martedì 25 marzo 2014

CORRIERE DELLA SERA - Crocetta contro i precari: «C’è chi guadagna 500mila euro all’anno»

L’attacco contro il sistema del precariato regionale: «Premiati i ricchi sottraendo risorse ai poveri»



PALERMO – C’è il precario beccato al posto di blocco con pistola e guanti di lattice nel cruscotto. Parente di mafiosi come altri quattro «ex Pip» di una lista finita in tribunale. C’è il finto disperato che incassa 853 euro al mese dalla Regione anche se ha un reddito familiare da 175 mila euro l’anno e abita nel quartiere dei ricconi, a Villa Sperlinga. Nella Palermo agiata dove si muove con disinvoltura un altro precario che incassa 500 euro al mese, ma con un reddito da 500 mila euro all’anno.
Mancati controlli
Sono i paradossi e gli scandali denunciati dal governatore Rosario Crocetta che scoperchia la pentola dei 30 mila precari della Regione siciliana e punta il dito sui mancati controlli del passato: «Quello dell’ultimo precario con 500 mila euro in tasca è l’emblema degli sprechi che una parte del sistema politico vorrebbe continuare a tenere in piedi. Una vera e propria ingiustizia sociale, che premia i ricchi sottraendo ai poveri risorse che devono essere destinate alla solidarietà».
Palazzo assediato
Giura che non è reddito suo il precario additato come un Paperon de’ Paperoni, confuso fra i duemila che assediano Palazzo dei Normanni guidati anche dal consigliere comunale di Palermo Mimmo Russo. Un capopopolo che contrattacca Crocetta accusandolo di praticare «solo una mega operazione mediatica per non mantenere l’impegno preso degli 832 euro al mese». Ma il presidente della Regione replica duro, pronto a querele e controquerele: «Russo li fa manifestare per fare riassumere, tra gli altri, la propria moglie esclusa dagli elenchi Pip per superamento del reddito». E il Masaniello dei precari: «Dal governatore solo parole per i giornali. Lo sfido, sono pronto a presentare la lettera di dimissioni di mia moglie se lui riammetterà gli altri lavoratori esclusi ingiustamente dal sostegno al reddito».
Zampino mafioso
Le prime bordate di Crocetta furono infatti avviate eseguendo raffronti fra i redditi familiari dei precari e gli assegni corrisposti. Poi la scoperta dello zampino mafioso. Perché sarebbero diversi i boss e i parenti di mafiosi fra i cosiddetti «ex-Pip» del progetto «Emergenza Palermo», una cooperativa di ex detenuti destinatari dell’assegno di 832 euro. Un bacino di 2.900 precari dei quali il governo Crocetta ne ha espulsi 200: 88 per avere superato il reddito, 87 per altre anomalie, 25 considerati privi «di requisiti morali e buona condotta». Fra questi Fabio Pispicia, arrestato il 18 marzo con pistola e guanti di lattice, fratello del boss di Porta Nuova. In corso indagini della Procura sugli altri. «Attenti, indagini obbligate, ma la parentela non è reato e l’inchiesta è appena cominciata», suggerisce il procuratore aggiunto Leonardo Agueci.
Pressioni e voti
Cautela obbligata anche perché la gran massa dei 30 mila non va confusa con filo mafiosi e falsi poveri, come spiega nel palazzo assediato il presidente dell’Assemblea regionale Giovanni Ardizzone, intransigente su un punto: «Senza fare di tutta l’erba un fascio, bisogna bloccare chi non ha diritti e incentivare ogni controllo come bene opera il governo». E il palazzo assediato? «Non deve impressionarci. Siamo davanti a difficoltà grandi. Ma bisogna lasciare che governo e parlamento lavorino con serenità, senza considerare le pressioni. Perché spesso sotto le pressioni il parlamento ha sbagliato». Taglio autocritico non molto diffuso nel Palazzo dove i precari presentano il conto, come si sgola una signora svelando il patto di sempre: «Prima ci chiedono i voti e ora ci cacciano».
25 marzo 2014 | 12:39

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Fonte: http://www.corriere.it/cronache/14_marzo_25/crocetta-contro-precari-c-chi-guadagna-500mila-euro-all-anno-0164d762-b40d-11e3-be28-0f08b38e26f7.shtml

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