domenica 30 giugno 2013

D’Alia: «Ecco le soluzioni per precari ed esuberi Pa»


Il ministro della Funzione Pubblica Gianpiero D'Alia

«In tre anni bisogna chiudere l’arretrato e regolarizzare i vincitori dei concorsi»

ROMA - «I dipendenti pubblici hanno dato il loro contributo alla spending review e alla riduzione della spesa pubblica, è doveroso riconoscerlo ma il blocco delle retribuzioni nel 2014 non poteva essere evitato. Alcuni passi avanti ora li possiamo fare». Il ministro della Funzione Pubblica Gianpiero D’Alia si muove, come gli altri ministri del governo Letta, lungo un sentiero stretto di risorse scarse. Ma, in questa intervista al Messaggero, traccia il cammino dei prossimi mesi e indica le tappe di un percorso possibile e che sarà intenso da qui all’autunno. Dopo le misure di sostegno sul lavoro privato, afferma, ora è il momento del lavoro pubblico: «Nel giro di poche settimane il governo varerà un proposta organica per chiudere definitivamente, nell’arco di tre anni, con l’anomalia del precariato e recuperare al normale reclutamento i vincitori dei concorsi che è sono mai stati immessi in servizio». Al via la convocazione di sindacati e Aran per l’inizio del negoziato sulla parte normativa dei contratti. Pressing sui ministeri per le piante organiche e, per la mobilità, dialogo aperto con i sindacati sapendo però che «una decisione va presa, rinviare non serve». Il blocco delle retribuzioni è stato esteso al 2014. Ancora sacrifici per i dipendenti pubblici, quando finirà?
«Non c’è alcuna volontà punitiva da parte del governo e credo sia da rivedere una certa criminalizzazione dei dipendenti pubblici che c’è stata in passato. Bisogna dare atto al pubblico impiego di avere contribuito alla razionalizzazione e al contenimento della spesa pubblica con una contrazione di 300.000 unità e retribuzioni ormai allineate a quelle del settore privato. Tuttavia, il blocco non si poteva evitare perché per riaprire i contratti servono 7 miliardi e non sono nella nostra disponibilità. La situazione è oggettivamente difficile. Ma alcuni passi in avanti li possiamo fare».
Quali?
«Prima dell’estate intendo convocare l’Aran e i sindacati per aprire la contrattazione sulla parte normativa dei contratti. Su questo vi è un ampio sostegno politico nella maggioranza e anzi vi è un invito esplicito a farlo nel parere con cui il parlamento ha dato il consenso al blocco delle retribuzioni».
E le risorse? Che spazi ci sono?
«Penso che si possa sostenere e ampliare la contrattazione di secondo livello. Lì è possibile recuperare risorse, dalle procedure di spending review, per migliorare la produttività partendo dalle amministrazioni centrali e poi allargando le intese a livello locale. Inoltre è fondamentale riavviare un circuito virtuoso di relazioni sindacali che il blocco dei contratti, di fatto, ha finito per interrompere. Un percorso di confronto e di consenso è necessario per attuare le riforme».
L’altro grande capitolo aperto è quello dei 250.000 precari. Tolti i 130.000 della scuola, che fine faranno gli altri?
«Il governo è già intervenuto con una proroga a fine anno. Ora, con un confronto ampio con Parlamento, autonomie locali e organizzazioni sindacali, dobbiamo risolvere definitivamente, nell’arco di 3 anni, il problema del precariato e, con la graduale ripresa del turn over, recuperare i vincitori dei concorsi che non sono stati mai immessi in servizio. Ne abbiamo già discusso nell’ultima riunione del consiglio dei ministri. Sto lavorando ad una proposta che il governo varerà nel giro di poche settimane e comunque prima della chiusura estiva o si rischia di non riuscire ad attuare le procedure entro fine anno».
E la questione delle piante organiche nei ministeri? Ha fatto passi avanti?
«I ministeri dell’Economia, Università e Ricerca, Istruzione e Presidenza del Consiglio sono più avanti. Le altre amministrazioni stanno avviando la riorganizzazione e devono allineare i servizi al taglio delle piante organiche. Certo, il periodo delle elezioni e la nomina del nuovo governo hanno in parte rallentato il processo. Ora si riparte. Due settimane fa ho sollecitato i ministeri ad inviare le loro risposte. Intanto ho sospeso le nomine dei dirigenti che la spending review impone di ridurre del 20%. Quindi le amministrazioni sanno che se non andranno avanti con il lavoro, le nomine non arriveranno».
Mobilità e piante organiche nella Pa. A che punto siamo?
«Abbiamo oltre 7.000 esuberi rispetto alle nuove piante organiche. Il 40% sarà assorbito attraverso i prepensionamenti, il resto attraverso la mobilità che è volontaria entro un certo limite perché chi non accetta di essere ricollocato in altre amministrazioni, si avvia poi verso la graduale procedura di uscita. Stiamo lavorando per definire criteri di mobilità condivisi da sindacati e dipendenti, ma poi bisogna decidere».
Le semplificazioni da poco varate porteranno nuovi esuberi?
«Il decreto del fare e il disegno di legge sulle semplificazioni sono prioritariamente mirati a ridurre i carico dei costi per le imprese: circa 500 milioni l’anno se il decreto sarà integralmente attuato e 3 miliardi di risorse in più per investimenti per effetto del Ddl. Ci auguriamo che siano approvati in Parlamento tra luglio e settembre».              


