Approvata la legge con modifiche: i Comuni che prorogano i contratti devono impegnarsi a bandire i concorsi per lo stesso numero di persone, rispettando le piante organiche
TORNA ad essere a rischio non solo la stabilizzazione ma anche la proroga dei 24 mila precari degli enti locali. In aula alla Camera votato un testo in parte riscritto dalla commissione Bilancio, e differente rispetto a quello votato al Senato, con modifiche che rimettono in discussione tutti gli accordi raggiunti tra il governo nazionale e regionale sulle deroghe al patto di stabilità. Anzi, introdotti nuovi impegni per la Regione e i Comuni che prorogano i contratti, come quello di tagliare ancora spese in bilanci già ridotti all'osso. "Dobbiamo evitare questa vera e propria macelleria sociale", dice il deputato di Articolo 4, Lino Leanza, che lancia l'allarme.
Nel nuovo testo votato alla Camera si consente ai Comuni dell'Isola di avviare le proroghe dei precari ma a patto che gli enti locali si impegnino subito a firmare un impegno a bandire i concorsi nei prossimi anni per le stesse figure che stanno prorogando. "In sintesi, se si proroga un contratto di livello C o B, il Comune deve impegnarsi a bandire concorsi per lo stesso numero di persone in queste due categorie, rispettando le piante organiche attuali - dice il deputato di Sel Erasmo Palazzotto- peccato però che molti Comuni non abbiano tutti questi posti disponibili e così diversi sindaci rischiano di non poter garantire nemmeno la proroga dei precari".
Inoltre sia la Regione, che paga buona parte dello stipendio dei precari con un fondo ad hoc, sia i Comuni che bandiscono i concorsi devono poi tagliare altre spese "attraverso misure di revisione e razionalizzazione" dei costi. In sintesi, per ogni contratto che si proroga, Regione e Comuni devono dimostrare di fare economie, in bilanci che già sono ridotti al lumicino. E c'è di più. Gli enti locali che comunque si impegnano a bandire i concorsi nei prossimi tre anni avranno sì la deroga ai limiti imposti dalle leggi nazionali sul blocco del turnover e sul tetto del 50 per cento di spesa corrente che può andare per il personale, ma non potranno violare il patto di stabilità: "Dalla commissione Bilancio della Camera ci hanno confermato che il contributo della Regione per questi precari rientra nel conteggio del patto di stabilità", avverte la dirigente generale del dipartimento Lavoro, Anna Rosa Corsello.
Insomma, così com'è il testo rischia di diventare una beffa e di rendere ancora più difficile i percorsi per la proroga dei contratti, che scadono il 31 dicembre, e anche per la futura stabilizzazione. "Non è abolendo i precari che si abolisce il precariato - dice Leanza - facciamo appello a tutte le forze sociali e politiche in campo e a tutti i livelli istituzionali affinché, con grande unità di intenti, si lavori per evitare che possa compiersi un atto di macelleria sociale". Il testo votato alla Camera dovrà adesso tornare in Senato. E in Sicilia sono in tanti a sperare che possa essere modificato ancora.
Fonte: http://palermo.repubblica.it/cronaca/2013/10/25/news/precari_proroga_in_bilico_la_camera_vara_la_stretta-69403620/
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venerdì 25 ottobre 2013
La Repubblica - Precari, proroga in bilico la Camera vara la stretta
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