sabato 10 maggio 2014

DOTT. GAETANO AIELLO - Precisazioni su quanto è stato fatto in Assemblea Regionale Siciliana per i precari degli Enti Locali in Sicilia per evitare la solita disinformazione sul fenomeno del precariato.

Precisazioni su quanto è stato fatto in Assemblea Regionale Siciliana per i precari degli Enti Locali in Sicilia per evitare la solita disinformazione sul fenomeno del precariato. 

Da più di un anno e mezzo stiamo cercando tra mille difficoltà di affrontare seriamente il fenomeno del precariato pubblico degli Enti Locali in Sicilia. Già nel mese di Gennaio del 2013, dopo l’approvazione della Legge Regionale 22 gennaio 2013 n. 4, avevo avvertito la platea del rischio che si sarebbe corso, per la continuità lavorativa dei rapporti di lavoro precari, se la Regione avesse recepito la Legislazione statale vigente in materia di contratti di lavoro a tempo determinato.
Durante i lavori di approvazione del testo legislativo, ho presentato in V Commissione Lavoro una relazione tecnica e degli emendamenti di modifica del testo governativo, per garantire la prosecuzione, la stabilizzazione e la certezza dei contributi quinquennali. Purtroppo la maggioranza dei componenti della V Commissione, non approvò gli emendamenti, e la proroga dei contratti fu ancorata alle disposizioni legislative statali, senza certezza dei finanziamenti.
La platea dei precari in tale circostanza, purtroppo, è stata silente e ancor peggio ha continuato a seguire nel proprio agire quotidiano negli Enti, quel sindacalismo duale che tanti danni ha arrecato ai lavoratori precari in 25 anni di precariato.

A maggio del 2013 sono stati presentati due DDL il n. 461 e il n. 462, che la platea dei precari, malgrado siano stati presentati in Sala Gialla e siano stati trattati in V Commissione, con esiti negativi in quanto assorbiti dal testo governativo DDL n. 658, ha ritenuto di non appoggiare con la massa e la pressione della piazza. 

Oggi, purtroppo, ci ritroviamo con l’articolo 30 della Legge Regionale 28 gennaio 2014 n. 5, che anziché affrontare seriamente il problema, lo complica ancor più, con effetti drammatici sulla platea dei precari degli Enti Locali.
Da allora abbiamo deciso con il Vice Presidente dell’ARS Venturino di portare in giro per la Sicilia le nostre proposte per affrontare e cercare di risolvere l’annoso problema del precariato.

Il 16 aprile 2014, sono stati presentati due nuovi DDL in materia di precariato il n. 741 e il n. 742. e si aspetta solo che la V Commissione Lavoro li assegni per la discussione tecnica.
Bisogna riconoscere , con onestà intellettuale, che Venturino, è l'unico parlamentare che da quasi un anno e mezzo si è dedicato anche a questo fenomeno. Cosa hanno fatto, invece, gli altri politici presenti all'ARS? E il Governo Regionale? Nulla Vi assicuro. Anzi hanno creato i disastri che sono sotto gli occhi di tutti i precari, dopo che hanno approvato l’articolo 30.

Non ultima il contenzioso di massa che sta montando anche in Sicilia con risvolti imprevedibili, soprattutto per quegli Enti Locali (rimasti ormai soli con il cerino acceso!!) che non hanno fatto la stabilizzazione e per l'abuso reiterato per quasi 14 anni dei contratti a tempo determinato in spregio alla Legislazione europea che disciplina la materia dei contratti a tempo determinato anche in Sicilia, visto che la Regione Siciliana applica dal 2004 la legislazione statale vigente in materia. Ne vedremo delle belle...
Noi continuiamo con abnegazione il nostro lavoro di informazione nei Comuni Siciliani e colgo l’occasione per darvi appuntamento adAcireale il 12 maggio alle ore 16.30, presso la Chiesa San Paolo divia Lombardia n. 14.

Ora è giunto il momento che TUTTI i precari scendano in piazza e non deleghino a nessuno il LORO futuro ma devono imparare a riconoscere quei politici che fanno sul serio da chi improvvisa e diventare sindacalisti di se stessi visto che il sindacalismo duale li ha abbandonati al loro destino da precari a vita.



Dott. Gaetano Aiello


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1 commento:

  1. ONOREVOLE Antonello Cracolici, perché vuole fare rientrare
    i Pip con reddito Isee superiore a 20 mila euro?
    "La mia proposta nasce perché in maniera improvvisata nella scorsa Finanziaria si è introdotto come uno spot il livello Isee solo per i Pip, e non per tutta la platea del precariato della Regione".
    Quindi la Regione dovrebbe sostenere persone che non sono disagiate?
    "Cosa intendiamo per disagiato? Se dopo dodici anni qualche Pip si è sposato, allora per questo lo escludiamo? Parlare di un Isee a 20 mila non tiene conto dell'evoluzione di questo bacino, c'è ad esempio chi vive ancora con i propri genitori o chi ha un marito che nel frattempo ha trovato lavoro".
    Tra i Pip che rientrerebbero ci sono almeno cinquanta benestanti. E poi la proposta arriva in piena campagna elettorale.
    "Considero demagogico affrontare così la questione. Il mio è un atto di giustizia: introduciamo, almeno nella fase di prima applicazione, il tetto del reddito personale a 20 mila euro. Se altri hanno idee migliori, sono pronto ad ascoltarle. Ripeto: mettere delle regole soltanto per i Pip, che fanno più notizia perché
    sono a Palermo e non per gli 8 mila lsu, lo trovo scorretto. I 5Stelle gridano allo scandalo: ma da loro non ho sentito una parola sull'altro mio emendamento che fissava a 200 mila euro il tetto gli stipendi dei burocrati dell'Ars". a. fras.
    © RIPRODUZIONE RISERVATA
    e in effetti ha ragione dovrebbero guardare il reddito di tutti i precari e non solo i pip

    RispondiElimina

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