Regionali, candidati di movimenti sconosciuti si mettono all'asta
Dietro ai 47 simboli, ci sono quelli che provano una corsa solitaria in cerca del malcontento dilagante, ma anche quelli pronti a portare voti preziosi nella corsa alla presidenza. Questi ultimi sono nel mirino dei candidati principali e degli outsider
di GIACINTO PIPITONE
PALERMO. Ci sono quelli che mettono all’asta un pacchetto di voti. E ci sono quelli che provano la scommessa di una corsa solitaria tentando di raccogliere il malcontento dilagante. Infine, ci sono quelli che dietro il simbolo è quasi impossibile rintracciare persone fisiche. In attesa della presentazione delle liste, il 28 settembre, dietro i 47 simboli depositati all’ufficio elettorale si celano le mosse dei movimenti nel mirino dei candidati principali e degli outsider.
Fa la sua comparsa in Sicilia il Partito delle aziende, simbolo che ricorda la moneta da un euro e base a Verona. Lo sbarco a Palermo è affidato a Pier Luigi Reale, imprenditore etneo socio dell’azienda svizzera Avio International: «A livello nazionale il partito ha già 20 mila aderenti, in Sicilia raccogliamo circa 750 imprenditori e professionisti. Presenteremo liste in tutte le province anche se non abbiamo ancora deciso se andare da soli. Potremmo sostenere un candidato del centrodestra». E se il Partito delle aziende sembra più vicino a Musumeci, Miccichè ha già incassato il sostegno del Partito Pensiero e Azione che nel simbolo ha il motto «Piazza pulita» e che, guidato dal torinese Antonio Piarulli, chiede «maggiore pluralismo».
I Forconi si sono divisi in tre aree e altrettanti simboli. Il marsalese Martino Morsello, con relativo simbolo azzurro, ha scelto il movimento di Cateno De Luca, deputato messinese uscente che al grido «Rivoluzione» tenta la corsa a Palazzo d’Orleans. Anche se sono in tanti a pensare che alla fine pure De Luca possa convergere su altri candidati scegliendo la certezza di una rappresentanza a Roma o a Palermo. Un’altra costola dei Forconi, il movimento Indipendenza e produttività, guidato da Lorenzina Grasso ha presentato un proprio simbolo e sta alla finestra: «Al momento non sosteniamo nessuno - spiega il responsabile della lista, Antonio Bartolotta - speriamo di fare accordi con qualcuno ma su basi paritarie».
Va da solo il leader storico dei Forconi, Mariano Ferro, che punta su azioni eclatanti: «Oggi a Catania tutti i candidati sono stati invitati a un confronto televisivo tranne me. Porterò a Catania il movimento per protestare e impedire che lo show si svolga».
Fra quanti attendono segnali dai big c’è anche il leader del movimento Uniti per cambiare. Si chiama Alfredo Colianni, ennese, e la sua mossa non farebbe scalpore se non fosse il fratello di uno dei più pesanti candidati all’Ars dell’Mpa- Partito dei siciliani, l’ex assessore alla Famiglia Paolo Colianni. «Siamo nati nel ’94 come movimento culturale - spiega Alfredo Colianni - ora stiamo valutando l’ipotesi di sostenere un candidato e intanto prepariamo liste in tutte le province. Stimo Lombardo anche se le nostre strade si sono separate».
Sta riflettendo sul futuro anche il movimento Uguali e partecipi, nato dall’iniziativa di alcuni preti e laici palermitani: «Al momento stiamo organizzando le liste, abbiamo alcuni giorni per decidere» spiega la responsabile Flavia Odoroso. Un’ipotesi potrebbe essere quella di convergere sulla candidatura alla presidenza di Gaspare Sturzo che si muove sui ideali e programmi simili. Ma c’è da respingere la concorrenza sullo stesso campo della lista di ispirazione cattolica Giusto Governo e Famiglie che ha un crocifisso nel simbolo.
Almeno una decina sono i simboli che si rifanno all’autonomia. C’è la Lega per l’indipendenza della Sicilia, il movimento dell’etneo Salvatore Emmanuele che ha nel programma la legalizzazione della prostituzione e della droga. E c’è la Lega Sud Ausonia che si muove nel solco di quanto fatto a Roma dagli ex Mps Iannacone e Belcastro e che a Palermo dovrebbe sostenere il candidato del Pdl Nello Musumeci.
Non mancano i casi curiosi. Dietro il simbolo Il risveglio del Sud, che ha in evidenza un osso e la scritta «Ci hanno ridotto così», c’è - spiega Roberto Maccarrone - «un gruppo di liste civiche che si è riunito aggregandosi ai movimenti Crcoiati del fare e Gemelli d’Italia. Riteniamo scadute le ideologie di destra e sinistra e la partitocrazia. Lottiamo per la prevalenza del merito. E avremo un nostro candidato alla presidenza». Il Movimento Sicilia Libera ha presentato il simbolo Noi siciliani per l’Indipendenza, con tanto di bandiera della Trinacria in evidenza. C’è anche un sito (http:// movimentosicilialibera.blogspot.it/p/contatti.html) per contattare i responsabili ma al numero della sede regionale, a Messina, risponde il titolare di un negozio di abbigliamento, il Fashion Moll: «Politica? Non ne capisco nulla. Elezioni? No, non siamo noi. Se è per pubblicità le passo il commerciale...».