La Repubblica - Palermo. Impegno da 50 milioni: nel ddl approvato da Palazzo d'Orleans stabilito che la Regione metterà a concorso 1.457 posti, 800 nel 2012 e 593 nel 2013, tutti in categoria D e C. Nel 2014, invece, saranno messi a concorso 64 posti in categoria A e B
Nel ddl varato dalla giunta regionale non si spiega in base a quale fabbisogno per singolo assessorato occorre fare queste assunzioni: se servono cioè archeologi piuttosto che laureati in Economia, per esempio. Si fissa soltanto il numero di posti che saranno messi a bando tra il 2012 e il 2014 e le categorie stipendiali. Come detto, la Regione metterà a concorso 1.457 posti, 800 nel 2012 e 593 nel 2013, tutti in categoria D e C. Nel 2014, invece, saranno messi a concorso 64 posti in categoria A e B. Il costo per tutte queste assunzioni è stimato in 50 milioni di euro all'anno. Soldi che dovrebbero essere recuperati dal taglio sul fondo per il salario accessorio dei regionali, ma anche dal fondo per il "trattamento economico fondamentale e per il trattamento pensionistico". "In questo modo però nel disegno di legge non è stato previsto il fondo unico per l'incentivazione del personale, che noi avevamo chiesto", dice Paolo Montera della Funzione Cisl, che si dice comunque "soddisfatto" per la scelta di chiudere con il precariato assumendo i lavoratori a tempo.
Per evitare un aumento a dismisura dei costi già affrontati per pagare gli stipendi del personale, dal 2015 al 2017 la Regione ridurrà la pianta organica del 50 per cento rispetto a chi andrà in pensione. Ma c'è di più: previsto il blocco del rinnovo dei contratti di comparto e dirigenti dal 2010 al 2014, mentre dovrebbero essere recuperati i contratti già scaduti dal 2006 al 2009. Sempre nell'ottica del contenimento della spesa, nel ddl è stato inserito anche lo stop ad aumenti di stipendio, con l'obbligo per i nuovi dirigenti generali di firmare contratti con retribuzione pari a quella dei predecessori: "A decorrere dal primo gennaio - si legge inoltre nel ddl - le indennità e i compensi aggiuntivi spettanti al personale con qualifica dirigenziale devono essere versati alla Regione nella misura del 50 per cento". In un primo momento questa norma era stata allargata a tutto il comparto, poi dopo le proteste dei sindacati è rimasta soltanto per i dirigenti. Prevista comunque una norma che prevede la riduzione della spesa per i dirigenti con la possibilità di distacco per comando negli enti locali: il trattamento retributivo di base sarebbe sempre a carico della Regione, mentre il resto verrebbe coperto da Comuni e Province. In questo modo Palazzo d'Orleans mette sul mercato parte dei suoi 2 mila dirigenti, nella speranza di dividerne le spese con gli enti locali.
Il ddl, nelle more dell'avvio dei concorsi, prevede infine la proroga non solo per i 700 precari che dovranno essere stabilizzati con le riserve concorsuali, ma anche dei circa 500 trattoristi e precari di Esa e Consorzi di bonifica: questi si vedranno rinnovato il contratto fino a dicembre 2012. Il costo complessivo per le proroghe è di 31 milioni di euro: soldi che la Regione dovrà trovare nel proprio bilancio.
(09 dicembre 2011)
CHIACCHIARI SU !!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaNella vecchia fattoria degli ex-giovani ancora precari, invece di piangere sul latte versato, è meglio avere DI SICURO una gallina Oggi (UN POSTO SICURO) anzicchè che FORSE solo un uovo domani (ammazzandoci magari fra di noi) per poi scoprire di non avere più nulla e morir di freddo e fame. :-)
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