Mobilitazione immediata. Sotto accusa anche i numeri filtrati finora, con il provvedimento che secondo alcune anticipazioni riguarderebbe soltanto 50mila lavoratori. Se la soluzione non riguarderà tutti i precari, promette "un'immediata mobilitazione", con Cisl e Uil, il segretario generale della Fp Cgil, Rossana Dettori. "Sarebbe insopportabile non dare risposte a precari che da anni contribuiscono al funzionamento di servizi primari, dalle scuole ai pronto soccorso". "Al di là di quel che dice Elsa Fornero - insiste criticando l'ex ministro del Lavoro - questi lavoratori non sono dei privilegiati, sono persone che da anni, alcuni anche da una decina, lavorano con contratti non definitivi". Sotto attacco anche Renato Brunetta: "E' inaccettabile - conclude l'esponente Cgil - che usi questa vicenda per aumentare la tensione nella compagine governativa e per alzare il tiro su questioni che riguardano anche equilibri interni al Pdl e non certo i precari".
Incertezza sul testo. Sulla stessa linea Benedetto Attili, segretario generale della Uil Pubblica amministrazione: "Ci risulta strano che, dopo aver tanto discusso ed esaminato diversi testi, ancora non si sappia quale soluzione sarà adottata. Si corre il rischio che a fine anno migliaia di lavoratori si ritrovino senza lavoro". Se il provvedimento allo studio del Governo riguarderà solo 50mila precari, è il pensiero di Attili, vuol dire che almeno 100mila persone rischiano di non vedersi rinnovato il contratto di lavoro che scadrà il prossimo 31 dicembre. Per il dirigente sindacale, "serve innanzitutto un provvedimento serio, che individui un percorso di stabilizzazione con modi e tempi certi e che entro fine anno il 100% dei precari siano stabilizzati".
Chiede "una convocazione per discutere della candelarizzazione delle stabilizzazioni" il segretario generale della Fp Cisl, Giovanni Faverin, che a proposito delle decisioni attese lunedì, aggiunge: "Vigileremo sulle soluzioni, ma è già molto utile che il governo abbia deciso di affrontare la questione sapendo che dietro ci sono uomini e donne che fanno un lavoro utile per la comunità". Pur non aspettandosi un provvedimento immediato per tutti i lavoratori interessati, Faverin sottolinea la necessità di avviare "un meccanismo che consentirà a enti grandi e piccoli di stabilizzare il personale precario, rispettando il patto di stabilità". Se non dovessero arrivare risposte concrete, conclude, "lavoreremo perché si costruiscano, anche con una mobilitazione con le altre organizzazioni sindacali".
La bozza del decreto. Secondo le ipotesi circolate, la soluzione per gli statali con contratto a tempo determinato dovrebbe riguardare coloro che negli ultimi cinque anni hanno avuto contratti per almeno tre anni, che si vedranno riservato il 50% dei posti messi a disposizione nei concorsi che si terranno fino al 31 dicembre del 2015. E dovrebbero essere prorogate di altri due anni anche le graduatorie di vincitori e idonei, a cui attingere per le assunzioni delle amministrazioni centrali.