18 e 19 ottobre chiedono al governo risposte non più rinviabili
L’USB esprime piena soddisfazione sui risultati della due giorni di mobilitazione, che ha visto nella giornata di ieri la piena riuscita della manifestazione nazionale e dello sciopero generale contro l’austerity, indetto dall’USB e da altri sindacati di base con alte adesioni in tutti i settori del mondo del lavoro, ed il corteo di oggi pomeriggio a Roma, con l’enorme partecipazione dei movimenti per il diritto alla casa, al reddito, alla difesa del suolo e dell’ambiente e del sindacalismo di base.
Roma non è stata messa a “ferro e fuoco”, come taluni annunciavano - e forse si auguravano - ma è stata attraversata da un corteo forte e determinato, che ha mantenuto il percorso stabilito concludendosi in piazzale di Porta Pia, dove ora è in corso un’assemblea pubblica.
Importante il ruolo dell’USB nel dare continuità a queste due giornate, anche attraverso l’”acampada” in piazza San Giovani che ha rappresentato un momento importante di dibattito, progettualità e condivisione.
A questo punto è chiaro che la forza e la determinazione dimostrata dall’USB e dal sindacalismo indipendente dimostrano che l’alternativa sindacale e sociale è reale ed è credibil.
La parola è ora al governo, al quale chiediamo risposte certe sulle richieste avanzate dall’intero movimento per il diritto all’abitare e dall’USB.
USB Unione Sindacale di Base
Roma, 19 ottobre 2013
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STOP AUSTERITY. SCIOPERO GENERALE: 50.000 IN PIAZZA A ROMA. BLOCCATI TPL E SERVIZI
“VIA I GOVERNI DELL’AUSTERITÀ DALL’ITALIA E DALL’EUROPA”. Dietro questo striscione hanno sfilato in corteo a Roma oltre 50.000 manifestanti, scesi in piazza per lo sciopero generale di 24 ore indetto oggi dall’USB insieme ad altre sigle sindacali di base.
La riuscita dello sciopero e del corteo è andata oltre le migliori aspettative degli organizzatori, che condannano l’allarmismo diffuso per oscurare le ragioni della protesta, che nel mondo del lavoro si fa invece sempre più forte, determinata e ragionata.
“Questa piazza dimostra che esiste l’alternativa sindacale”, ha affermato dal palco di piazza San Giovanni Pierpaolo Leonardi, dell’Esecutivo nazionale USB. “Nei posti di lavoro Cgil Cisl e Uil diffondono la rassegnazione, arrivando persino a paventare manifestazioni a sostegno del governo Letta in crisi. Un governo – ha attaccato Leonardi – che con la legge stabilità mantiene inalterata l’attuale iniqua distribuzione della ricchezza, e persevera nelle politiche di massacro sociale sotto dettatura della UE e della troika, come dimostra la nomina a supercommissiario di un membro del FMI. Ma il mondo del lavoro non si fa ingannare e non si piega – ha avvertito Il dirigente USB - e da qui bisogna ripartire per ridettare l’agenda: un piano straordinario per occupazione; per il diritto alla casa, alla sanità, al reddito alla conoscenza; contro l’erosione delle pensioni e per la riduzione dell’età pensionabile; per l’ orario di lavoro e contratti; per libertà e democrazia nei luoghi di lavoro”, ha concluso Leonardi.
I primi dati sullo sciopero confermano la necessità dell’azione di lotta: molti i voli cancellati, i servizi pubblici bloccati, con una forte adesione in, INPS, nei comuni, nella sanità e negli uffici territoriali. Fortissimo il dato del trasporto pubblico locale: il 100% dei mezzi fermi a Pisa; 90% a Terni; 80% a Bologna; 65% a Ferrara; 70% a Reggio Emilia; all’ACTV di Venezia ha incrociato le braccia l’81% del personale nel trasporto automobilistico ed il 70% di quello marittimo; 70% a Torino e provincia; a Milano metro chiusa e bus fermi al 75%; 50% a Trieste; 40% a Gorizia; 45% a Livorno; si è fermato il 70% dei mezzi nel tpl regionale della Sicilia ed il 40% nella Calabria; 45% nelle Marche. I dati del Tpl sono inoltre tutti destinati a salire nella fascia pomeridiana e serale in tutti i territori.
A Roma, dove in accoglimento della richiesta del Sindaco Marino è stato revocato lo sciopero dei trasporti per la sola fascia serale e per le metropolitane, si registra in fascia diurna un dato del 65% per i bus e le ferrovie in concessione e del 60% nella Roma tpl (bus periferici). In Emilia Romagna è bloccato il 95% del trasporto merci e 75% di quello passeggeri delle ferrovie regionali.
Il corteo, aperto dai migranti e rifugiati, seguiti dai lavoratori dell’ILVA e dai Vigili del Fuoco in divisa, ha visto la partecipazione di lavoratrici e lavoratori da tutte le regioni e di tutti i settori: dal del commercio a Telecom; da Mirafiori alla Sigma Tau; dal Poligrafico di Roma e della Puglia; e poi i lavoratori di Alitalia, del settore logistica, il coordinamento ferrovieri.
Tanti i dipendenti pubblici, dalla sanità ai ministeri, dagli enti locali alla ricerca; tutti riuniti dietro lo striscione “PUBBLICO IMPIEGO INCAZZATO”. Tutti insieme ai precari, i pensionati, i licenziati ed i cassaintegrati, i movimenti di lotta per la casa.