 Fonte: http://www.ilmessaggero.it/ECONOMIA/precari_lavoro_dalia_concorsi/notizie/298385.shtml

venerdì 28 giugno 2013

Scuola, via libera alle stabilizzazioni precario vince il ricorso: "Presto altri 500"


Un quarantenne di Bari sarà assunto a tempo indeterminato. L'Ugl: una bomba a orologeria per il ministero dell'Istruzione.

Scuola, via libera alle stabilizzazioni precario vince il ricorso: "Presto altri 500"
Via libera alla stabilizzazione dei precari della scuola. A distanza di un anno i primi ricorsi presentati dall'Ugl di Bari sono stati accolti definitivamente: le vittorie in primo grado e in appello sono appena passate in giudicato e secondo il sindacato i 500 precari baresi che si sono rivolti ai giudici saranno via via immessi in ruolo. I ricorsi si basano sulla direttiva europea numero 70 del 1999, che stabilisce che tutti i lavoratori, pubblici o privati, dopo 36 mesi di lavoro a tempo determinato vadano stabilizzati. "Una norma attuata in tutti i Paesi dell'UE, tranne che in Italia dove bisogna rivolgersi ad un giudice per tutelare tale diritto", attacca l'Ugl.

Contro la violazione della normativa europea il sindacato lanciò nel 2011 i ricorsi ai giudici del lavoro di tutta Italia, partendo dalla Puglia dove in 500 decisero di ricorrere per la conversione del rapporto di lavoro da tempo determinato a indeterminato, e per il riconoscimento dei cosiddetti scatti stipendiali. Nel complesso in Italia si stimano oltre 20mila ricorsi promossi da tutte le organizzazioni sindacali.

"Il contenzioso giudiziario si sta progressivamente trasformando in una bomba ad orologeria per il ministero dell'Istruzione e per le casse dello Stato: in questi giorni infatti le prime sentenze che riguardano precari baresi risalenti al 2012 sono passate in giudicato, cioè sono diventate irrevocabili", spiega il sindacato.
Sentenze che riguardano docenti e personale Ata che da 10, 15 ed in certi casi anche 20 anni vengono puntualmente licenziati il 30 giugno senza avere mai la certezza di essere riassunti e, soprattutto in tempi di tagli lineari alla scuola pubblica, con la consapevolezza di rischiare di restare disoccupati a 40, 50 anni, o di lavorare qua e là con supplenze brevi".

E uno di questi quarantenni è il protagonista della sentenza n°2701/12 del Trib. di Trani, a firma del giudice Massimo Brudaglio. "Un assistente tecnico precario di Bari - si legge nella nota diffusa dall'Ugl - in servizio presso una scuola di Andria: per lui adesso niente più licenziamenti, niente più code chilometriche e attese sotto il sole di agosto nella speranza di elemosinare un contratto, un ennesimo contratto a tempo determinato, senza poter mai programmare niente di serio, un futuro a tempo determinato. La sua sentenza non è stata appellata e dunque è passata in giudicato, e a questa nei prossimi giorni  potrebbero seguirne molte altre; le cancellerie dei tribunali sono stracolme di sentenze favorevoli ai precari ed alla loro stabilizzazione ma anche, come recitano recentissime sentenze del tribunale di Bari a firma del Giudice Procoli, al riconoscimento del diritto alla progressione professionale retributiva anche nel periodo di precariato". 
                                                                                                            
L'Ugl Scuola Bari ha lanciato anche una nuova campagna di adesione ai ricorsi per la stabilizzazione dei precari, ribadendo che per poter aderire occorre aver svolto più di 36 mesi di servizio, e per gli scatti stipendiali del personale sia precario che di ruolo. Per motivi organizzativi c'è tempo fino al 28 febbraio.
 
(29 gennaio 2013)© RIPRODUZIONE RISERVATA

Fonte: http://bari.repubblica.it/cronaca/2013/01/29/news/scuola_via_libera_alle_stabilizzazioni_i_precari_di_bari-51496531/

mercoledì 26 giugno 2013

Il vigile ucciso dopo un assalto in casa sotto torchio i pregiudicati del quartiere

Mirco Vicari, agente della polizia municipale di Palermo, è stato ammazzato da un colpo di arma da fuoco dopo una colluttazione con dei ladri che aveva sorpreso in casa. I dubbi dei pm che sospettano una azione punitiva nei confronti del poliziotto municipale.


