo più passivamente , insulti e umiliazioni a mezzo stampa diramate da chi chessia e per qualsivoglia motivazione, prima di accusare bisogna conoscere le realtà e ciò che viene a determinarsi in talune situazioni.
Possiamo  asserire con convinzione che personalmente e unitariamente come segreteria MGL Regione e Autonomie Locali sosteniamo una vertenza per il lavoro nel senso più alto del termine, degnamente svolto quotidianamente a servizio della collettività presso cui operiamo e condanniamo fortemente chi si sottrae al proprio dovere dando possibilità ai tanti, sempre, ma tanto più in un momento così difficile di buttare fango su una categoria che non può dirsi e non si ritiene raccomandata o figlia di una politica clientelare .
                                                                    
                                                                 Il Segretario Generale
                                                                                   Giuseppe Cardenia      
fonte: http://www.insiemeassociati.it/ita/

2 commenti:

  1. ECCO IL PENSIERO DI CERTA GENTE SUI PRECARI SICILIANI:

    http://www.mentecritica.net/altri-20-000-precari-assunti-senza-concorso-in-sicilia-non-leggere-questo-post-se-no-ti-incazzi/cuore-di-tenebra/dellefragilicose/26753/

    filauren73@virgilio.it

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  2. FONTE : IL SOLE 24 ORE

    Il vizio antico dei regali elettorali

    di Gianni Trovati

    Non occorre la rigidità di Angela Merkel per rimanere sconcertati di fronte al pasticcio combinato dalla politica siciliana sulla gestione (si fa per dire) dei precari degli enti locali. Un pasticcio senza una via d'uscita ordinata, costruito anno su anno sfruttando la lusinga dei contratti e la minaccia dei mancati rinnovi come strumento principe per le battaglie elettorali.

    Prima che economico, il senso della storia è tutto politico. Lo dimostrano anche le modalità dei tanti tentativi di stabilizzazione, fra i quali quello siglato ora è solo l'ultimo. I 22.500 precari di cui si discute oggi sono gli stessi che hanno accompagnato tutte le ultime Finanziarie dell'Assemblea regionale, con il consueto balletto di proposta di stabilizzazione, bocciatura da parte del commissario di Governo e proroga dei contratti in attesa dell'occasione successiva. Nel dicembre del 2010, per esempio, l'Assemblea era in pieno scontro, e Pdl, Popolari d'Italia e Forza del Sud avevano già presentato una mozione di sfiducia per mandare a casa il Governatore. Tra accuse e risposte, le ostilità cessarono magicamente il giorno 15, quando si trattò di votare l'ennesima manovra di stabilizzazione dei 22.500: su 69 presenti, votarono «sì» in 67, in un fiorire di complimenti reciproci fra centrodestra e centrosinistra per «l'obiettivo strategico raggiunto» e «gli impegni mantenuti».

    Chiuso il voto, si tornò alla rissa, anche se nemmeno quella volta la stabilizzazione arrivò al traguardo (del resto era stata stoppata dal commissario di Governo anche sette mesi prima). Ora la politica siciliana, che vede all'orizzonte le elezioni anticipate per le dimissioni annunciate da Raffaele Lombardo invischiato nelle inchieste catanesi, trova la solita intesa bipartisan per tentare una strada nuova, quella della legge-voto. Con questo strumento, previsto dallo Statuto speciale, l'Ars chiede al Parlamento nazionale di sbrogliare la matassa approvando una deroga per la Sicilia a vincoli di spesa e patto di stabilità: una deroga pesante, visto che la Sicilia è già oggi l'unica Regione italiana in cui la spesa media di personale assorbe più del 40% delle uscite correnti dei Comuni. Resta da capire su quali basi, mentre tutto il mondo s'interroga sulla tenuta dei bilanci pubblici italiani, Roma possa dire a Palermo «fate pure». Sempre che ai proponenti interessi la sorte effettiva dei precari, e non sia sufficiente il nuovo tentativo da sventolare in campagna elettorale.

    15 giugno 2012

    filauren73@virgilio.it

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