di Fabio Marcelli | 9 aprile 2014
“
Ce lo chiede l’Europa” è lo stucchevole
refrain che governi di ogni genere hanno invocato, a torto o a ragione, negli ultimi venti e più anni per giustificare ogni tipo di schifezza partorita dai loro uffici legislativi, per imporre soluzioni insostenibili al Parlamento e al Paese. Un’insana, dal punto di vista democratico, moda e un modo, alquanto sfacciato, di evitare il dibattito nel merito delle
proposte che ha comportato la sottrazione di fette sostanziose di
sovranità.
Fatto sta però che talvolta l’
Europa, nonostante sia pesantemente infiltrata dalle
lobby industriali e, soprattutto, finanziarie, le quali oramai legiferano al posto degli organi istituzionalmente competenti, ha varato anche misure più
garantiste, per il lavoro e per i cittadini, di quelle che adottano i governi degli Stati membri.
E’ il caso del
Jobs Act presentato dal
governo Renzi.
In un recente post ho annunciato la decisione dei giuristi democratici di promuovere un ricorso alla Commissione europea contro questa misura. Si tratta di misura, dal punto di vista dei suoi effetti sostanziali, volta ad allargare a dismisura il
ricorso da parte delle aziende al precariato, allontanando definitivamente il sogno di un lavoro stabile e di una vita normale per le giovani generazioni. Misura che peraltro, nonostante i favoleggiamenti del governo, non determinerà alcuna effettiva diminuzione del tasso di
disoccupazione, riproponendo con infinita testardaggine la tesi, già smentita più volte dai fatti e dai dati, che basti aumentare il potere delle aziende e diminuire quello dei lavoratori per indurre le prime ad assumere più manodopera.
Il
Jobs Act è pertanto una normativa profondamente sbagliata nel merito, il cui effetto reale sarà quello di far pendere ancora più la bilancia a favore della parte datoriale, alimentando lo
squilibrio di fondo che è alla base delle problematiche sociali ed economiche (e anche politiche) vissute dal nostro Paese come dal resto del mondo. Una legge ispirata da un’ottica grettamente di
classe (imprenditoriale) che costituisce la vera impronta distintiva del governo Renzi, che elargisce una mancetta fiscale mentre con l’altra mano
cancella servizi pubblici e
fa finta di colpire le banche mentre si prepara a nuove estese
privatizzazioni, in primo luogo delle Poste.
Il nocciolo del decreto è costituito dalla possibilità illimitata di instaurare
contratti precari senza alcuna causale. Per tale ragione, l’Associazione ha predisposto una denuncia alla Commissione dell’Unione Europea affinché venga aperta una procedura di
infrazione nei confronti dello Stato italiano per la clamorosa e frontale violazione del diritto comunitario, con riferimento alla
Direttiva CEE 1999/70/CE relativa all’accordo quadro sul lavoro a tempo determinato, nonché con i principi fondamentali della
Carta Sociale Europea e delle convenzioni dell’Oil.
Come spiegano i giuristi democratici, “con tale nuova normativa, infatti, i contratti di lavoro precari, privi ditutela e sottopagati, diverranno la forma di gran lunga prevalente, e dunque la regola, di accesso al mercato del lavoro, rendendo vana e superata l’indicazione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato come “la forma comune dei rapporti di lavoro” che contribuisce “alla qualità della vita dei lavoratori interessati e a migliorare il rendimento”, come recita testualmente l’Accordo Quadro CES-UNICE-CEEP del 18 marzo 1999″.
Nel merito la Corte di giustizia dell’Unione europea ha già avuto modo di affermare fra l’altro quanto segue: “il fatto di ammettere che una disposizione nazionale possa, di diritto e senza ulteriore precisazione, giustificare contratti di lavoro a tempo determinato successivi equivarrebbe ad ignorare la finalità dell’accordo quadro, consistente nel proteggere i lavoratori dall’instabilità dell’impiego, ed a svuotare di contenuto il principio secondo il quale i contratti a tempo indeterminato costituiscono la forma comune dei rapporti di lavoro”. Il
testo della denuncia presenta in modo analitico questi ed altri profili di
illegittimità.
In conclusione, è evidente come il
decreto-legge Renzi-Poletti si presenti quindi come manifestamente in contrasto con le normative europee applicabili. Tutte le associazioni e le persone che intendono aderire all’iniziativa possono scrivere a
giur.dem.roma2@gmail.com .
