La tesi del sindacato Cgil, affidata ad un legale, l'avvocato Barone di Modica, era che i lavoratori avevano diritto alla stabilizzazione, cioè all'assunzione a tempo indeterminato alle dipendenze dell'ente locale perchè avevano già superato, nel dicembre 2009, le selezioni indette dal comune.
A quell'epoca, però, questi lavoratori non avevano i requisiti che invece permisero ad altre 150 persone di entrare nei ranghi del comune, sia pure con contratti part time. La stipula dei contratti triennali doveva consentire proprio di maturare questi requisiti.
Nel frattempo, però, intervenne la legge Brunetta che bloccò le assunzioni nella pubblica amministrazione. In tempi di "vacche magre" i precari di Comiso (l'ultima tranche di un esercito di circa 240 persone che, a viario titolo e con varie mansioni, hanno lavorato per dieci anni all'interno del comune, con contratti di chiamata diretta e senza nessuna selezione concorsuale) pagano il prezzo di una legge che ora introduce regole più severe, mentre in passato tutto era consentito.
Al giudice avevano chiesto di vedere riconosciuto il loro diritto al lavoro, in virtù di una clausola firmata in appendica al contratto che garantiva il contratto a tempo indeterminato alla scadenza del contratto triennale. Il ministero dell'Interno, però, non ne ha riconosciuto la validità, essendo queste clausole superate dall'introduzione della legge Brunetta. Il magistrato ha confermato l'interopretazione del ministero.
"E' una sentenza che ci aspettavamo, anche se avrei preferito che fosse andata diversamente - commenta il sindaco Giuseppe Alfano - abbiamo sempre agito nel rispetto della legge e questa sentenza lo conferma. Purtroppo è negativa su tutto il fronte per i lavoratori".
Cosa rimane, dunque, per i precari? Il comune può cercare di prevedere una proroga fino a luglio (anche questa possibile solo in virtù della legge di stabilità del 24 dicembre). Ma nella pianta organica ci sono solo 12,5 posti liberi, che possono permettere di stipulare 25 contratti part time. Nove tra questi devono essere riservati agli ex Asu.
Per la loro posizione, il ministero ha negato la possibilità che venissero messi fuori dalla dotazione organica che non può superare il limite di 249 posti. Nell'organico del comune possono rienttare, solo fino a luglio, sedici precari. Gli altri si vedranno sbarrate le porte del comune. Ma potranno rientrarvi attraverso le procedure concorsuali, nelle quali potranno usufruire della riserva dei posti.
Ora si attende il commento del sindacato. Che, dopo la sentenza, dovrà decidere quali ulteriori passi fare e quale strada percorrere. Per Comiso e per i precari è un brutto giorno. Ma anche la fine di un'epoca: quella delle assunzioni facili e senza nessun criterio oggettivo. Che hanno portato tanti ad avere un posto di lavoro, ma che hanno scontentato tanti altri. Lasciando sul campo morti e feriti.
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