martedì 15 maggio 2012

Prossime tappe Palermo e Roma


MOBILITAZIONI

Precari enti locali, giornata di protesta di fronte la Prefettura. Prossime tappe Palermo e Roma

I lavoratori affiancati dai segretari di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl hanno chiesto al prefetto di farsi portatore delle loro richieste
Oltre 500 lavoratori precari sotto la Prefettura di Messina per chiedere stabilizzazione vera, definitiva, seria. Una protesta, quella dei lavoratori impegnati delle Pubbliche Amministrazioni siciliane, che oggi le Federazioni del Pubblico Impiego di Cgil, Cisl e Uil hanno promosso sotto le sedi delle nove Prefetture dell’Isola. A Messina presente il segretario generale della Cisl Funzione Pubblica Sicilia, Angelo Fullone.
Le Segreterie Regionali CGIL FP, CISL FP e UIL FPL – in una nota congiunta - esprimono profonda preoccupazione, soprattutto alla luce delle recenti pronunzie della Corte dei Conti sui processi di stabilizzazione del personale precario nelle pubbliche amministrazioni e le motivazioni addotte nell’impugnativa del Commissario dello Stato ai disegni di legge elaborati dal Governo e dalla classe politica siciliana, che aggravano un quadro normativo già fortemente complesso ed allarmano i lavoratori precari che garantiscono servizi fondamentali ai cittadini.
Durante il sit-in di protesta una delegazione delle rappresentanze sindacali è stata ricevuta dal Prefetto di Messina, Francesco Alecci, al quale è stato consegnato un documento con il quale i sindacati e i lavoratori precari: rivendicano una riorganizzazione della pubblica amministrazione in Sicilia, scevra da sperperi e, attraverso il pieno apporto professionale del personale precario utilizzato, tesa unicamente a garantire ed ampliare i servizi da offrire ai cittadini; ritengono che gli errori, i ritardi e le omesse applicazioni di precedenti normative, perpetrati negli anni dalla classe politica siciliana, non possono e non debbano ricadere sulle spalle dei lavoratori e delle loro famiglie, che da oltre vent’anni sono impegnati in posizioni di lavoro strategici delle amministrazioni, ed oggi posti a serio rischio. I dipendenti considerano discriminatoria ed iniqua l’esclusione dai processi di stabilizzazione di questi lavoratori rispetto ai processi analoghi avviati e conclusi positivamente sia in campo nazionale che regionale. Auspicano un percorso, in tempi certi, orientato alla stabilizzazione di questi lavoratori, integrato in un processo di razionalizzazione e valorizzazione generale delle risorse umane all'interno delle amministrazioni pubbliche e chiedono risposte concrete, non ulteriori proroghe ed illusori tentativi di mitici percorsi di stabilizzazione, operate dal Governo regionale e dalla classe politica siciliana, ma interventi che regolarizzino concretamente la condizione di lavoro di questi precari ultraventennali.
L’obiettivo è che il prefetto che si faccia latore del documento allegato al Presidente del Consiglio dei Ministri ed al Ministro del Lavoro, affinché possano rimuovere gli ostacoli e gli impedimenti di legge alle procedure di stabilizzazione dei precari della pubblica amministrazione in Sicilia, anche con disposizioni derogatorie rispetto alle normali procedure di assunzione, tenendo conto della loro specificità giuridica, lavorativa e sociale. Ma intanto la tensione resta alta e le protesta verranno “trasferite” a Palermo e Roma.

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