Passa all'assemblea regionale il testo senza le 82 norme "cassate" dal commissario dello Stato. Niente fondi per le associazioni, gli enti e le fondazioni inserite nell'ex tabella H. In arrivo tagli consistenti anche per comuni e trasporti.
PALERMO. Via libera alla finanziaria senza le 82 norme «cassate» dal commissario dello Stato e ok al disegno di legge sul mutuo da 558 milioni di euro collegato a specifici capitoli di bilancio tra cui quello che riguarda i forestali, e non nella forma generica contestata nell'impugnativa.
In particolare si salvano i 29 mila forestali siciliani, ma perdono il paracadute i 22.500 Lsu dei Comuni e anche i 750 precari storici della Regione. Niente fondi per le associazioni, gli enti e le fondazioni inserite nell'ex tabella H che viene completamente azzertata. Si profilano pesanti ricadute economiche dunque per enti come il teatro Massimo, l'Orchestra Sinfonica siciliana, la Fondazione Federico II, ma anche per l'associazione allevatori, il Corecom e il centro Pio La Torre, intitolato allo storico dirigente del Pci proprio oggi commemorato in seduta solenne dall'Assemblea. Ma tagli consistenti ci sono anche per comuni, trasporto pubblico locale e collegamenti marittimi con le isole minori: in questo caso devono rinunciare a poco più di 100 milioni, cifra contenuta nell'accantonamento negativo previsto nella finanziaria dal governo che intendeva coprirlo con le entrate derivanti dalla valorizzazione dei beni immobili della Regione, norma anche questa bocciata dal commissario e non recuperata almeno in questa fase dal governo.
Dopo un lungo pomeriggio di riunioni a Palazzo dei Normanni, l'Ars non è andata oltre l'approvazione dell'odg di promulgazione della finanziaria senza le norme impugnate e del
ddl sul mutuo. In commissione Bilancio non c'è stato accordo sugli altri tre ddl del governo: il primo appostava nel fondo globale 77 milioni di euro derivanti da risparmi di spesa, assegnati col secondo ddl all'ex tabella h e ai lavoratori dell'Ente acquedotti siciliano, mille persone che a questo punto rischiano di non poter ricevere gli stipendi.
I due ddl, approvati in commissione Bilancio ma solo a maggioranza, non sono stati neppure discussi dall'aula rinviata al 9 maggio (alle 16) il giorno dell'udienza preliminare per il governatore Raffaele Lombardo che comparirà davanti al gup con la richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla Procura di Catania, su ordine del gip, per concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio.
Il quarto ddl, invece, col quale il governo Lombardo intende recuperare parte delle norme impugnate (tra cui fondo immobiliare da 800 mln e cantieri lavoro) è stato inviato dalla Presidenza dell'Ars alle commissioni di merito. Se ne parlerà più avanti. Va ancora peggio per comuni, trasporto pubblico e collegamenti marittimi: i tagli sono confermati. L'unica
consolazione è un ordine del giorno del Pd, approvato dall'Ars, che impegna il governo a reperire le risorse necessarie, raschiando il barile. Tra i tanti capitoli falcidiati c'è anche
quello che riguardava gli ex Pip di 'Emergenza Palermò, i 500 mila euro previsti in finanziaria non ci sono più.