domenica 16 novembre 2014

DOTT. GAETANO AIELLO - La soluzione eccezionale al fenomeno del precariato pubblico degli Enti Locali ed Istituzionali della Regione Siciliana

La soluzione eccezionale al fenomeno del precariato pubblico degli Enti Locali ed Istituzionali della Regione Siciliana, passa attraverso un cronoprogramma, come previsto nei due ddl sul precariato pubblico siciliano in discussione nella V Commissione Lavoro dell'Ars. I due ddl rappresentano il punto di partenza e non di arrivo per affrontare senza l'ipocrisia politica che contraddistingue il ceto politico siciliano ma anche nazionale il fenomeno del precariato degli Enti Locali ed Istituzionali della Regione Siciliana. Le proposte concrete prevedono:

1. l'istituzione del ruolo unico ad esaurimento per i dipendenti pubblici precari strutturati di fatto da tantissimi anni nelle Amministrazioni pubbliche siciliane. Si prevedono dei meccanismi di stabilizzazione attraverso l'individuazione dei posti nelle dotazioni organiche di diritto e già effettivamente coperti dai dipendenti precari. Il ddl sul precariato pubblico siciliano apre anche ad un meccanismo di natura concorsuale disciplinato dalla Legge per accedere al ruolo unico ad esaurimento.

2. l'istituzione del ruolo soprannumerario che dia la possibilità al dipendente pubblico precario che non rientri nella dotazione organica di diritto di poter continuare il proprio rapporto di lavoro. In questo caso si prevede la possibilità di valorizzare l'esperienza professionale superiore a 36 mesi per la trasformazione a tempo indeterminato del contratto di lavoro a tempo determinato. Nel ruolo soprannumerario vengono collocati i dipendenti precari non inseriti nella dotazione organica di diritto.

3. Stabilire per Legge che sia l'istituzione del ruolo unico ad esaurimento che il ruolo soprannumerario non comportino aumento di spesa pubblica nel rispetto del principio di invarianza dei saldi di finanza pubblica.

4. Iil ripristino dei finanziamenti ordinari della Regione Siciliana per consentire alle Amministrazioni pubbliche di avere risorse certe al fine di avviare e completare nell'arco del triennio le stabilizzazioni del personale precario. In particolare per quanto concerne gli Enti Locali la Legge dovrà prevedere un trasferimento di risorse aggiuntive e ordinarie da destinare alle stabilizzazioni dei dipendenti precari da conglobare al Fondo per le autonomie locali per funzioni delegate agli Enti Locali. Questo finanziamento aggiuntivo e ordinario consentirà agli Enti Locali di avviare e definire le procedure di stabilizzazione e di rispettare il principio di invarianza dei saldi di finanza pubblica.

5. Estendere le misure di stabilizzazione dei dipendenti pubblici precari anche ai lavoratori ASU inseriti nel Programma regionale di stabilizzazione. In tal caso applicare la legislazione regionale e nazionale vigente in materia. Queste credo che siano delle proposte concrete per non continuare ancora a nascondere la polvere sotto il tappeto e per affrontare con serietà il fenomeno del precariato pubblico siciliano che coinvolge circa 25000 persone in carne ed ossa. Smettiamola con la solita proroga che serve solo ad allungare l'agonia dei dipendenti pubblici precari che hanno la sola colpa di fare da parecchi anni il loro dovere al servizio dello Stato.

Un primo passo verso la proroga dei contratti agli oltre 22 mila precari nella pubblica amministrazione in Sicilia. E’ stato dichiarato ammissibile, in commissione Bilancio della Camera, l’emendamento presentato dal deputato agrigentino del Pd, Angelo Capodicasa, che prevede appunto la proroga dei contratti dei precari in servizio negli enti locali e nelle Asp, in scadenza il 31 dicembre prossimo. Capodicasa ha inviato una lettera al governatore Crocetta e al presidente dell'Anci Sicilia, Orlando, per chiedere di intervenire a sostegno dell'emendamento.
http://www.televideoagrigento.tv/pages/proroga-contratti-ai-precari-siciliani-di-enti-locali-e-asp-dichiarato-ammissibile-l-emendamento-capodicasa 

Stanno facendo solo la proroga di un anno. Ora dipende solo dai dipendenti pubblici precari decidere cosa fare da grandi. ..soprattutto dopo l'incendio che hanno fatto scoppiare i valorosi guerrieri precari della scuola

A quanto pare l'unico soggetto che lavora seriamente e strenuamente alla proroga di un altro anno di agonia per i dipendenti pubblici precari degli Enti Locali ed Istituzionali della Regione Siciliana è il solito ceto politico che noi siciliani bene conosciamo. 
Dipende dalla serietà e dalla sensibilità dei dipendenti pubblici precari sostenere le uniche proposte concrete che intendono affrontare il fenomeno precariato pubblico siciliano con una soluzione eccezionale. 
Mi riferisco al tentativo di partenza dei due ddl sul precariato pubblico degli Enti Locali ed Istituzionali della Regione Siciliana in discussione presso la V Commissione Lavoro dell'Ars
Speriamo che almeno i diretti interessati si accorgano che qualcuno persegue obiettivi diversi dalle solite proroghe alla base della sudditanza precaria. 


Comunicato Martedì  18 nov. 2014
E' arrivato il momento che i dipendenti pubblici precari, i vertici delle Amministrazioni locali, degli Enti Istituzionali, dell'Anci e ti tutte le Pubbliche amministrazioni, tutte quelle Organizzazioni Sindacali che abbandonano il loro comportamento duale nei confronti dei precari, si uniscano per spingere il Governo Crocetta e le Istituzioni regionali e nazionali a pensare una soluzione eccezionale, strutturale per affrontare e risolvere il fenomeno del precariato pubblico siciliano. Bisogna avere il coraggio di dire che non è con le solite e reiterate proroghe annuali che si affronta il fenomeno precariato pubblico siciliano. Infatti, le proroghe, in violazione della legislazione comunitaria vigente in materia, non sono altro che interventi parziali, che tengono sempre e solo sotto costante ricatto, ad ogni rinnovo, dipendenti pubblici e ne mortifica le competenze e professionalità, per una retribuzione alla soglia della povertà. Bisogna quindi difendersi da uno Stato che continua per pochi spiccioli ad approfittare del lavoro dei propri cittadini dipendenti. È una battaglia di civiltà.

 Comunicato Martedì  19 nov. 2014
Ogni anno i dipendenti pubblici precari sono presi sempre dallo stesso dilemma: proroga o non proroga dei contratti a tempo determinato stipulati dagli Enti Locali ed Istituzionali della Regione Siciliana. Ma nessuno ancora ha detto a quale soluzione siano interessati i dipendenti precari delle Amministrazioni pubbliche siciliane. 
Se interessati alle solite e reiterate proroghe annuali, elargire dal redivivo ceto politico clientelare, oppure spingere per una soluzione strutturale che tenga conto della eccezionalità del fenomeno precariato pubblico siciliano. 
A mio avviso, è arrivato il momento di agire e decidere cosa veramente vogliono fare i diretti interessati per voltare pagina ed acquisire quel rispetto istituzionale alla base, per affrontare con serietà il fenomeno del precariato pubblico degli Enti Locali ed Istituzionali della Regione Siciliana.

Dott. Gaetano Aiello
Consigliere alla presidenza vicarie dell'ARS

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