Pubblico impiego, proroga a fine 2013 per
115mila precari
17 maggio 2013
Proroga al 31 dicembre 2013 per i
precari della pubblica amministrazione. A farla scattare dovrebbe essere il
decreto su Imu e Cig in deroga che sarà varato oggi dal Consiglio dei ministri.
Dopo un tira e molla durato una decina di giorni, il prolungamento dei
contratti non a tempo indeterminato negli uffici pubblici in via di
esaurimento, per effetto dell'ultima legge di stabilità, il 31 luglio di
quest'anno, sembra proprio destinato a ottenere oggi l'ok del Governo. Anche se
la partita non è ancora del tutto chiusa. Una marcia indietro non può essere
completamente esclusa, ma nelle riunioni tecniche di ieri sul decreto lo
slittamento a fine anno veniva considerato praticamente acquisito.
Lo stesso
presidente del Consiglio, Enrico Letta, del resto, nel chiedere la fiducia alle
Camere aveva inserito la proroga dei precari della Pa tra le urgenze del
proprio governo. In un primo momento però il decreto sulla sospensione del
pagamento dell'Imu di giugno e sul rifinanziamento della Cig non era stato
considerato il veicolo più adatto. Ma, anche per il pressing dei sindacati e di
larga parte della maggioranza, Pd in testa, alla fine il Dl all'ordine del
giorno del Consiglio dei ministri di questa mattina è diventato un'opzione
valida.
In ballo ci sono
circa 115mila dipendenti, di cui 86.122 a tempo determinato, con una
concentrazione particolare soprattutto negli enti locali. Se oggi arrivasse
davvero la proroga potrebbe trattarsi dell'ultima, visto che il vincolo dei
risparmi fissato dal dl 78/2010 termina a fine 2013; dall'anno venturo si
dischiuderebbe quindi la possibilità di gestire la questione dei terministi (ma
anche quella dei lavori socialmente utili, dei contratti in somministrazione o
di formazione), con un minor assillo. La formula della proroga, inoltre,
consentirebbe di tamponare la situazione senza impegni di spesa ulteriore (e
quindi di copertura), che verrebbe rinviata alla legge di Stabilità per il
2014. L'onere di cassa, secondo stime sindacali circolate nei giorni scorsi, si
aggirerebbe fra i 50 e i 100 milioni. Fuori da questa partita sono i circa
200mila precari della scuola, per i quali valgono regole e scadenze diverse.
Se sarà questa la soluzione adottata dal Consiglio dei ministri,
si riaprirebbero margini per la chiusura dell'accordo in Aran che introduce un
primo aggiornamento della regolazione dei contratti flessibili. Ma la soluzione
ponte sui precari aprirebbe margini per affrontare tutti gli altri nodi del
pubblico impiego: c'è infatti da confermare entro l'anno la proroga del blocco
dei contratti fino a tutto il 2014 (il Dpr è già stato inviato alle Camere) e
c'è fare il punto sull'andamento dello stop del turn over all'80%. In
parallelo, entro luglio, andrà poi definita la gestione degli esuberi generati
dai tagli della spending review. Sono circa 7.800 le «eccedenze» nelle Pa
centrali: 7.416 tra i funzionari e circa 400 tra i dirigenti. Le procedure
previste passano per una serie di strumenti progressivi per limitare al massimo
le misure più "dure". In primo luogo andrà individuato il personale
che può essere collocato a riposo perché raggiunge i requisiti previdenziali
pre-riforma entro fine 2013, poi saranno avviati i processi di «mobilità
guidata». (D.Col. - M.Rog.)
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