Secondo l'Istat, il dato aumenta di 2,3 punti nei dodici mesi. Per la fascia d'età 15-24 anni è il dato peggiore sia dall'inizio delle serie mensili, gennaio 2004, sia dall'inizio delle serie trimestrali, IV trimestre 1992. Grilli: "Peggioramento atteso". Camusso: "2013 ancora più pesante"
ROMA - Cresce la disoccupazione in Italia, superando la soglia dell'11% e raggiungendo l'11,1%, in rialzo di 0,3 punti percentuali su settembre e di 2,3 punti su base annua. Lo rileva l'Istat (dati destagionalizzati e provvisori). Si tratta del tasso più alto da gennaio 2004 (inizio serie mensili). Guardando alle serie trimestrali è il maggiore dal primo trimestre 1999. "È chiaro che anche l'occupazione soffre, è un dato ovviamente negativo, ma atteso", ha detto il ministro dell'Economia, Vittorio Grilli, commentando la disoccupazione record, aggiungendo: "Se l'economia rallenta non si può pensare che l'occupazione migliori, anche nei nostri dati c'è un peggioramento nel 2013".
Giovani sempre più senza lavoro. Ancora più preoccupanti i dati che riguardano la disoccupazione giovanile (15-24 anni): a ottobre il tasso è al 36,5%, il livello più alto sia dall'inizio delle serie mensili, gennaio 2004, sia dall'inizio delle serie trimestrali, IV trimestre 1992. In questa fascia d'età, le persone in cerca di lavoro sono 639 mila. Il tasso di disoccupazione under 25 risulta così in aumento di 0,6 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 5,8 punti nel confronto tendenziale. Analizzando i dati relativi al terzo trimestre 2012, invece, il tasso di disoccupazione dei 15-24enni sale dal 26,5% del terzo trimestre 2011 al 32,1%, con un picco del 43,2% per le giovani donne del Mezzogiorno. Nel complesso nel terzo trimestre il numero dei disoccupati manifesta un ulteriore forte aumento su base tendenziale (+30,6%, pari a 581.000 unità). La crescita, diffusa su tutto il territorio nazionale, interessa entrambe le componenti di genere e in oltre la metà dei casi persone con almeno 35 anni. La crescita, spiega l'Istituto di statistica, è dovuta in un caso su due a quanti hanno perso la precedente occupazione. Il tasso di disoccupazione medio trimestrale (dati grezzi), fa sapere sempre l'Istat, è pari al 9,8%, in crescita di 2,1 punti percentuali rispetto a un anno prima. Nel dettaglio, l'indicatore passa dal 6,7% del terzo trimestre 2011 all'8,8% per gli uomini e dal 9% all'11% per le donne.
Sono 2 milioni e 870mila i senza lavoro. Il numero dei disoccupati, pari a 2 milioni 870 mila, aumenta del 3,3% rispetto a settembre (+93 mila unità). Su base annua si registra una crescita del 28,9% (+644 mila unità). La crescita della disoccupazione riguarda sia la componente maschile sia quella femminile.
Record anche di precari: 2,9 milioni. Nel terzo trimestre i dipendenti a termine sono 2 milioni 447 mila a cui si aggiungono 430 mila collaboratori, sommando le due categorie si arriva a 2 milioni 877 mila lavoratori precari, il massimo dall'inizio delle serie trimestrali relative, dal III trimestre 2004. Se si guarda solo ai dipendenti a tempo il record è dal III trimestre 1993.
Bersani: "Dato impressionante". La disoccupazione giovanile in Italia "è impressionante", ha commentato Pier Luigi Bersani nel corso del videoforum di Repubblica Tv. "Se non diamo un minimo di sprint all'economia - dice il leader del Pd - è inutile che ragioniamo su politiche specializzate. Ci si sta restringendo la coperta. Io chiedo: siamo solo in recessione? Possiamo riprenderci? Bisogna convincerci che bisogna fare un minimo di politiche espansive, per andare oltre al rigore. Serve qualcosa d'altro".
Camusso: "2013 ancora più pesante". Bonanni: "Dobbiamo fare di più". Angeletti: "Nemmeno l'anno prossimo vedremo la luce". "I dati sulla disoccupazione sono la conferma che l'effetto recessivo della politiche economiche che ci sono state è stato molto profondo", ha commentato il segretario della Cgil, Susanna Camusso, durante un convegno presso la sede della Provincia di Roma. "Perché la scelta - prosegue Camusso - di non occuparsi delle politiche industriali da un lato e di sostegno dall'altro determina un crescente crisi dell'occupazione". E ha aggiunto: "Il 2013, sul piano occupazionale, sarà ancora più pesante del 2012, che già è stato l'anno più pesante della crisi".
Per il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, i dati diffusi dall'Istat sono "drammatici", soprattutto per quanto riguarda i giovani e le donne. È "inutile piangersi addosso", ha sottolineato Bonanni, ma "bisogna fare tutti insieme qualcosa di più" senza scaricare la responsabilità su altri".
