lunedì 14 dicembre 2015

Dott. Gaetano Aiello - La sentenza del 1 dicembre 2015 n. 260 della Corte costituzionale apre una voragine sul divieto di conversione del rapporto di lavoro a tempo determinato nel pubblico impiego.


Diritto alla Stabilizzazione in caso di abuso anche in caso di vizio genetico del contratto a tempo determinato nella PA.

La recentissima sentenza del 1 dicembre 2015 n. 260 della Corte costituzionale apre una voragine sul divieto di conversione del rapporto di lavoro a tempo determinato nel pubblico impiego. 
La Corte afferma nella sentenza che estendere il divieto di conversione del contratto a tempo determinato in contratto a tempo indeterminato anche all'ipotesi di un vizio genetico del contratto a termine pregiudica un aspetto fondamentale delle tutele previste dall'Ordinamento ai rapporti di lavoro pubblico. 

Per questo motivo la Corte costituzionale rinvia a quanto previsto da due sentenze della Corte di giustizia dell'Unione europea che hanno valorizzato il ruolo della "ragione obiettiva" come mezzo adeguato a prevenire gli abusi nella stipula dei contratti precari come avvenuto invece per i dipendenti precari siciliani in servizio presso Enti Locali ed Istituzionali della Regione Siciliana (sentenza 26 febbraio 2015 e sentenza 26 novembre 2014). 

Pertanto i dipendenti precari siciliani dovrebbero ancora di più in questo momento storico sollecitare il Legislatore regionale e nazionale a mettere in campo una norma organica per affrontare il fenomeno del precariato pubblico siciliano ovvero chiamare in giudizio lo Stato italiano e anche la Regione Siciliana per aver consentito con la propria legislazione di non prevenire gli abusi dei contratti a tempo determinato in Sicilia. 


Dott. Gaetano Aiello



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