Il vigile ucciso dopo un assalto in casa sotto torchio i pregiudicati del quartiere
Indagini a tutto campo per fare luce sul tragico assalto in casa che è costato la vita al vigile urbano Mirco Vicari. Nella notte gli inquirenti hanno messo sotto torchio decine di pregiudicati della zon a di Altarello. I magistrati e le foprze dell'ordine non sono del tutto convinti della dinamica della rapina. Sospettano che si sia trattattao di una messa in scena per mascherare una spedizione punitiva nei confronti del poliziotto municipale. 

Mirco Vicari è stato ucciso da un colpo di arma da fuoco partito durante una colluttazione con un ladro che aveva sorpreso nella sua abitazione di via Scillato, a Palermo. Secondo una prima ricostruzione, il vigile era rincasato e ha trovato nell'appartamento il ladro, col quale ha ingaggiato una lotta nel tentativo di bloccarlo. Ma è partito un colpo, che ha ucciso Vicari.

L'uomo era al telefono con la sua compagna, che ha seguito in diretta le fasi drammatiche di questo pomeriggio. Vicari ha visto la porta aperto e ha avvertito la donna che stava entrando, impugnando la pistola. La compagna ha udito lo sparo e poi più nulla.

Vicari era separato e aveva due figli di 9 e 11 anni. Svolgeva attività di controllo nei mercatini rionali. "Sono addolorato", dice il comandante della polizia municipale Vincenzo Messina: "Un fatto così grave dimostra che non c'è rispetto per la vita. E' incredibile morire in questo modo".

Sull'episodio è intervenuto anche il sindaco Leoluca Orlando: "Sono rimasto profondamente addolorato
dalla notizia dell'uccisione del vigile Vicari. A nome mio, dell'intera giunta e di tutti i dipendenti comunali esprimo la vicinanza e l'affetto nei confronti della famiglia di Mirco". 

Le indagini
Sin dai primi momenti gli inquirenti non hanno escluso alcuna pista. Quello che colpisce, sottolineano gli inquirenti, è che nell'abitazione di Vicari, all'apparenza non c'era alcunchè di interessante. Perchè mai dei ladri, si chiedono gli investigatori coordinati dal pm Sergio Demontis e dal procuratore aggiunto Maurizio Scala, si sarebbero dovuti interessare giusto a quell'appartamento modesto ubicato in una zona popolare? La possibilità alternativa potrebbe essere quella dell'agguato, ma allo stato - sottolinea chi indaga - non è supportata da alcun elemento. Una pista che potrebbe essere ricondotta anche all'attività scrupolosa di Vicari nel controllo dei mercati rionali e degli ambulanti: ex Lsu stabilizzato nel 2010, prestava servizio ventuno ore settimanali con uno stipendio di 800 euro al mese. 

"Lavorava con molto zelo e non si è mai tirato indietro", ricordano i suoi colleghi. Il furto, con il televisore e la macchina fotografica trovati fuori posto, potrebbe essere, dunque, una messa in scena. Ipotesi al momento flebili. 

Così, l'inchiesta prosegue adesso con tutti gli accertamenti tecnici, dal Dna al rilievo delle impronte digitali.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Fonte:http://palermo.repubblica.it/cronaca/2013/06/25/news/sorprende_i_ladri_in_casa_muore_vigile_urbano-61829666/

Comunicato CISL - Adesioni e/o info su vertenza stabilizzazione, incontro per giovedì 27/06/2013 a Trapani



IN DATA 14 GIUGNO 2013 SI E' SVOLTO UN INCONTRO FRA ALCUNI RAPPRESENTANTI DEL COMITATO BASTA PRECARI E UN LEGALE DI TRAPANI CONVENZIONATO CISL SPECIALIZZATO IN MATERIA DI DIRITTO DEL LAVORO PER DISCUTERE SULLA POSSIBILITÀ DI AVANZARE EVENTUALI VERTENZE (A CONDIZIONI ECONOMICHE MODESTE) PER LA
TRASFORMAZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO 
DA TEMPO DETERMINATO A TEMPO INDETERMINATO

RELATIVO AI LAVORATORI CHE INSISTONO SU TUTTO IL TERRITORIO PROVINCIALE DI TRAPANI.

ABBIAMO FISSATO UNA PROSSIMA RIUNIONE PER GIORNO 

GIOVEDÌ 27 GIUGNO 2013 

ALLE ORE 16:00 A TRAPANI 
(Piazza Giangiacomo Ciaccio Montalto, 27)


PER EVENTUALI ADESIONI E/O CHIARIMENTI CON LO STESSO AVVOCATO.

