Il ministro del Lavoro: "Dobbiamo fare la riforma del ciclo della vita permettendo alle nuove generazioni del entrare nel mercato del lavoro con un contratto vero, non precario"
ROMA. "Questa volta la riforma non poteva che essere forte". Lo afferma
il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, in un'intervista al Corriere della Sera. Il ministro annuncia che sono allo studio modifiche sulla previdenza anche per militari, magistrati e per i professionisti, "nessuno si illuda che non interverremo", precisa.
"Stessa cosa per le casse dei professionisti - aggiunge - Lo so che qui dentro c'é buona parte della classe dirigente ma sicuramente procederemo", perché "tutti o quasi questi regimi non sono sostenibili nel lungo periodo". "La previdenza è stata troppo spesso un ammortizzatore sociale - afferma Fornero - per cui tutte le riorganizzazioni d'impresa sfociano in prepensionamenti", "e lo Stato copre questo patto implicito tra aziende e lavoratori anziani a
scapito dei giovani - aggiunge - Se vogliamo fare la riforma del ciclo di vita è proprio per rompere questo patto: non ce lo possiamo più permettere". I più penalizzati da questa situazione, per il ministro sono i "giovani e le donne", "perché la via italiana alla flessibilità ha riguardato solo loro".
"Penso che un ciclo di vita che funziona è quello che permette ai giovani di entrare nel mercato del lavoro con un contratto vero, non precario - sottolinea Fornero - Ma un contratto che riconosca che sei all'inizio della vita lavorativa e quindi hai bisogno di formazione e dove parti con una retribuzione bassa che poi salirà in relazione alla produttività. Insomma, io vedrei bene un contratto unico, che includa le persone oggi escluse e che però forse non tuteli più al 100% il solito segmento iperprotetto". E sulle critiche dei sindacati a toccare l'art.18, Fornero risponde che "non ci sono totem e quindi invito i sindacati a fare discussioni intellettualmente oneste e aperte".
Fonte:
http://www.gds.it/gds/sezioni/politica/dettaglio/articolo/gdsid/181843/
il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, in un'intervista al Corriere della Sera. Il ministro annuncia che sono allo studio modifiche sulla previdenza anche per militari, magistrati e per i professionisti, "nessuno si illuda che non interverremo", precisa.
"Stessa cosa per le casse dei professionisti - aggiunge - Lo so che qui dentro c'é buona parte della classe dirigente ma sicuramente procederemo", perché "tutti o quasi questi regimi non sono sostenibili nel lungo periodo". "La previdenza è stata troppo spesso un ammortizzatore sociale - afferma Fornero - per cui tutte le riorganizzazioni d'impresa sfociano in prepensionamenti", "e lo Stato copre questo patto implicito tra aziende e lavoratori anziani a
scapito dei giovani - aggiunge - Se vogliamo fare la riforma del ciclo di vita è proprio per rompere questo patto: non ce lo possiamo più permettere". I più penalizzati da questa situazione, per il ministro sono i "giovani e le donne", "perché la via italiana alla flessibilità ha riguardato solo loro".
"Penso che un ciclo di vita che funziona è quello che permette ai giovani di entrare nel mercato del lavoro con un contratto vero, non precario - sottolinea Fornero - Ma un contratto che riconosca che sei all'inizio della vita lavorativa e quindi hai bisogno di formazione e dove parti con una retribuzione bassa che poi salirà in relazione alla produttività. Insomma, io vedrei bene un contratto unico, che includa le persone oggi escluse e che però forse non tuteli più al 100% il solito segmento iperprotetto". E sulle critiche dei sindacati a toccare l'art.18, Fornero risponde che "non ci sono totem e quindi invito i sindacati a fare discussioni intellettualmente oneste e aperte".
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