giovedì 12 settembre 2013

Decreto pubblica amministrazione statali 2013: problemi assunzioni precari,mobilità e pensionamenti

Decreto pubblica amministrazione statali 2013: problemi assunzioni precari,mobilità e pensionamenti

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Precari, mobilità e nuove politiche di contenimento spese: le novità del decreto sulle P.A.

Il nuovo decreto Letta sulla riorganizzazione della Pubblica Amministrazione che tocca essenzialmente i dipendenti statali prevede una stabilizzazione dei precari, novità su contratti a tempo determinato e indeterminato, sulle procedure di mobilità, e l’immissione in servizio di vincitori e idonei collocati nelle graduatorie di concorso.
Per quanto riguarda le procedure di mobilità, il decreto ne concede la possibilità per il personale dirigenziale e non delle P.A. che presentano situazioni di eccedenza rispetto alle loro dotazioni organiche ridotte del passaggio diretto a domanda presso il ministero della Giustizia.
 Questa forma di mobilità è consentita solo fino al 31 dicembre 2014 e solo per quanto riguarda il personale amministrativo. Il passaggio del personale avviene per cessione del contratto di lavoro e previa selezione secondo i criteri prefissati dallo stesso Ministero della giustizia in apposito bando.
Obiettivo della misura è quello di sopperire con questa forma di mobilità alle gravi carenze di personale degli uffici giudiziari. Previste anche politiche di contenimento della spesa messe in atto per contribuire a contrastare la crisi economica iniziata ormai cinque anni fa.
Si tratta della riduzione dei costi per le autovetture e per le consulenze. Ma punto cruciale del decreto è quello che riguarda le assunzioni dei precari e le previste soluzioni strutturali al problema del precariato.
Due le strade previste: una prevede una nuova stretta normativa e l’altra un graduale processo di stabilizzazione del personale che tocca anche le Regioni, le Province autonome, gli enti locali e il comparto Sanità.
Innanzitutto, la deroga al principio generale per cui le pubbliche amministrazioni assumono esclusivamente con contratti di lavoro subordinato a tempo indeterminato potrà essere attivata per rispondere ad esigenze di carattere esclusivamente temporaneo o eccezionale. E questa formula prevede dunque una stretta sui contratti a tempo determinato.
Fino al 31 dicembre 2015, poi, l'avvio di nuovi concorsi dipenderà da un apposito Dpcm che verrà adottato verificata l'assenza di graduatorie vigenti approvate dal primo gennaio 2008 relative alle professionalità necessarie anche secondo un criterio di equivalenza.
Questa misura vale per tutte le amministrazioni dello Stato, anche a ordinamento autonomo, le agenzie, gli enti pubblici non economici e gli enti di ricerca che per i prossimi tre anni potranno bandire procedure concorsuale solo se non hanno liste di vincitori ancora aperte.
Inoltre, fino al 31 dicembre 2015, le P.A. possono bandire procedure concorsuali, per titoli ed esami, per assunzioni a tempo indeterminato di personale non dirigenziale riservate esclusivamente a coloro che alla data di entrata in vigore del presente decreto hanno maturato, negli ultimi cinque anni, almeno tre anni di servizio con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato alle dipendenze dell'Amministrazione che emana il bando.
La procedura di stabilizzazione, dunque, non riguarda tutti i precari del pubblico impiego, ma solo i dipendenti con contratto a tempo determinato non dirigenti e con una anzianità di servizio di tre anni negli ultimi cinque.
Fonte: http://www.businessonline.it/news/20822/Decreto-pubblica-amministrazione-statali-2013-problemi-su-assunzioni-precari-mobilita-e-pensionamenti.html
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