Dopo quello da 150 mila euro, il giudice del lavoro di Trapani ne dispone uno da quasi 170 mila per un supplente di elettronica. Motivazione: abuso dei contratti a termine
ROMA - Stesso giudice, nuova sentenza. Il giudice del lavoro di Trapani che alcuni giorni fa aveva disposto un risarcimento record di oltre 150 mila euro netti nei confronti di un docente precario, ne ha ordinato un altro, di 169.700 euro, a favore di un supplente di elettronica. Le motivazioni: abuso dei contratti a termine, mancati scatti d'anzianità, stipendi estivi non corrisposti per gli anni passati e per quelli futuri fino alla pensione.
Lo rende noto l'Anief. Il giudice - spiega - ha confermato il precedente orientamento dichiarando l'illegittimità delle clausole apposte nel contratto a termine: nel prendere in considerazione soltanto le annualità dal 2006 al 2012, durante le quali il ricorrente è stato assunto senza il pagamento delle mensilità estive e degli scatti di anzianità, ha quindi disposto il pagamento degli stessi nella misura di 28.500 euro netti, oltre accessori. Per il risarcimento del danno relativo alla mancata stabilizzazione, inoltre, il giudice ha condannato il Miur al pagamento di 137.000 euro netti, oltre interessi da capitalizzare. Lo stesso giudice ha infine riconosciuto al ricorrente il punteggio di servizio per i mesi estivi di ciascun anno a decorrere dal 2005.
"Anche se ogni controversia presenta situazioni specifiche - dichiara Marcello Pacifico, presidente dell'Anief - abbiamo seria motivazione per pensare che i giudici del lavoro non vogliano assecondare l'abuso cronico del datore di lavoro, in questo caso lo Stato, nello stipulare contratti a termine e 'contra legem'. Oltre che nel negare l'assegnazione di cattedre nella loro interezza, compresi i periodi estivi, e di quegli scatti stipendiali concessi erroneamente sino ad oggi solo al personale di ruolo. Per quanto riguarda la corposità delle cifre corrisposte in questi giorni non dobbiamo sorprenderci: rappresentano un equo indennizzo. E presto diventeranno la regola. Facendo sborsare allo Stato, braccato anche dai giudici di Lussemburgo, centinaia di milioni di euro. A meno che il nuovo Governo non decida finalmente di adottare finalmente il buon senso, recependo la clausola 5 della direttiva 1999/70/Ce che apre alle assunzioni in ruolo per tutti i lavoratori che hanno svolto almeno 36 mesi di servizio, anche non continuativi. Che significherebbe assumere 80 mila precari, metà docenti e metà Ata".
fonte: http://www.lasicilia.it/index.php?id=94019&template=lasiciliait
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