domenica 16 luglio 2017

I dipendenti precari siciliani guidano la gestione dei servizi pubblici dei Comuni. Il caso del Comune di Bagheria.


Adesso ci domandiamo come possono guidare i Comuni siciliani i precari, se la gran parte delle sentenze della magistratura del lavoro isolana ancora li definiscono dei sussidiati, oggetto di misure assistenziali, previdenziali e di workfare? Paradossi Siciliani che portati davanti alla Corte di giustizia non consentono allo Stato italiano la possibilità di essere considerato uno Stato membro dell'Unione europea a pieno titolo.

Carissimi amici e colleghi, nel caso del Comune di Bagheria, che qui segnaliamo, si dimostra con sufficiente chiarezza l’applicazione corretta ai dipendenti precari dell’Ente del Contratto collettivo nazionale di lavoro vigente in materia di pubblico impiego del Comparto Regioni -Autonomie Locali. I dipendenti precari apicali, chiamati a dirigere i settori del Comune di Bagheria, non sono, quindi, dei sussidiati oggetto di misure assistenziali, previdenziali e di workfare.
Adesso aspettiamo che tutti i Comuni siciliani dicano chiaramente alla Regione Siciliana e all'Assessorato regionale alle Autonomie Locali in particolare, che i dipendenti precari siciliani sono dipendenti pubblici. Attendiamo, inoltre, che i Sindaci, che nelle loro difese contro le azioni giurisdizionali dei lavoratori abusati, sbandierano ai quattro venti che i contratti a termine previsti dalla Legislazione siciliana sono diversi da quelli del resto d’Italia, dicano, alla parte della magistratura del lavoro siciliana, che nei rigetti dei ricorsi dei lavoratori sostiene che i rapporti di lavoro sono misure assistenziali previdenziali e di workfare, che i dipendenti precari siciliani per i Comuni sono dei pubblici dipendenti che occupano in modo permanente ed effettivo da quasi 30 anni dei posti di lavoro vacanti.
Ora mi chiedo e vi chiedo come possono degli assistiti dirigere dei settori con almeno 80 dipendenti in un Comune di 60 mila abitanti? Solo nella Repubblica delle banane questo credo sia possibile! Nel caso specifico dei dipendenti precari apicali del Comune di Bagheria, che ovviamente hanno promosso il contenzioso del lavoro contro l’Ente, la sentenza di rigetto di 1 grado del Tribunale di Termini Imerese li definisce dei sussidiati, oggetto di misure di workfare.
Solo in una democrazia malata sono possibili questi paradossi giuridici che minano la convivenza civile di uno Stato membro dell'Unione europea.
Ecco gli atti: Tre dipendenti precari siciliani alla guida di 3 Direzioni in un Comune di 60 mila abitanti. Altro che rapporti di lavoro previdenziali assistenziali e di workfare! Finalmente un Comune che applica i contratti collettivi di lavoro nel pubblico impiego. È arrivato il momento che tutti gli altri Comuni siciliani nel rispetto della legislazione comunitaria e nazionale vigenti e nel rispetto dei contratti di lavoro seguano il corretto e legittimo esempio del Comune di Bagheria.
Il Comune di Bagheria è un Comune siciliano che rispetta la normativa comunitaria e nazionale vigenti sul principio di non discriminazione tra dipendenti strutturati e/o precari siciliani in servizio presso l'Ente.

Dott. Gaetano Aiello 

ALLEGATI:


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