PER ULTERIORI INFORMAZIONI CONTATTARE I SEGUENTI RIFERIMENTI :
GIUSEPPE RIGGIO - griggio@provincia.trapani.it
GIACOMO GANCITNO - gamagia@libero.it
DANIELE MODICA - danielemod1966@gmail.com
PICCIONE SALVATORE - salvosempre@virgilio.it


COMITATO BASTA PRECARI

Per i colleghi di Mazara del Vallo: 
Appuntamento a Piazzale Quinci ore 14:45

giovedì 20 giugno 2013

GDS - Ciapi e Grandi eventi, ecco tutti gli arrestati

19/06/2013 -

Ciapi e Grandi eventi, ecco tutti gli arrestati

L'ex assessore, Gianmaria Sparma


PALERMO. Ci sono anche due ex assessori regionali tra le persone arrestate dalla Guardia di Finanza nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti truccati legati ai Grandi eventi in Sicilia: sono Gianmaria Sparma e Luigi Gentile, che in passato hanno avuto rispettivamente la delega all'ambiente e ai Lavori Pubblici.
Dall’inchiesta del Ciapi a quella sui Grandi eventi. In tutto stamattina sono diciassette le persone arrestate dalla guardia di finanza. Ecco l'elenco degli arrestati a partire dall'inchiesta sul Ciapi. Faustino Giacchetto, Stefania Scaduto (dipendente del Ciapi, ma indicata come segretaria di Giacchetto), Francesco Riggio (noto avvocato penalista e presidente del Ciapi), Luigi Gentile (ex assessore regionale e rappresentante della Regione siciliana nel Comitato tecnico scientifico del progetto Co.Or.Ap), Domenico Di Carlo (responsabile, per conto del Consorzio Asi di Palermo, del progetto In.La Sicilia), Gianmaria Sparma (ex assessore e dirigente generale del dipartimento degli Interventi per la Pesca della Regione siciliana), Pietro Messina (legale rappresentante della Effemmerre Group 007 srl e della Effemmerre Team srl, nonché titolare della Strategie di Comunicazione di Messina Pietro), Concetta Argento (moglie di Giacchetto), Gaspare Lo Nigro (ex dirigente generale dell'Agenzia regionale per l’Impiego e la Formazione professionale). Sulla vicenda sono stati concessi gli arresti domiciliari a tre persone. Si tratta di Sandro Compagno (capo area amministrativa del Ciapi), Carmelo Bellissimo (responsabile acquisti Ciapi) e Massimiliano Sala (titolare della ditta Filmax di Sala Massimiliano).
Giacchetto è finito in manette anche per l’inchiesta Grandi Eventi e con lui anche l'imprenditore Luciano Muratore e Antonino Belcuore (responsabile del “Servizio 20-Servizio turistico di Taormina” dell'assessorato regionale al Turismo). Sulla vicenda, inoltre, arresti domiciliari sono stati concessi ad Elio Carreca (dirigente del Servizio 6 - Manifestazioni ed Eventi dell'assessorato regionale al Turismo) e Bruno De Vita (vicario del capo di Gabinetto dell'assessore regionale del Turismo della Regione siciliana).
L'unico politico indagato per corruzione è il senatore del Pdl Francesco Scoma che, da assessore regionale agli enti locali avrebbe fatto avere all'ente di formazione Ciapi, finito sotto inchiesta, oltre 5 milioni di euro di finanziamenti. In cambio avrebbe avuto 13 mila euro per la campagna elettorale, il pagamento di un viaggio a Capri costato 6 mila euro e abbonamenti in tribuna vip allo stadio per 7 mila euro. Di finanziamento illecito ai partiti rispondono l'ex presidente dell'Ars Cascio che avrebbe avuto rimborsi per materiale elettorale per 11 mila euro circa, il deputato regionale Salvino Caputo, a cui sarebbero andati 22 mila euro per la campagna elettorale e, tra gli altri, Nino Dina e Lino Leanza che avrebbero avuto, rispettivamente, 6 mila e 3.300 euro per materiale elettorale.
In carcere, a differenza dei politici che sono solo indagati, é finito Gian Maria Sparma, ex assessore regionale, coinvolto nell'inchiesta per gli atti svolti da dirigente della Regione quando, in cambio della commissione di servizi a due società vicine all'ex manager del Ciapi Fausto Giacchetto, si sarebbe fatto pagare un viaggio in Tunisia, abbonamenti Sky, un trasloco e una carta prepagata. Dalle indagini era emerso che avrebbe intascato dollari che gli sarebbero serviti per un viaggio negli Stati Uniti.
La procura di Palermo ha interrogato una serie di esponenti politici. Gli inviti a comparire sono stati notificati, tra gli altri, all'ex presidente dell'Ars Francesco Cascio, ai deputati regionali di Articolo 4 e del Pdl Lino Leanza e Salvino Caputo e al presidente della commissione Bilancio dell'Ars dell'Udc Nino Dina. Sono tutti accusati di illecito finanziamento ai partiti. In Procura dovrebbe recarsi anche il senatore del Pdl Francesco Scoma, accusato anche di corruzione.
I deputati regionali Lino Leanza e Nino Dina e l'ex consigliere comunale Salvatore Alotta, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Sono tutti indagati per finanziamento illecito ai partiti.
FONTE: http://www.gds.it/gds/sezioni/cronache/dettaglio/articolo/gdsid/268735/