Folte le rappresentanze dei movimenti per la difesa di salute e ambiente: No Muos, No Tav, il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua; dalla Campania le Mamme Vulcaniche ed il Comitato contro l’inceneritore di Giuliano/Acerra; rappresentanti dei movimenti sociali e per il diritto all’abitare.
La giornata di lotta prosegue in piazza San Giovanni, dove sta partendo un “acampada” di tende, che proseguirà nella notte in un ponte con la manifestazione di domani, che partirà dalla stessa piazza San Giovanni. Nel pomeriggio si attiveranno gli “speakers’ corner tematici su: Precariato nella P.A., Mutualismo e conflitti verso una nuova confederalità sociale, Rompere con la UE!, Amnistia per le lotte sociali,
Dalle ore 19.00 interverranno gli artisti che hanno dato il loro sostegno allo sciopero, fra cui Banda Bassotti, 99 Posse, Ascanio Celestini, Assalti Frontali, Banda Popolare dell’Emilia Rossa.
La riuscita dello sciopero e del corteo è andata oltre le migliori aspettative degli organizzatori, che condannano l’allarmismo diffuso per oscurare le ragioni della protesta, che nel mondo del lavoro si fa invece sempre più forte, determinata e ragionata.
“Questa piazza dimostra che esiste l’alternativa sindacale”, ha affermato dal palco di piazza San Giovanni Pierpaolo Leonardi, dell’Esecutivo nazionale USB. “Nei posti di lavoro Cgil Cisl e Uil diffondono la rassegnazione, arrivando persino a paventare manifestazioni a sostegno del governo Letta in crisi. Un governo – ha attaccato Leonardi – che con la legge stabilità mantiene inalterata l’attuale iniqua distribuzione della ricchezza, e persevera nelle politiche di massacro sociale sotto dettatura della UE e della troika, come dimostra la nomina a supercommissiario di un membro del FMI. Ma il mondo del lavoro non si fa ingannare e non si piega – ha avvertito Il dirigente USB - e da qui bisogna ripartire per ridettare l’agenda: un piano straordinario per occupazione; per il diritto alla casa, alla sanità, al reddito alla conoscenza; contro l’erosione delle pensioni e per la riduzione dell’età pensionabile; per l’ orario di lavoro e contratti; per libertà e democrazia nei luoghi di lavoro”, ha concluso Leonardi.
I primi dati sullo sciopero confermano la necessità dell’azione di lotta: molti i voli cancellati, i servizi pubblici bloccati, con una forte adesione in, INPS, nei comuni, nella sanità e negli uffici territoriali. Fortissimo il dato del trasporto pubblico locale: il 100% dei mezzi fermi a Pisa; 90% a Terni; 80% a Bologna; 65% a Ferrara; 70% a Reggio Emilia; all’ACTV di Venezia ha incrociato le braccia l’81% del personale nel trasporto automobilistico ed il 70% di quello marittimo; 70% a Torino e provincia; a Milano metro chiusa e bus fermi al 75%; 50% a Trieste; 40% a Gorizia; 45% a Livorno; si è fermato il 70% dei mezzi nel tpl regionale della Sicilia ed il 40% nella Calabria; 45% nelle Marche. I dati del Tpl sono inoltre tutti destinati a salire nella fascia pomeridiana e serale in tutti i territori.
A Roma, dove in accoglimento della richiesta del Sindaco Marino è stato revocato lo sciopero dei trasporti per la sola fascia serale e per le metropolitane, si registra in fascia diurna un dato del 65% per i bus e le ferrovie in concessione e del 60% nella Roma tpl (bus periferici). In Emilia Romagna è bloccato il 95% del trasporto merci e 75% di quello passeggeri delle ferrovie regionali.
Il corteo, aperto dai migranti e rifugiati, seguiti dai lavoratori dell’ILVA e dai Vigili del Fuoco in divisa, ha visto la partecipazione di lavoratrici e lavoratori da tutte le regioni e di tutti i settori: dal del commercio a Telecom; da Mirafiori alla Sigma Tau; dal Poligrafico di Roma e della Puglia; e poi i lavoratori di Alitalia, del settore logistica, il coordinamento ferrovieri.
Tanti i dipendenti pubblici, dalla sanità ai ministeri, dagli enti locali alla ricerca; tutti riuniti dietro lo striscione “PUBBLICO IMPIEGO INCAZZATO”. Tutti insieme ai precari, i pensionati, i licenziati ed i cassaintegrati, i movimenti di lotta per la casa.
Folte le rappresentanze dei movimenti per la difesa di salute e ambiente: No Muos, No Tav, il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua; dalla Campania le Mamme Vulcaniche ed il Comitato contro l’inceneritore di Giuliano/Acerra; rappresentanti dei movimenti sociali e per il diritto all’abitare.
La giornata di lotta prosegue in piazza San Giovanni, dove sta partendo un “acampada” di tende, che proseguirà nella notte in un ponte con la manifestazione di domani, che partirà dalla stessa piazza San Giovanni. Nel pomeriggio si attiveranno gli “speakers’ corner tematici su: Precariato nella P.A., Mutualismo e conflitti verso una nuova confederalità sociale, Rompere con la UE!, Amnistia per le lotte sociali,
Dalle ore 19.00 interverranno gli artisti che hanno dato il loro sostegno allo sciopero, fra cui Banda Bassotti, 99 Posse, Ascanio Celestini, Assalti Frontali, Banda Popolare dell’Emilia Rossa.
USB Unione Sindacale di Base
Roma, 18 ottobre 2013
Fonte: http://www.usb.it/
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