Fonte: http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/04/09/il-jobs-act-viola-la-normativa-europea-sul-precariato/944710/
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11 aprile, 2014 - 8:04 | Add a Comment
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Un protocollo d’intesa tra la Cisl Funzione Pubblica di Agrigento e il Comune, finalizzato alla stabilizzazione dei lavoratori precari, è stato firmato nell’aula consiliare. L’amministrazione è stata rappresentata dal vicesindaco Angelo Cambiano, per la Cisl Funzione Pubblica era presente invece il segretario regionale Giuseppe Badagliacca mentre le segreterie territoriali di Agrigento e Caltanissetta erano rappresentate da Maurizio Saia e Floriana Russo. “Le parti firmatarie – si legge nel documento sottoscritto e che ha sancito l’intesa – ritengono obiettivo primario la salvaguardia dei livelli occupazionali e individuano il confronto quale strumento strategico di partecipazione e, a tal fine, concordano di realizzare accordi finalizzati alla stabilizzazione dei lavoratori utilizzati presso gli Enti di appartenenza. In particolare si vuole effettuare la lotta agli sprechi eliminando le consulenze esterne e l’esternalizzazione dei servizi”. Il protocollo d’intesa firmato ieri mira a raggiungere tra l’altro l’obiettivo di istituire un tavolo di contrattazione tra l’amministrazione e il sindacato così da poter determinare condizioni, modalità e percorsi per arrivare alla stabilizzazione del personale precario del Comune entro il 2014 e comunque no oltre il 31 dicembre 2016. “E’ un’iniziativa che abbiamo messo in campo – ci spiega il segretario regionale della Cisl Funzione Pubblica Badagliacca – per porre fine e per trovare tutte le soluzioni al sistema del precariato. Licata ha un problema anche in questo senso ma i precari rimangono una grande risorsa per le amministrazioni e per il servizio che viene reso ai cittadini. Ormai si tratta di figure fondamentalmente indispensabili”. Del protocollo d’intesa firmato a Palazzo di Città ha parlato anche Totò Cassaro, segretario locale della Cisl Funzione Pubblica. “Questo è stato il primo passo per i nostri contrattisti e credo che sia un passo storico in quanto mai nessuna amministrazione è arrivata a questo punto. Con questo protocollo d’intesa l’amministrazione sta assumendo degli impegni seri nei confronti dei lavori precari del comune. Il prossimo passo da compiere sarà quello di non esternalizzare più i servizi che dovranno passare tra le competenze del personale che è già in servizio, come precario, da circa un ventennio. L’amministrazione ormai non può più fare a meno di questo risorse umane per mandare avanti i servizi”. Cassaro ha parlato poi dei alcuni settori della macchina amministrativa che finiranno per beneficiare del protocollo d’intesa tra comune e sindacati. “All’interno dell’Ente abbiamo dei casi eclatanti, abbiamo l’asilo nido dove ci sono delle grosse professionalità, abbiamo il verde pubblico che dopo un ventennio di battaglie è rientrato di competenza comunale. L’intenzione e l’obiettivo di oggi è quello di ampliare questi servizi. Sono fermamente convinto che la firma del protocollo d’intesa servirà per andare a stabilizzare questi precari”.
GIUSEPPE CELLURA
11 aprile, 2014 - 8:04 | Add a Comment
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Un protocollo d’intesa tra la Cisl Funzione Pubblica di Agrigento e il Comune, finalizzato alla stabilizzazione dei lavoratori precari, è stato firmato nell’aula consiliare. L’amministrazione è stata rappresentata dal vicesindaco Angelo Cambiano, per la Cisl Funzione Pubblica era presente invece il segretario regionale Giuseppe Badagliacca mentre le segreterie territoriali di Agrigento e Caltanissetta erano rappresentate da Maurizio Saia e Floriana Russo. “Le parti firmatarie – si legge nel documento sottoscritto e che ha sancito l’intesa – ritengono obiettivo primario la salvaguardia dei livelli occupazionali e individuano il confronto quale strumento strategico di partecipazione e, a tal fine, concordano di realizzare accordi finalizzati alla stabilizzazione dei lavoratori utilizzati presso gli Enti di appartenenza. In particolare si vuole effettuare la lotta agli sprechi eliminando le consulenze esterne e l’esternalizzazione dei servizi”. Il protocollo d’intesa firmato ieri mira a raggiungere tra l’altro l’obiettivo di istituire un tavolo di contrattazione tra l’amministrazione e il sindacato così da poter determinare condizioni, modalità e percorsi per arrivare alla stabilizzazione del personale precario del Comune entro il 2014 e comunque no oltre il 31 dicembre 2016. “E’ un’iniziativa che abbiamo messo in campo – ci spiega il segretario regionale della Cisl Funzione Pubblica Badagliacca – per porre fine e per trovare tutte le soluzioni al sistema del precariato. Licata ha un problema anche in questo senso ma i precari rimangono una grande risorsa per le amministrazioni e per il servizio che viene reso ai cittadini. Ormai si tratta di figure fondamentalmente indispensabili”. Del protocollo d’intesa firmato a Palazzo di Città ha parlato anche Totò Cassaro, segretario locale della Cisl Funzione Pubblica. “Questo è stato il primo passo per i nostri contrattisti e credo che sia un passo storico in quanto mai nessuna amministrazione è arrivata a questo punto. Con questo protocollo d’intesa l’amministrazione sta assumendo degli impegni seri nei confronti dei lavori precari del comune. Il prossimo passo da compiere sarà quello di non esternalizzare più i servizi che dovranno passare tra le competenze del personale che è già in servizio, come precario, da circa un ventennio. L’amministrazione ormai non può più fare a meno di questo risorse umane per mandare avanti i servizi”. Cassaro ha parlato poi dei alcuni settori della macchina amministrativa che finiranno per beneficiare del protocollo d’intesa tra comune e sindacati. “All’interno dell’Ente abbiamo dei casi eclatanti, abbiamo l’asilo nido dove ci sono delle grosse professionalità, abbiamo il verde pubblico che dopo un ventennio di battaglie è rientrato di competenza comunale. L’intenzione e l’obiettivo di oggi è quello di ampliare questi servizi. Sono fermamente convinto che la firma del protocollo d’intesa servirà per andare a stabilizzare questi precari”.
GIUSEPPE CELLURA