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Società partecipate ed Enti locali. Ma anche dipendenti con incarichi e consulenze esterne e dei settori rifiuti e forestale. Ecco tutte le spese sotto il mirino della Corte dei Conti
di RICCARDO VESCOVO
Enti localiLa Corte dei Conti evidenzia che «negli enti locali il problema della stabilizzazione del personale precario è assolutamente cruciale per gli effetti che esso è destinato a produrre sugli equilibri finanziari di medio-lungo periodo». È una platea di 22.500 impiegati dei Comuni, i cui contratti scadranno a fine anno. «Da Roma - spiega Maurizio Bernava della Cisl - hanno chiaramente spiegato che non si può procedere con le stabilizzazioni fuori dai parametri nazionali».
Società partecipateÈ uno dei settori finiti più volte sotto la lente d’ingrandimento della Corte dei Conti che ha rimarcato come in diversi casi le aziende abbiano chiuso in perdita. In corso, in questi mesi, c’è la fusione di Multiservizi, Biosphera e Beni Culturali, che interesserebbe 6 mila lavoratori. Un argomento che preoccupa la giunta, tanto che l’assessore Alessandro Aricò ricorda che «il governo nazionale prevede che entro il 2013 si possono esternalizzare i servizi, per cui un commissario potrebbe anche non dare seguito al riordino e esternalizzare i servizi». Per l’assessore Gaetano Armao, però, «le società partecipate che svolgono in modo efficiente servizi in favore dell'amministrazione regionale sono preservate».
Precari della RegioneCi sono quasi 5 mila Asu «la cui collocazione, rispetto agli altri precari, è meno chiara» spiega Claudio Barone della Uil. Questa platea di lavoratori potrebbe essere maggiormente a rischio, «anche perchè - dice Barone - il commissario non avrebbe il problema del consenso elettorale».
Tabella hPer il 2012 sono previsti circa 33 milioni per enti di ogni tipo, spesso legati a doppio filo alla politica. Per Mariella Maggio della Cgil «se è vero che qualche associazione svolge nobili attività, tanti altri finanziamenti sono frutto di operazioni clientelari».
Incarichi e consulenzeLa Corte dei conti ha sottolineato che con un rapporto di un dirigente ogni 8,4 dipendenti «è difficilmente comprensibile il ricorso all’assunzione di ulteriori dirigenti esterni». Per cui stop a incarichi e consulenze e il ricorso a personale esterno anche alla guida dei dipartimenti.
Rifiuti e forestaliNel passaggio dai vecchi Ato alle nuove società di Comuni, è aperta la partita relativa al passaggio di circa 10 mila lavoratori. Su questo aspetto, così come sul nodo dei forestali, Aricò esprime ancora preoccupazioni: «Le società d’ambito potrebbero essere messe a bando all’esterno e per i lavoratori potrebbero venire meno tutte le garanzie. Riguardo ai forestali - prosegue - un commissario potrebbe prendere provvedimenti dolorosi per una parte dei 28 mila lavoratori».
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RispondiEliminaIL TESTO PROPOSTO DA LINO LEANZA
Precari, approvata la legge-voto
Ora la palla passa a Roma
Mercoledì 13 Giugno 2012 20:47 di Accursio Sabella
Con lo strumento della legge-voto, di fatto, l'Ars chiede al parlamento nazionale di approvare una propria deliberazione. Soddisfazione da tutte le forze politiche dell'Assemblea: "Un passo verso il superamento del precariato storico negli enti locali".
La vicenda dei precari degli enti locali siciliani sbarca a Roma. L'Ars, infatti, con 49 voti a favore e due astenuti ha approvato il disegno di legge-voto '922/A', proposto dal deputato Lino Leanza. Un testo da sottoporre al parlamento nazionale, che mira ad introdurre modifiche alla normativa statale per agevolare la stabilizzazione dei circa 19 mila precari degli enti locali in Sicilia.
In particolare il ddl prevede lo spostamento dal 31 dicembre 2012 al 31 dicembre 2014 della data entro la quale completare il percorso di stabilizzazione. Ma, appunto, la "legge voto" è uno strumento col quale l'Assemblea chiede al parlamento nazionale di approvare una propria deliberazione.
"Da parte del governo c'é tutta la buona volontà di andare avanti in questa direzione - ha detto il neo assessore al Lavoro Giuseppe Spampinato - non vogliamo arrivare ad una nuova proroga, ma alla definitiva stabilizzazione dei precari". "Non ci possiamo più 'annacare' ('non possiamo più tergiversaré, ndr) su questo testo - aveva detto Totò Lentini (Udc), relatore del ddl intervenendo in aula prima del voto - i deputati che si opporranno al disegno di legge non solo perderanno la campagna elettorale, ma non avranno neanche il voto della moglie". E dopo l'ok dell'Aula, Lentini ha potuto commentare: ""Si è scritta oggi una pagina positiva, con l'ampia condivisione, sottolineata dal voto dell'Assemblea, del percorso virtuoso intrapreso con la LR 24/2010. Il positivo lavoro svolto in commissione Lavoro - ha aggiunto Lentini - ha incontrato il favore dei colleghi di tutte le parti politiche, convergendo sull'obiettivo fondamentale di pervenire al superamento della piaga storica del precariato