La terza sezione del Tribunale Amministrativo regionale per la
Sicilia ha, infatti, accolto in pieno il ricorso con il quale i dieci
lavoratori, difesi dall'avvocato Massimo Barrile, hanno contestato la
revoca dei contratti a tempo indeterminato adottata in autotutela
dall'ex Provincia ritenendo la motivazione “insufficiente e illogica”
anche in ragione del fatto che la Corte dei conti non avrebbe ravvisato
in sede di controllo profili di illegittimità finanziaria, limitandosi a
segnalare proprie perplessità sull'opportunità e non sulla violazione
della legge.
Tra le motivazioni del ricorso figura, infatti, anche l'inapplicabilità in Sicilia dell'art.16 comma 9 del decreto legge n. 95 del 2012 con cui il legislatore statale pone il divieto di assunzioni, una “disposizione – si legge nella sentenza - inapplicabile in ambito regionale siciliano in assenza di un'apposita legge di richiamo”. Per il Tribunale Amministrativo regionale la revoca sarebbe avvenuta per ragioni di opportunità ma non per ragioni finanziarie e di legge pertanto ha accolto il ricorso disponendo l'annullamento del provvedimento di revoca dei contratti a tempo indeterminato.
I 124 lavoratori erano stati stabilizzati il 31 dicembre 2013 dall'allora commissaria Luciana Giammanco. Successivamente con la delibera 79 del 4 luglio 2013 il commissario Darco Pellos aveva annullato in autotutela le delibere riguardanti il procedimento per la stabilizzazione.
I contratti sono stati, poi, annullati con la determina dirigenziale 430 del 4 luglio - firmata dall'allora dirigente Giuseppe Scalisi su proposta del funzionario Federico Messina - che prevedeva a partire del 16 luglio due mesi di preavviso per la risoluzione dei contratti. La Cgil e la Funzione pubblica Cgil non condividendo il provvedimento di revoca dei contratti ha sostenuto e incoraggiato, sin da subito, i lavoratori a intraprendere l'azione legale nei confronti dell'ex Provincia Regionale.
Un percorso iniziato con determinazione dall'ex segretaria della Cgil Mimma Argurio insieme alla Funzione pubblica e proseguito con l'attuale dirigenza.
“Abbiamo sempre ritenuto – hanno detto il segretario generale della Cgil Filippo Cutrona e il segretario della Funzione Pubblica Vincenzo Milazzo – illegittima la revoca dei contratti chiedendone il ripristino a tutti i commissari che si sono susseguiti. Adesso - concludono - chiediamo all'amministrazione che venga dato immediato seguito alla sentenza”.
Tra le motivazioni del ricorso figura, infatti, anche l'inapplicabilità in Sicilia dell'art.16 comma 9 del decreto legge n. 95 del 2012 con cui il legislatore statale pone il divieto di assunzioni, una “disposizione – si legge nella sentenza - inapplicabile in ambito regionale siciliano in assenza di un'apposita legge di richiamo”. Per il Tribunale Amministrativo regionale la revoca sarebbe avvenuta per ragioni di opportunità ma non per ragioni finanziarie e di legge pertanto ha accolto il ricorso disponendo l'annullamento del provvedimento di revoca dei contratti a tempo indeterminato.
I 124 lavoratori erano stati stabilizzati il 31 dicembre 2013 dall'allora commissaria Luciana Giammanco. Successivamente con la delibera 79 del 4 luglio 2013 il commissario Darco Pellos aveva annullato in autotutela le delibere riguardanti il procedimento per la stabilizzazione.
I contratti sono stati, poi, annullati con la determina dirigenziale 430 del 4 luglio - firmata dall'allora dirigente Giuseppe Scalisi su proposta del funzionario Federico Messina - che prevedeva a partire del 16 luglio due mesi di preavviso per la risoluzione dei contratti. La Cgil e la Funzione pubblica Cgil non condividendo il provvedimento di revoca dei contratti ha sostenuto e incoraggiato, sin da subito, i lavoratori a intraprendere l'azione legale nei confronti dell'ex Provincia Regionale.
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“Abbiamo sempre ritenuto – hanno detto il segretario generale della Cgil Filippo Cutrona e il segretario della Funzione Pubblica Vincenzo Milazzo – illegittima la revoca dei contratti chiedendone il ripristino a tutti i commissari che si sono susseguiti. Adesso - concludono - chiediamo all'amministrazione che venga dato immediato seguito alla sentenza”.
Fonte: http://castelvetranonews.it/notizie/?r=82k
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