Non vede la luce nemmeno per l'anno prossimo il leader della Uil, Luigi Angeletti: "In Europa le cose non vanno bene, ma in Italia vanno peggio. Nel mese di ottobre abbiamo perso 3mila posti ogni giorni, dall'inizio dell'anno 2mila ogni giorno. Nel 2013 continueremo ad essere in recessione, il quadro è drammatico perché dietro i numeri ci sono le persone. Credo che migliorerà- continua il sindacalista-, ma non che usciremo dalla recessione. È auspicabile e probabile che stiamo risalendo dal fondo ma non vedremo la luce nemmeno nel 2103 saremo sempre dentro il pozzo. La cosa da fare è ridurre le tasse sul lavoro, non esistono ricette migliori. A testimonianza di ciò potrei sostenere quello che è accaduto: più tasse, più disoccupati. È un'equazione semplice. Perché il nostro sistema economico perde competitività. Lo stato nonostante le tasse non avrà mai risorse necessarie. Questa è una drammatica illusione che molta gente continua a coltivare. La festa è finita? Per noi lo è già da un po'".
Sacconi: "Governo torni a legge Biagi". "Prosegue a un ritmo allarmante la crescita della disoccupazione, quella generale come quella giovanile", ha commentato il senatore del Pdl ed ex ministro del Welfare, Maurizio Sacconi. "Solo nell'anno del governo Monti - dice - si è incrementata di 2,3 punti e di 600mila unità. E il governo deve ora riflettere da un lato sulla insufficienza delle politiche di crescita e, dall'altro, sui vantaggi immediati che potrebbero dare la immediata correzione della riforma del lavoro in termini di ritorno alla legge Biagi per le tipologie flessibili, un deciso sostegno all'apprendistato, la defiscalizzazione del salario di produttività definito dagli accordi di prossimità".
Confcommercio: "Dati confermano stato di crisi". Per l'Ufficio Studi della Confcommercio, i dati sulle dinamiche registrate dal mercato nel lavoro ad ottobre "segnalano l'accentuarsi delle difficoltà di ampi strati di popolazione a trovare un'occupazione. Infatti, il deciso aumento del tasso di disoccupazione è sintesi di una contenuta diminuzione degli occupati (-8 mila unità in un mese, -45 mila in un anno) e in misura particolarmente ampia della crescita delle persone che cercano attivamente un lavoro (+93 mila in un mese, +644 mila in un anno)".
Sono 18,7 milioni i disoccupati dell'Eurozona. Nell'Eurozona a ottobre sono stati registrati 18,7 milioni di disoccupati, pari all'11,7% dato in crescita (+0,1 punti) rispetto al mese precedente. Su base annua l'aumento della disoccupazione è stato di +1,3 punti (10,4% a ottobre 2011), colpendo 2,16 milioni di persone in più in 12 mesi. Lo rende noto Eurostat. I tassi più alti restano quelli di Spagna e Grecia, entrambe sopra il 25%, con una disoccupazione giovanile che si spinge verso il 60%.
Giovani sempre più senza lavoro. Ancora più preoccupanti i dati che riguardano la disoccupazione giovanile (15-24 anni): a ottobre il tasso è al 36,5%, il livello più alto sia dall'inizio delle serie mensili, gennaio 2004, sia dall'inizio delle serie trimestrali, IV trimestre 1992. In questa fascia d'età, le persone in cerca di lavoro sono 639 mila. Il tasso di disoccupazione under 25 risulta così in aumento di 0,6 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 5,8 punti nel confronto tendenziale. Analizzando i dati relativi al terzo trimestre 2012, invece, il tasso di disoccupazione dei 15-24enni sale dal 26,5% del terzo trimestre 2011 al 32,1%, con un picco del 43,2% per le giovani donne del Mezzogiorno. Nel complesso nel terzo trimestre il numero dei disoccupati manifesta un ulteriore forte aumento su base tendenziale (+30,6%, pari a 581.000 unità). La crescita, diffusa su tutto il territorio nazionale, interessa entrambe le componenti di genere e in oltre la metà dei casi persone con almeno 35 anni. La crescita, spiega l'Istituto di statistica, è dovuta in un caso su due a quanti hanno perso la precedente occupazione. Il tasso di disoccupazione medio trimestrale (dati grezzi), fa sapere sempre l'Istat, è pari al 9,8%, in crescita di 2,1 punti percentuali rispetto a un anno prima. Nel dettaglio, l'indicatore passa dal 6,7% del terzo trimestre 2011 all'8,8% per gli uomini e dal 9% all'11% per le donne.
Sono 2 milioni e 870mila i senza lavoro. Il numero dei disoccupati, pari a 2 milioni 870 mila, aumenta del 3,3% rispetto a settembre (+93 mila unità). Su base annua si registra una crescita del 28,9% (+644 mila unità). La crescita della disoccupazione riguarda sia la componente maschile sia quella femminile.
