Adesso
ci domandiamo come possono guidare i Comuni siciliani i precari, se
la gran parte delle sentenze della magistratura del lavoro isolana
ancora li definiscono dei sussidiati, oggetto di misure
assistenziali, previdenziali e di workfare? Paradossi Siciliani che
portati davanti alla Corte di giustizia non consentono allo Stato
italiano la possibilità di essere considerato uno Stato membro
dell'Unione europea a pieno titolo.
Carissimi
amici e colleghi, nel caso del Comune
di Bagheria,
che qui segnaliamo, si dimostra con sufficiente chiarezza
l’applicazione corretta ai dipendenti precari dell’Ente del
Contratto collettivo nazionale di lavoro vigente in materia di
pubblico impiego del Comparto Regioni -Autonomie Locali. I
dipendenti precari apicali, chiamati a dirigere i settori del Comune
di Bagheria, non sono, quindi, dei sussidiati oggetto di misure
assistenziali, previdenziali e di workfare.
Adesso
aspettiamo che tutti i Comuni siciliani dicano chiaramente alla
Regione Siciliana e all'Assessorato regionale alle Autonomie Locali
in particolare, che i dipendenti precari siciliani sono dipendenti
pubblici. Attendiamo, inoltre, che i Sindaci, che
nelle loro difese contro le azioni giurisdizionali dei lavoratori
abusati, sbandierano ai quattro venti che i contratti a termine
previsti dalla Legislazione siciliana sono diversi da quelli del
resto d’Italia, dicano, alla parte della magistratura del lavoro
siciliana, che nei rigetti dei ricorsi dei lavoratori sostiene che i
rapporti di lavoro sono misure assistenziali previdenziali e di
workfare, che i dipendenti precari siciliani per i Comuni sono dei
pubblici dipendenti che occupano in modo permanente ed effettivo da
quasi 30 anni dei posti di lavoro vacanti.
Ora
mi chiedo e vi chiedo come possono degli assistiti dirigere dei
settori con almeno 80 dipendenti in un Comune di 60 mila abitanti?
Solo nella Repubblica delle banane questo credo sia possibile! Nel
caso specifico dei dipendenti precari apicali del Comune di Bagheria,
che ovviamente hanno promosso il contenzioso del lavoro contro
l’Ente, la sentenza di rigetto di 1 grado del Tribunale di Termini
Imerese li definisce dei sussidiati, oggetto di misure di workfare.
Solo
in una democrazia malata sono possibili questi paradossi giuridici
che minano la convivenza civile di uno Stato membro dell'Unione
europea.
Ecco
gli atti:
Tre dipendenti precari siciliani alla guida di 3 Direzioni in un
Comune di 60 mila abitanti. Altro che rapporti di lavoro
previdenziali assistenziali e di workfare! Finalmente un Comune che
applica i contratti collettivi di lavoro nel pubblico impiego. È
arrivato il momento che tutti gli altri Comuni siciliani nel rispetto
della legislazione comunitaria e nazionale vigenti e nel rispetto dei
contratti di lavoro seguano il corretto e legittimo esempio del
Comune di Bagheria.
Il
Comune di Bagheria è un Comune siciliano che rispetta la normativa
comunitaria e nazionale vigenti sul principio di non discriminazione
tra dipendenti strutturati e/o precari siciliani in servizio presso
l'Ente.
Dott.
Gaetano Aiello
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