Pubblichiamo la Tabella della previsione di spesa anno 2016 dell’Assessorato regionale delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica relativa al Bilancio di previsione della Regione siciliana del 2016 e del triennio 2016-2018.
Per gli Enti Locali, nella Tabella allegata al Bilancio di previsione anno 2016 e pluriennale 2016-2018 della Regione, viene iscritta una previsione di spesa per il 2016 di quasi 81 milioni di euro.
E’ facile constatare, dalla semplice lettura, un notevole decremento nella previsione di spesa di quasi 100 milioni di euro, rispetto alle previsioni definitive per l’anno finanziario 2015.
Fai clic sulla tabella per visualizzare scaricare e stampare.
Pertanto, da un analisi seria dei conti e senza la demagogia che da sempre avvolge morbosamente il fenomeno del precariato pubblico siciliano, viene fuori dalla forza dei numeri, che questo Governo regionale, anziché concentrarsi sulle proposte serie e concrete che già sono depositate all’Ars da più di 18 mesi e al confronto concreto con il Governo nazionale per il superamento dei vincoli di bilancio e della riqualificazione dei rapporti di lavoro precario abusato oltre il limite massimo di 36 mesi, previsto dalla legislazione statale vigente in applicazione delle direttive europee in materia di lavoro a tempo determinato, preferisce prendere in giro non solo eccellenti e valorosi professionisti che lavorano sottopagati per lo Stato, ma anche i Sindaci e le Istituzioni locali siciliane.
Il Governo regionale, quindi, con la proposta di erogare un contributo decennale agli Enti Locali, che stabilizzano i rapporti di lavoro precario “abusati” per mezzo di una legislazione regionale illegittima, senza le indispensabili deroghe alla normativa statale vigente in materia, per la specifica tipologia del fenomeno del precariato pubblico siciliano, alimenta anziché diminuire, il fenomeno del precariato nelle Pubbliche amministrazioni della Regione.
Ma perché nessuno degli attori istituzionali, coinvolti in questa triste vicenda, parla del più gigantesco abuso di Stato, che da 27 anni si consuma nella Pa siciliana?
Perché nessuno di questi attori, si chiede come mai lo Stato italiano consente addirittura alla Regione di poter legiferare proroghe illegittime, in violazione della Direttiva comunitaria n. 70/1999/CE del 28 giugno 1999, in materia di lavoro a tempo determinato negli Stati membri dell’Unione europea? In Sicilia, siamo o no in Europa?
A me sembra che si stia verificando lo stesso giochetto di ogni anno, e pensare che basterebbe leggere, senza pregiudizi di appartenenza ma solo con la verità dei numeri, il solito bluff dei Governi regionale e nazionale, che sui precari siciliani hanno già deciso.
La “vera” rivoluzione di cui ci parla sempre il nostro caro Presidente, adesso è che lo capiscano i dipendenti precari e i lavoratori asu siciliani. Buone feste a tutti.
Dott. Gaetano Aiello
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