Il segretario Cisl al congresso del Movimento Cristiano Lavoratori: "Ai precari gli stessi contributi dei contratti a tempo determinato"
Eliminare immediatamente i contratti di lavoro atipici. A cominciare dalle «finte» partite Iva e dai contratti a progetto. «Altro che Jobs Atc, questa l’unica politica per il lavoro». Il segretario nazionale della Cisl, Raffaele Bonanni, irrompe sul palco della seconda giornata del XII Congresso del Movimento Cristiano Lavoratori, inviando più di qualche stilettata al premier Matteo Renzi. E invitandolo al «coraggio che i suoi predecessori non hanno mai avuto». In alternativa, dirà poi ai giornalisti a margine del suo intervento, «garantire ai precari gli stessi contributi dei contratti a tempo indeterminato e decretare una somma salariale sotto la quale non si può scendere» (ma, per carità, meglio non parlargli di «reddito minimo garantito»). Ma nel Job Act non c’è anche il riferimento ai contratti atipici? Prova a spiegare il pensiero dell’«amico» Bonanni, sempre a margine, il presidente del Mcl, Carlo Costalli: «Affidare queste riforme alla legge delega – afferma il padrone di casa – significa avviare un iter che dura almeno due o tre anni. E, tra l’altro, con l’incertezza di sapere come questa legge entra in Parlamento, ma di non poter prevedere con quali modifiche ne uscirà». Ma le piccole e medie imprese italiane sono pronte al dialogo su questo punto? «Certo – conferma Costalli – se gli si dà la forte defiscalizzazione dei contratti a tempo determinato e dell’apprendistato».
Nonostante le timide aperture delle scorse settimane, il Jobs Atc renziano proprio non convince Bonanni. Che dal palco ne approfitta per dettare la sua di linea. E le condizioni affinché il più cattolico fra i sindacati confederali possa sposare quella «apertura di credito» confermata dal Mcl per bocca di Costalli e dai partiti centristi. «Il lavoro non viene dal Jobs Act – afferma Bonanni – Il lavoro viene dalla buona economia. E la buona economia si produce attraverso la cura dei fattori di sviluppo, che rassicurano gli investitori. Oggi questi fattori sono rovinati». Bonanni punta ad esempio sull’energia, che «costa molto di più». «Non vogliamo il nucleare – racconta - ma neanche il carbone pulito, e nemmeno l’eolico. Insomma non vogliamo nulla. Eppure i nostri prodotti potrebbero essere competitivi se l’energia avesse un costo inferiore. Tante aziende multinazionali non investono per queste ragioni». Il nemico, secondo il segretario Cisl, è il «luogocomunismo, il partito più grande d’Italia». «Ci sono interessi contrari – denuncia - c’è la rendita nel settore dei petroli e delle oligarchie politiche che pensano di gestire il settore privato come se fossero municipalizzate. Cioè per interessi politici».
Ma gli strali a Renzi non sono finiti. Si parla di contratti, come detto («c’era in ballo il contratto unico, poi ho scoperto che erano solo chiacchiere»). Ma anche di famiglia. «Le nostre famiglie non spendono più niente – prosegue Bonanni – perché non hanno più niente. Le imprese italiane esportano di più, ma non c’è sfogatoio interno. Bene ha fatto Renzi ad aggredire la tassazione alle famiglie, ma dovrebbe fare la stessa cosa per i pensionati più poveri, che hanno sulle spalle la disoccupazione di figli e nipoti. Renzi dia qualche soldo anche a quella gente». L’invito al «popolo cattolico» è quello di «andare contro corrente» e di cogliere «gli spunti formidabili che arrivano da Papa Francesco».
L’altro ospite d’onore della seconda giornata del Congresso è stato Gianni Bottalico, presidente nazionale delle Acli, l’altro storico movimento cattolico italiano dei lavoratori. Anche Bottalico parla di Jobs Act, stavolta con toni meno critici rispetto al segretario Cisl: «Con questa proposta – spiega - Renzi ha avuto merito di riportare il lavoro al centro della discussione politica. Ci si è resi conto che il rigore ad ogni costo è impossibile da attuare e, anzi, rischia di portarci al fallimento. Oggi esiste una disuguaglianza crescente a causa dell’assolutizzazione del profitto».
Per inserire un commento a questa notizia fai clic qui sotto su "Inserisci un commento". Per comunicati, notizie o per diventare autore del blog scrivere a: bastaprecaricomune@gmail.com Puoi condividere e diffondere a più visitatori la notizia utilizzando "condividi" ai social network di BastaPrecari su: Facebook, Twitter, Google+ e Youtube.
Nessun commento:
Posta un commento
Qui puoi inserire commenti, inserendo una tua Gmail (contro l'anonimato e se non ce l'hai bastano 5 min. per crearla andando su Google) e alla fine Nome e Cognome, per notizie utili, proposte, avvisi di azioni da intraprendere, e tutto ciò che può essere utile alla nostra lotta al precariato!
Per evitare la censura del commento stesso, per mantenere un livello civile e trasparente della conversazione, evitare i commenti senza l'eventuale fonte web e/o documentale o che contengono, il turpiloquio, offese, violazioni della privacy, off topic, istigazioni alla violenza o al razzismo, minacce ecc.; Evitare infine in questo blog SCHIERATO A FAVORE DEI PRECARI, commenti pubblicitari diretti o indiretti fini e se stessi ad aziende private e/o pubbliche, a partiti politici e sigle sindacali.
Per qualsiasi problema per l'invio dei commenti o per inserire delle news, per diventare anche tu autore del blog e quant'altro scrivere a: bastaprecaricomune@gmail.com