mercoledì 19 giugno 2013

MGL - Comunicato Stampa 18 Giugno 2013


Siamo certi che ad ogni livello istituzionale, ciascuno ha fatto la propria parteche ciò che è stato fatto, era solo ciò che era possibile fare ? che non ci sono colpe e responsabilità soggettive sul piano politico ? che si è preferito più assecondare anzichè rivoluzionare un modo di fare e intendere la politica, come spirito di servizio  a vantaggio di chi per colpe ad esso non attribuibili vive in uno stato di bisogno e necessità ? Chi era controparte ha cercato il confronto ? ha contrastato o ha mantenuto fede a vecchie logiche di parte, sature di compromessi e ingiustizie sul piano sociale ? 
  
Domande che non possono più disattendere una risposta!
  
Come segreteria MGL Regione e Autonomie Locali riteniamo che bisogna agire sul piano istituzionale oggi più che mai,  fare assumere responsabilità dirette e concrete a ogni livello , dall'amministratore locale che non può sottrarsi e attendere che altri limpartiscono disposizioni a cui attenersi passivamente al governo nazionale che è chiamato ad affrontare la problematica tenendo conto della sua particolare e unica specificità regionale.
Non è più consentito a nessuno delegare a terzi o immagginare chissa quale soluzione artificiosa che prende  tempo per valutare e argomentare ulteriori rinvii, così facendo  rimettiamo in gioco il lavoro e la credibilità di ciò che fin qui è stato fatto, l'approvazione di leggi regionali, l'adozione di delibere motivate dal ricorrere delle condizioni e delle necessità di fare fronte a esigenze di servizio, dalla comune volontà manifestata nel dare continuità e non disperdere le tante professionalità acquisite attraverso una formazione costante e continua nel tempo che ha  concretizzato  e non ipotizzato veri rapporti di lavoro .
Non possiamo oggi dire tutto e il contrario di tutto, avere titubanze sul da farsi,  giustificando comportamenti che dobbiamo avere il coraggio e l'onesta di contrastare, tanto più in momento così difficile sul piano economico e sociale; in un momento in cui la problematica lavoro assume una valenza prioritaria ponendosi al primo punto all'ordine del giorno di incontri istituzionali.
  
Ai tanti procacciatori d'affari, tali considero quei pochi legali di grido che propongono ricorsi in giro per la Sicilia, sottoponendo deleghe in bianco da firmare a soggetti che non sanno più a che santo votarsi pur di porre fine a una condizione sociale insostenibile, rivolgo un invito a rappresentarmi con onesta una solo caso definito positivamente o quanto meno una condizione che giustifichi e trovi fondamento giuridico per la possibile trasformazione di un rapporto di lavoro da tempo determinato a indeterminato . 
  
Riteniamo che la risposta è solo politica e in questa và ricercata, senza farsi strumentalizzare , consapevoli che bisogna coordinare al meglio le iniziative da intraprendere evitando fughe in avanti e forme di protagonismo fine  a se stesse, a tal uopo sottoponiamo all'attenzione delle amministrazioni locali  l'allegato documento unitario sintesi di un ragionamento da cui sviluppare e definire un percorso che concretizzi una soluzione  senza ulteriori rinvii.
  
                                                                                                         Il Segretario Generale
                                                                                               Giuseppe Cardenia

Video presentazione disegno di legge Venturino, Dott Aiello - ARS aula gialla 27 05 2013











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Notizie correlate:

Anche l' Onorevole Venturino presenta un disegno di legge sui lavoratori Precari


Precari, Venturino presenta ddl “Basta col sistema delle proroghe”


http://palermo.blogsicilia.it/precari-venturino-presenta-ddl-basta-col-sistema-delle-proroghe/188076/

http://www.ilvelino.it/it/article/lex-grillino-venturino-apre-alla-stabilizzazione-precari/b318b530-6d74-4675-95ec-7532f978daf7/

http://www.ilmattinodisicilia.it/2013/05/28/precari-e-lsu-allars-allo-studio-due-disegni-di-legge/