Record anche di precari: 2,9 milioni. Nel terzo trimestre i dipendenti a termine sono 2 milioni 447 mila a cui si aggiungono 430 mila collaboratori, sommando le due categorie si arriva a 2 milioni 877 mila lavoratori precari, il massimo dall'inizio delle serie trimestrali relative, dal III trimestre 2004. Se si guarda solo ai dipendenti a tempo il record è dal III trimestre 1993.
Bersani: "Dato impressionante". La disoccupazione giovanile in Italia "è impressionante", ha commentato Pier Luigi Bersani nel corso del videoforum di Repubblica Tv. "Se non diamo un minimo di sprint all'economia - dice il leader del Pd - è inutile che ragioniamo su politiche specializzate. Ci si sta restringendo la coperta. Io chiedo: siamo solo in recessione? Possiamo riprenderci? Bisogna convincerci che bisogna fare un minimo di politiche espansive, per andare oltre al rigore. Serve qualcosa d'altro".
Camusso: "2013 ancora più pesante". Bonanni: "Dobbiamo fare di più". Angeletti: "Nemmeno l'anno prossimo vedremo la luce". "I dati sulla disoccupazione sono la conferma che l'effetto recessivo della politiche economiche che ci sono state è stato molto profondo", ha commentato il segretario della Cgil, Susanna Camusso, durante un convegno presso la sede della Provincia di Roma. "Perché la scelta - prosegue Camusso - di non occuparsi delle politiche industriali da un lato e di sostegno dall'altro determina un crescente crisi dell'occupazione". E ha aggiunto: "Il 2013, sul piano occupazionale, sarà ancora più pesante del 2012, che già è stato l'anno più pesante della crisi".
Per il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, i dati diffusi dall'Istat sono "drammatici", soprattutto per quanto riguarda i giovani e le donne. È "inutile piangersi addosso", ha sottolineato Bonanni, ma "bisogna fare tutti insieme qualcosa di più" senza scaricare la responsabilità su altri".
Non vede la luce nemmeno per l'anno prossimo il leader della Uil, Luigi Angeletti: "In Europa le cose non vanno bene, ma in Italia vanno peggio. Nel mese di ottobre abbiamo perso 3mila posti ogni giorni, dall'inizio dell'anno 2mila ogni giorno. Nel 2013 continueremo ad essere in recessione, il quadro è drammatico perché dietro i numeri ci sono le persone. Credo che migliorerà- continua il sindacalista-, ma non che usciremo dalla recessione. È auspicabile e probabile che stiamo risalendo dal fondo ma non vedremo la luce nemmeno nel 2103 saremo sempre dentro il pozzo. La cosa da fare è ridurre le tasse sul lavoro, non esistono ricette migliori. A testimonianza di ciò potrei sostenere quello che è accaduto: più tasse, più disoccupati. È un'equazione semplice. Perché il nostro sistema economico perde competitività. Lo stato nonostante le tasse non avrà mai risorse necessarie. Questa è una drammatica illusione che molta gente continua a coltivare. La festa è finita? Per noi lo è già da un po'".
Sacconi: "Governo torni a legge Biagi". "Prosegue a un ritmo allarmante la crescita della disoccupazione, quella generale come quella giovanile", ha commentato il senatore del Pdl ed ex ministro del Welfare, Maurizio Sacconi. "Solo nell'anno del governo Monti - dice - si è incrementata di 2,3 punti e di 600mila unità. E il governo deve ora riflettere da un lato sulla insufficienza delle politiche di crescita e, dall'altro, sui vantaggi immediati che potrebbero dare la immediata correzione della riforma del lavoro in termini di ritorno alla legge Biagi per le tipologie flessibili, un deciso sostegno all'apprendistato, la defiscalizzazione del salario di produttività definito dagli accordi di prossimità".
Confcommercio: "Dati confermano stato di crisi". Per l'Ufficio Studi della Confcommercio, i dati sulle dinamiche registrate dal mercato nel lavoro ad ottobre "segnalano l'accentuarsi delle difficoltà di ampi strati di popolazione a trovare un'occupazione. Infatti, il deciso aumento del tasso di disoccupazione è sintesi di una contenuta diminuzione degli occupati (-8 mila unità in un mese, -45 mila in un anno) e in misura particolarmente ampia della crescita delle persone che cercano attivamente un lavoro (+93 mila in un mese, +644 mila in un anno)".
Sono 18,7 milioni i disoccupati dell'Eurozona. Nell'Eurozona a ottobre sono stati registrati 18,7 milioni di disoccupati, pari all'11,7% dato in crescita (+0,1 punti) rispetto al mese precedente. Su base annua l'aumento della disoccupazione è stato di +1,3 punti (10,4% a ottobre 2011), colpendo 2,16 milioni di persone in più in 12 mesi. Lo rende noto Eurostat. I tassi più alti restano quelli di Spagna e Grecia, entrambe sopra il 25%, con una disoccupazione giovanile che si spinge verso il 60%.
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