2014-10-03 16:51:18
STABILIZZAZIONE PRECARI, IL 31 DICEMBRE È ALLE PORTE E MOLTI COMUNI SONO INADEMPIENTI.
CISL FP: “IL COMUNE DI MESSINA SI ATTARDA A DEFINIRE LA PROPOSTA FINALE”. SPIRAGLI DI PROGRESSIONI IN CARRIERA ANCHE PER IL PERSONALE A TEMPO INDETERMINATO
Il 31 dicembre è alle porte e le Amministrazioni Comunali si attardano ad approvare i piani triennali del fabbisogno del personale necessari per l’attivazione delle procedure di stabilizzazione dei precari. L’allarme è della Cisl Funzione Pubblico che ha diffidato tutti i Comuni della provincia di Messina inadempienti affinché provvedano alla convocazione delle Organizzazioni Sindacali e quindi alla definizione degli atti necessari per mettere in sicurezza i lavoratori precari almeno sino al 31 dicembre 2016.
“Parliamo principalmente del Comune di Messina – afferma Calogero Emanuele, segretario generale della Cisl FP Messina – dal quale aspettiamo naturalmente la proposta ultima che il direttore generale si è impegnato a fornire prima del prossimo incontro, ad oggi non ancora convocato. Non vorremmo – prosegue Emanuele - che come al solito si arrivi all'incontro senza avere nulla in mano per fare le necessarie valutazioni”.
La Cisl FP è convinta che la stabilizzazione sia correlata alle risorse disponibili, “ma proprio per questo – continua Emanuele - pensiamo che ogni decisione vada assunta al tavolo di confronto, anche rispetto al numero di ore settimanali da contrattualizzare. Malgrado i reiterati ritardi, siamo ancora fiduciosi di poter salvare questa platea di lavoratori assieme ai 32 per i quali riteniamo si possano seguire percorsi di finanziamento con fondi previsti da specifiche disposizioni di legge come dichiarato dallo stesso direttore generale”.
Per la Cisl bisogna lavorare da subito alla definizione dei percorsi previsti dal Decreto D’Alia che contiene le procedure e le indicazioni necessarie per la stabilizzazione dei precari per tutte le categorie: con concorsi interni a chiamata diretta per A e B e con concorsi esterni riservati al personale precario per C e D, definendo criteri e punteggi da attribuire per le professionalità acquisite nell’Ente cui risultano in servizio.
“Dall’altro lato – spiega il segretario provinciale della Cisl Fp - bisogna avere il quadro chiaro delle risorse che con il Decreto Renzi consentono di poter essere accumulate dal 2011 e sino al 2016 e finalizzate alla stabilizzazione dei precari, visto che da una chiara lettura comparata del Decreto d’Alia e del Decreto Renzi si aprirebbero spiragli per concorsi interni riservati anche al personale a tempo indeterminato”.
Il sindacato ribadisce la necessità di fare chiarezza e velocizzare le decisioni, in particolare modo negli Enti dove i vuoti di organico consentono la piena stabilizzazione dei precari. “Ma è chiaro – aggiunge Emanuele - che gli stessi Assessorati Regionali al Lavoro e alla Funzione Pubblica devono fare chiarezza anche sulla necessità di mantenere il contributo regionale, come richiesto dalla Cisl, sino al riassorbimento totale con le quiescenze che interverranno nel tempo e comunque almeno nel decennio”.
È il caso del Comune di Messina dove, dei previsti 2200 posti di dotazione organica, solo 1550 unità a tempo indeterminato risultano in servizio: ciò significa che nel rispetto degli ultimi parametri del rapporto popolazione/dipendente, c’è la possibilità di stabilizzare i 296 precari, consentire le progressioni di carriera interna ed aprire spiragli anche per assunzioni esterne.
Fonte: http://www.cislsicilia.it/Notizie/2014/10/03/43726/STABILIZZAZIONE-PRECARI-IL-31-DICEMBRE-ALLE-PORTE-E-MOLTI-COMUNI-SONO-INADEMPIENTI“Parliamo principalmente del Comune di Messina – afferma Calogero Emanuele, segretario generale della Cisl FP Messina – dal quale aspettiamo naturalmente la proposta ultima che il direttore generale si è impegnato a fornire prima del prossimo incontro, ad oggi non ancora convocato. Non vorremmo – prosegue Emanuele - che come al solito si arrivi all'incontro senza avere nulla in mano per fare le necessarie valutazioni”.
La Cisl FP è convinta che la stabilizzazione sia correlata alle risorse disponibili, “ma proprio per questo – continua Emanuele - pensiamo che ogni decisione vada assunta al tavolo di confronto, anche rispetto al numero di ore settimanali da contrattualizzare. Malgrado i reiterati ritardi, siamo ancora fiduciosi di poter salvare questa platea di lavoratori assieme ai 32 per i quali riteniamo si possano seguire percorsi di finanziamento con fondi previsti da specifiche disposizioni di legge come dichiarato dallo stesso direttore generale”.
Per la Cisl bisogna lavorare da subito alla definizione dei percorsi previsti dal Decreto D’Alia che contiene le procedure e le indicazioni necessarie per la stabilizzazione dei precari per tutte le categorie: con concorsi interni a chiamata diretta per A e B e con concorsi esterni riservati al personale precario per C e D, definendo criteri e punteggi da attribuire per le professionalità acquisite nell’Ente cui risultano in servizio.
“Dall’altro lato – spiega il segretario provinciale della Cisl Fp - bisogna avere il quadro chiaro delle risorse che con il Decreto Renzi consentono di poter essere accumulate dal 2011 e sino al 2016 e finalizzate alla stabilizzazione dei precari, visto che da una chiara lettura comparata del Decreto d’Alia e del Decreto Renzi si aprirebbero spiragli per concorsi interni riservati anche al personale a tempo indeterminato”.
Il sindacato ribadisce la necessità di fare chiarezza e velocizzare le decisioni, in particolare modo negli Enti dove i vuoti di organico consentono la piena stabilizzazione dei precari. “Ma è chiaro – aggiunge Emanuele - che gli stessi Assessorati Regionali al Lavoro e alla Funzione Pubblica devono fare chiarezza anche sulla necessità di mantenere il contributo regionale, come richiesto dalla Cisl, sino al riassorbimento totale con le quiescenze che interverranno nel tempo e comunque almeno nel decennio”.
È il caso del Comune di Messina dove, dei previsti 2200 posti di dotazione organica, solo 1550 unità a tempo indeterminato risultano in servizio: ciò significa che nel rispetto degli ultimi parametri del rapporto popolazione/dipendente, c’è la possibilità di stabilizzare i 296 precari, consentire le progressioni di carriera interna ed aprire spiragli anche per assunzioni esterne.
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