L’utilizzo di questa particolare forma di distacco / comando ritorna utile al fine di aggirare l’ostacolo posto dalla Corte dei Conti – Sezioni Riunite che in sede di controllo ha emesso due deliberazioni nelle quali ha affrontato il tema della reinternalizzazione di servizi affidati a società partecipate dall’ente e rispetto dei vincoli di finanza pubblica.
Nei quesiti rimessi alle Sezioni Riunite dalle Sezioni Regionali di controllo per la Lombardia e per il Lazio si prospettava la possibilità di reinternalizzare i servizi assumendo il personale della società partecipata (o nuovo personale) in deroga ai limiti di cui all’art. 1, comma 557 della legge 296/2006 (che richiede una progressiva riduzione delle spese di personale) ed art. 76, comma 7, Legge n. 133/2008, successivamente modificato dalla Legge n. 111/2011 (che concede agli enti soggetti al patto di stabilità la possibilità di procedere alla assunzione di personale nel solo limite del 20 per cento della spesa corrispondente alle cessazioni dell’anno precedente) in considerazione del fatto che tale soluzione prospettava evidenti risparmi di spesa per l’Ente.
La Corte, tuttavia, ritiene che ”l’ente locale, in caso di reinternalizzazione di servizi precedentemente affidati a soggetti esterni, non possa derogare alle norme introdotte dal legislatore statale in materia di contenimento della spesa per il personale, trattandosi di disposizioni, di natura cogente, che rispondono a imprescindibili esigenze di riequilibrio della finanza pubblica per ragioni di coordinamento finanziario, connesse ad obiettivi nazionali ancorati al rispetto di rigidi obblighi comunitari.”.
La Corte, nella deliberazione n. 4/2012, evidenzia anche l`impossibilità di derogare al principio costituzionale del pubblico concorso, cosa che avverrebbe se si ammettesse l`assunzione diretta del personale assunto dalle società disciolte, specie se selezionato con procedure poco compatibili con i concorsi.
Si tratta per la quota di pertinenza del comune di Mazara del vallo di circa 100 unità lavorative. E’ nostra opinione, e riteniamo credendo di non sbagliare, anche se speriamo proprio di sbagliarci, che con l’ormai imminente campagna elettorale per le elezioni del sindaco si tratta sostanzialmente di avere la benevola riconoscenza di una centinaia di famiglie!!
Ora dal punto di vista di assicurare la continuità del lavoro, a cento unità operative i più disattenti non potrebbero che plaudire;
Purtroppo tale evenienza si scontra con numerosi divieti di legge e crea danni irrimediabili sotto l’aspetto economico sia all’ente comune sia ai dipendenti a tempo indeterminato e a tempo determinato dello stesso comune.
Innanzi tutto si evidenzia come, l’attività in comando /distacco, precostituisce un diritto di precedenza nelle assunzioni in barba a qualsiasi concorso per titoli obbligatorio nel p.i.
Il cambio inevitabile, di posta di bilancio fra spesa corrente (I pagamenti a belice ambiente) e pagamento degli stipendi( spesa del personale), fa andare in tilt la contabilità dell’ente, con gravi ,se non certi, rischio di dissesto.
L’arrivo di figure dirigenziali da belice ambiente senza concorsi con corsie preferenziali preclude la possibilità di carriera dei dipendenti comunali.
Il completamento della dotazione organica con i dipendenti provenienti da belice ambiente assunti senza concorso preclude definitivamente i percorsi di assunzione per i cosi detti contrattisti da anni dipendenti a tempo determinato.
La su descritta operazione, non può avvenire in dispregio di tutte le norme, anche in ragione del fatto che l’ente comune di Mazara del Vallo, al tempo della costituzione della belice ambiente non trasferì, per scelta, nessuna unita e quindi dispone ancora del personale all’epoca impiegato nel settore igiene ambientale.
Senza accennare alle differenze stipendiali del contratto di provenienza belice ambiente abnorme rispetto ai comuni.
Riteniamo, che in ogni caso si stia perpetrando una lesione dei diritti dei lavoratori comunali, non avendo coinvolto nel processo risolutivo della questione le oo.ss. del comparto enti locali, ed avendo interloquito solo con quelle del comparto federambiente che ovviamente hanno interessi opposti ai dipendenti comunali.
Per quanto fin qui esposto si chiede/ diffida l’amministrazione comunale a bloccare immediatamente l’operazione già in essere convocare immediatamente i sindacati del comparto comunale per un’analisi compiuta dei fatti.
Si chiede all’autorità competenti di accertare la veridicità dei fatti e ove riscontrasse reati sia di natura penale che economica adottare i provvedimenti del caso.
Distinti saluti.
Il co-coordinatore Regione Sicilia Diccap Donato Giglio
Confsal Fenal
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