MGL - Comunicato Stampa 14 Giugno 2013


Riteniamo quanto mai opportuno, ritornare sulla problematica attenzionata nel precedente comunicato, relativa al pronunciamento della Corte di Cassazione, che con sentenza n 223 dichiarava illeggitima la trattenuta del 2,5% nelle buste paga dei dipendenti pubblici quale quota di accantonamento TFR; consapevoli che qualunque possa essere l'interpretazione soggettiva data ad una norma, questa non può essere in alcun modo assoggettata a interessi di parte  o spesa a proprio uso e consumo, riportando di seguito le seguenti precisazioni :
  
-  l'art 12 del d.l. n.78 del 2010 aveva esteso la disciplina del Trattamento Fine Rapporto, a  cui sono assoggettati i dipendenti del settore privato  secondo l'art 2120 del codice civile e i dipendenti pubblici assunti a far data dal 1 gennaio 2001, anche ai dipendenti assunti precedentemente a tale data, assoggettati alla disciplina del Trattamento Fine Servizio.

- il contenzioso nasce sulla differenza di calcolo tra i due trattamenti : il trattamento di fine servizio (TFS) prevede l'applicazione di un 2,5% dell'80% della retribuzione imponibile in busta paga ed a carico del lavoratore , mentre il trattamento di fine rapporto (TFR) non prevede alcuna quota a carico del lavoratore  da addebbitare in busta paga .
  
- col passaggio al TFR da gennaio 2011, i dipendenti pubblici assunti prima del 1 Gennaio 2001, essendo passati dal TFS a TFR , non dovevano più vedersi addebitare in busta paga il 2% della retribuzione (2,5 dell'80%) come quota a loro carico.
  
- la corte costituzionale con sentenza n 223/2013, ha dichiarato illeggittima la trattenuta in busta paga dal momento del passaggio al TFR, Gennaio 2011. 
  
- il governo  ha risposto con il  d.l. 185/2012, annullando il passaggio stesso al TFR , ripristinando il TFS facendo tornare leggittima la trattenuta  del 2,5% in busta paga.
  
Per quanto sopra, si conviene alla determinazione che nulla è ogni domanda presentata per la restituzione della trattenuta di TFS operata in busta paga, tanto più se trattasi di personale dipendente assunto dopo il 1 gennaio 2001 assoggettato alla disciplina del TFR che non prevede alcuna quota a carico da addebitare in busta paga.
  
Maggiore attenzione và riservata all'art 36 della

venerdì 14 giugno 2013

Lavoro, l'Istat certifica lo sfruttamento dei precari


La grave crisi economica oltre ad aver creato una preoccupante spirale di recessione economica, ha aumentato anche il divario dei diritti tra i lavoratori con contratto a tempo indeterminato e i precari, penalizzando questi ultimi nella busta paga del 25% in meno: è quanto emerge dai dati dell'Istat nel rapporto annuale 2012.
Le contraddizioni della crisi economica si evincono dunque anche nel rapporto annuale del 2012 dell'Istituto di Statistica, da dove emerge che la retribuzione di un lavoratore "atipico" prevede uno stipendio più basso del 25% a confronto con chi ha uncontratto a tempo indeterminato: " Nel 2012, la retribuzione media mensile netta di un dipendente a termine a tempo pieno si ferma a 1.070 euro, ben 355 euro in meno rispetto a un dipendente ''standard'' ".
Infatti, nonostante la gravissima recessione che sta attraversando il Paese, gli stipendi dei lavoratori precari mostrano un ribasso allarmante, e nel rapporto dell'Istituto di Statistica è spiegato esplicitamente che a parità di ore di lavoro a tempo pieno e di genere, la retribuzione di un lavoratore atipico prevede una diminuzione pari in media a un quarto: "Un indicatore importante dello svantaggio del lavoro atipico è dato dal differenziale retributivo con l'occupazione standard".
Le ragioni di questo preoccupante divario sociale ed economico dei lavoratori italiani sono dovute agli effetti di composizione del contratto, ovvero, l'età, la composizione del nucleo familiare, il genere, la professione, e il settore di attività, ma nonostante questo l'Istituto di Statistica ha sottolineato che: " Ma le differenze permangono anche a parità di caratteristiche e aumentano al crescere dell'anzianità' lavorativa, poiché al tempo determinato, non si applicano gli scatti di anzianità''.

lunedì 10 giugno 2013

Annullamento dei contratti ai precari interviene la segretaria della CGIL di Trapani


