venerdì 17 maggio 2013
MGL - Comunicato Stampa 17 Maggio 2013
5 commenti:
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E’ necessario che i sindaci diano corso ai processi di stabilizzazione già avviati e approvati dalla CRI. Mentre il governo nazionale deve risolvere alcuni nodi, a partire dalla deroga alla normativa che impone nei processi di stabilizzazione ”il rispetto patto di stabilità interna e il rispetto del rapporto spesa personale/spesa che non può superare il 40%. Inoltre il governo regionale dovrebbe storicizzare la spesa da trasferire agli Enti Locali”.
RispondiEliminaQuesto ciò che devono fare i Sindaci,il Governo Nazionale,il Governo Regionale...........e i precari mazaresi cosa devono fare .............non c è fiducia nei Sindacati,non crediamo in una amministrazione che ha la volontà di porre fine al precariato,denigriamo i buoni propositi e crediamo al primo forestiero venuto da chissà dove a venderci illusioni a buon mercato.Che cosa aspettiamo.....forse una legge illusoria che venga dal futuro da chissà quale SCENZIATO ed illuminato politico......eppure la legge c è e potrebbe essere attuata!!!!!!! Siamo precari ed abbiamo un sogno la legge e la novità del giorno.....
RispondiEliminaDobbiamo ringraziare i nostri governanti di aver salvato le P A dal totale blocco, non solo, dei servizi ai cittadini. Dopo decenni di precariato non è cambiato nulla. "Menomale che la proroga c'é".... e dobbiamo ringraziare d non averci mandato a casa... grazie di averci nell''ennesima 20ennale presa in giro... Problema non risolto! Problema continuamente rimandato: CONTRO la decenza e il rispetto a dei lavoratori selezionati per diritto e professionalmente con esperienza acquisita e qualificata illegittimamente sfruttata; CONTRO LE NORMATIVE EUROPEE di obbligo di stabilizzazione dopo contratti di lavoro superiori ai 36 mesi lavorativi. Dobbiamo ringraziare la mancata stabilizzazione con la famosa legge Prodi... poi con la legge regionale 24... ma siamo noi sempre a ringraziare... o sono "LORO" simili a dei lupi (sindacati, sindaci inclusi) a dover ringraziare noi pecoroni, letargici fatalistici che non abbiamo preso forti e coraggiose e definitivamente risolutive iniziative in massa, anche e non solo, di ricorsi legali con esiti scontatamente positivi visto anche le sentenze giá vinte e "impiattate" negli identici casi di CCNL dei nostri colleghi nei settori della scuola pubblica e in alcune PA. Precari divisi dalle invidie, dalle "promesse eterne" di strategiche stabilizzazioni parziali per categorie, per leggi di contratto, per n. di ore lavorative, per data di scad. d contratto e perchè no di tutti coloro che non hanno figli perchè neanche in 2 non arrivano a fine mese con i conti, la pelle bianca e solo quelli di nome "Assunta/o". Precari in attesa delle prossime elezioni di Sindaco, elezioni regionali, nazionali, sperando inutilmente nel prossimo pensionato. Pensione che bella parola, e dopo ... , Io, come tutti, ho la mia dignità da difendere a tutti i costi.. Io, come chiunque, dopo una vita, ho il diritto al lavoro (Art. 1 della nostra costituzione). Io, come tutti, sono stanco di farmi continuamente abindolare. Io voglio riprendermi il diritto a costruirmi un futuro, una vita vera, Io non voglio morire da precario.
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RispondiEliminaTribunale di Ragusa in funzione di giudice del lavoro; sentenza 558/2005; rapporto di pubblico impiego di fatto; disciplina della prestazione di fatto; questione di giurisdizione; divieto di stabilizzazione del rapporto; eccezione di prescrizione.
Sulla costituzione di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato
L’art. 36, comma 2, del d.lgvo 165/2001, pone il divieto della conversione/stabilizzazione del rapporto di lavoro, diversamente da quanto accade nel settore privato: “In ogni caso, la violazione di disposizioni imperative riguardanti l'assunzione o l'impiego di lavoratori, da parte delle pubbliche amministrazioni, non può comportare la costituzione di rapporti di lavoro a tempo indeterminato con le medesime pubbliche amministrazioni, ferma restando ogni responsabilità e sanzione…”.
la Corte Costituzionale, con la sentenza n. 83 del 2003, di rigetto della questione di costituzionalità dell’art. 36, comma 2 del d.lgvo 165, ha affermato che, anche dopo la privatizzazione, il rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici non è completamente assimilabile al lavoro privato, considerando in particolare,avuto riguardo al profilo genetico del rapporto, il principio fondamentale in materia di instaurazione del rapporto di impiego alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni, ovvero quello, del tutto estraneo alla disciplina del lavoro privato, dell'accesso mediante concorso, enunciato dall'art. 97, terzo comma, della Costituzione; pertanto non è configurabile la lesione del principio di uguaglianza, attesa la disomogeneità tra le situazioni dei due rapporti di lavoro (pubblico e privato).
Pregasi di dare massima divulgazione onde evitare facile illusioni....
Caro Giacomo G., il Comune di Mazara del Vallo ha già avviati e approvati dalla CRI processi di stabilizzazione, ha rispettato patto di stabilità interna,ha una spesa personale che non superare il 40% cosa aspetta a stabilizzare il personale precario??????????????
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