La segretaria generale della Cgil di Trapani Mimma Argurio interviene sull'approvazione a maggioranza, da parte del Consiglio provinciale, dell'atto deliberativo che prevede tra le misure da adottare a seguito dei rilievi della Corte dei Conti, l'avvio delle procedure di annullamento dei contratti di lavoro a tempo indeterminato dei 124 precari, il cui percorso di stabilizzazione era stato avviato nel 2011. Per l'Argurio “...dalla lettura della sentenza si evincono aspetti di criticità e non di... annullamento rispetto all'azione amministrativa svolta per la stabilizzazione del personale precario pertanto l'azione dell'Amministrazione provinciale circa l'avvio delle procedure di annullamento appare non solo una forzatura ma inspiegabile nei modi e nei tempi. Siamo basiti – ha detto ancora la segretaria di Cgil – dal fatto che l'Amministrazione non abbia difeso un proprio atto amministrativo tra l'altro condiviso con le direttive regionali. La stabilizzazione del personale precario è avvenuta nel pieno rispetto di tutti i parametri di legge così come ha, tra l'altro, confermato l'ex commissario della Provincia e oggi dirigente generale del Dipartimento regionale della Funzione Pubblica Luciana Giammanco. Inoltre – ha concluso – l'Ente, trasformando i contratti da tempo determinato ad indeterminato, ha applicato la legge 24 sulla stabilizzazione dei precari in un momento in cui non vi era ancora alcuna norma regionale che stabiliva la soppressione delle Province e nessuno sforamento dei parametri di spesa”. La segretaria generale della Cgil sollecita, infine, un intervento da parte del Presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta, della Giammanco e dell'attuale commissario dell'Ente provinciale Darco Pellos e annuncia che il sindacato intraprenderà iniziative volte a tutelare i diritti dei 124 lavorator i della provincia regionale di Trapani che hanno atteso per più di 20 anni di essere stabilizzati”. 


Fonte: http://www.marsalace.it/web/economia/sindacati/8722-annullamento-dei-contratti-ai-precari-interviene-la-segretaria-della-cgil-di-trapani

giovedì 6 giugno 2013

05/06/2013 - Precari, Venturino (Ars): ''Stop temporeggiare e appellarci a proroghe''


Roma, 5 giugno (Prima Pagina News) “Non possiamo permetterci di temporeggiare ancora ed appellarci alle proroghe”. Risponde così il Vice Presidente dell’Ars Antonio Venturino alla collega parlamentare del Partito Democratico Mariella Maggio che aveva definito la proposta del DDL salva precari di Venturino come improntata su “elementi normativi vecchi, ormai impugnati”. Venturino esprime la necessità che la Regione non possa andare da sola per la soluzione della vicenda, “occorre infatti – dice Venturino- una concertazione con Roma. Bisogna capire cosa la collega Maggio intenda su riferimenti normativi vecchi in quanto la proposta del ruolo unico ad esaurimento non è stata oggetto ultimamente degli interventi del Commissario dello Stato”. Lo stesso ddl n.645 del Governo Lombardo e le impugnative del Commissario dello Stato riguardavano soltanto l’estensione dei benefici di Legge anche al periodo trascorso dai lavoratori quando erano ancora impegnati in attività socialmente utili. “Secondo noi - prosegue Venturino- la mozione del PD si basa sull’ennesima proroga, addirittura di tre anni e sempre nelle more della stabilizzazione. Ribadiamo che una proroga del genere era stata già concessa dalla stessa Legge Regionale n. 24 del 2010 per due anni e sempre nelle more della stabilizzazione. Gli Enti Locali hanno soprasseduto alla possibilità di proroga e non hanno ugualmente stabilizzato alcun lavoratore. Se analizziamo la mozione del PD però è possibile trovare analogie col nostro ddl, dato che si parla di un concorso riservato alla stessa platea di precari, si tiene conto della professionalità acquisita, della temporalità del rapporto di lavoro e dell’anzianità contrattuale con una riqualificazione di un rapporto di lavoro già esistente, così come già previsto dalle due leggi Prodi in materia di stabilizzazione di rapporti di lavoro precari. È la proroga di tre anni proposta dal PD, a non convincere, dato che è questa ad essere superata dal punto di vista legislativo. Secondo la normativa comunitaria infatti i rapporti a termine, tra proroghe e rinnovi, non possono superare i 36 mesi continuativi. Noi - conclude Venturino - siamo aperti a qualsiasi confronto con tutte le organizzazioni, forze politiche ed istituzioni che vogliano risolvere in maniera definitiva la questione. Chi si appella al Patto di stabilità interno ed alla spending review, infine, dovrebbe tener conto che non è condizione ostativa, in quanto la stabilizzazione del rapporto di lavoro precario avviene ad invarianza dei saldi di finanza pubblica”.

martedì 4 giugno 2013

PA: CGIL CISL UIL a D'Alia, stop a blocco contratti, urgente soluzione precari per superamento definitivo

CISL FP


Le segreterie di Cgil Cisl Uil nell'incontro svolto con il ministro della Funzione Pubblica "hanno ribadito la inderogabile necessità di discontinuità delle politiche governative nelle categorie del lavoro pubblico. In questo quadro hanno confermato la assoluta contrarietà al provvedimento che proroga il blocco al 2014. Quattro anni di blocco della contrattazione hanno determinato una pesante perdita del potere di acquisto delle retribuzioni e la totale negazione delle regole sindacali e della contrattazione di secondo livello". Lo sostengono in una nota congiunta al termine dell'incontro con il ministro per la Pubblica amministrazione Gianpiero D'Alia.
"E' necessario far ripartire la stagione contrattuale dando anche risposte economiche al lavoro pubblico - continuano - per rendere concreta questa politica e' necessario modificare quelle misure legislative che hanno negato la contrattazione e reso sostanzialmente nullo il sistema di relazioni sindacali. Parimenti urgente e', dopo la positiva proroga dei contratti a tempo determinato in essere, lavorare per una soluzione urgente anche di carattere legislativo che produca il superamento definitivo del precariato".
Le organizzazioni sindacali hanno manifestato la necessità di affrontare con urgenza le tematiche relative al lavoro pubblico derivanti dai processi aperti di riforma istituzionale e dalle situazioni finanziarie di alcune amministrazioni pubbliche ad iniziare dagli enti locali. Infine le organizzazioni sindacali ritengono "necessario che questi contenuti ed i necessari provvedimenti legislativi siano previsti ed attuati così come concordati in un Protocollo che impegni tutti i datori di lavoro pubblici dando continuità al quanto definito nel maggio 2012 con il Protocollo sul lavoro pubblico". 

RSU Mazara del Vallo - Modulo Costituzione del Fondo incentivante la Produttività individuale art. 15 e 17 del CCNL del 01/04/99 autonomie locali.

Comune di Mazara del Vallo Prot. gen. 36036 del 03 06 2013

Alcamo, «salari accessori mai liquidati»: dipendentidi cui la maggior parte assunti a contratto ed ex articolisti

04/06/2013 -

Alcamo, «salari accessori mai liquidati»: dipendenti comunali sul piede di guerra

La Uil proclama lo stato di agitazione. Il sindaco replica: «Ritardi nel 2012, ma per il 2013 inizieremo a trattare»



di MASSIMO PROVENZA
ALCAMO. La segreteria provinciale Uil Fpl ha proclamato ieri lo stato di agitazione di 650 dipendenti (di cui la maggior parte assunti a contratto ed ex articolisti) del Comune di Alcamo «poiché il sindaco - spiega il segretario del sindacato, Giorgio Macaddino - non ha ancora provveduto a liquidare il salario accessorio 2012 per il quale ballano somme importanti: un milione e 100 mila euro. E non ha provveduto neppure a dare le direttive sulla distribuzione del fondo relativo al salario accessorio 2013». 
«In questo modo - prosegue Macaddino - si crea notevole danno economico a tutti i lavoratori, con ripercussioni di gestione futura sotto l'aspetto tecnico-amministrativo-contabile». 
In serata si è avuta la replica del sindaco Sebastiano Bonventre, il quale dichiara: «Per il salario accessorio 2012, in relazione alla particolarità dell'anno trascorso caratterizzato dalle elezioni amministrative, dalla mancanza del Nucleo di Valutazione e da numerose novità normative, non si è ancora provveduto in attesa di avere certezza sull'iter per procedere alle necessarie valutazioni sulla produttività collettiva e individuale. Comunque è intenzione di questa amministrazione procedere in tempi brevi e comunque entro il corrente mese. Sulla distribuzione del fondo relativo al salario accessorio 2013 - conclude Bonventre - entro questa settimana sarà convocata la delegazione trattante per discutere del Fondo 2013». 
Il segretario provinciale della Uil Fpl ha messo in evidenza: «Ogni superiore servizio di cui al salario accessorio riveste un'importanza radicale sotto l'aspetto strutturale e strumentale e i cittadini potrebbero subire gravi ripercussioni, per cui si rende indispensabile dichiarare lo stato di agitazione per consentire al sindaco (inadempiente) - sono le parole di Macaddino - di affrontare e definire una situazione che potrebbe diventare drammatica, sotto l'aspetto dell'interesse pubblico e del danno che verrebbe causato all'erario comunale per spese legali, interessi e rivalutazione monetaria».
Il sindacalista ha comunicato, pertanto, all'amministrazione comunale alcamese di avere attivato «le procedure per dichiarare lo sciopero dei dipendenti comunali nelle prossime settimane, qualora l'amministrazione non dovesse adottare, entro il prossimo 15 giugno, la liquidazione a tutti i lavoratori interessati degli istituti di cui al salario accessorio anno 2012 e relativo consuntivo, e convocare immediatamente la delegazione trattante per la costituzione e redistribuzione del Fes 2013».