Giovedì 10 Gennaio 2013 - 12:28 di Melania Tanteri
Sono 106 i lavoratori precari della Ferrovia Circumetnea di Catania che, da qui a ottobre, potrebbero essere mandati a casa. "Eppure - affermano a LiveSiciliaCatania alcuni di loro che oggi hanno organizzato una protesta - lavoriamo in azienda dal 2006.
CATANIA - Sono 106 i lavoratori precari che entro ottobre finiranno in mezzo a una strada.Succede alla Ferrovia Circumetnea di Catania, azienda di trasporto pubblico che rischia così l'interruzione del servizio. Tanto, infatti, minacciano i sindacati, che stamattina hanno organizzato un sit in di protesta alla stazione Borgo, se non verrà trovata una soluzione per la stabilizzazione
"Entro sei sette mesi 106 persone saranno fuori dall'azienda - spiega Francesco Guardo, Coordinatore provinciale dei Cobas-Tpl - e questo perchè i vertici non hanno voluto stabilizzare queste persone, limitandiosi a bandire un concorso per solo 40 posti, nonostante questi lavoratori abbiano acquisito, negli anni, una grande professionalità". Assunti nel 2006 con contratto annuale e previo concorso, infatti, questi lavoratori sono stati sempre confermati, ogni anno, fino a oggi.
"Da qui a ottobre saremo in 106 ad andare a casa - afferma a LivesiciliaCatania Orazio Caponnetto, tra i precari che cui il contratto scadrà a breve. All'interno dell'azienda - aggiunge - stanno procedendo a concorsi in forma privata, mentre per noi è previsto un nuovo concorso pubblico che ancora deve essere bandito". Non solo. I lavoratori lamentano in particolare che, per partecipare al nuovo concorso, dovranno effettuare una preselezione che, di fatto, annulla tutte le competenze acquisite negli anni, oltre al fatto che le progressioni verticali previste per il personale, non sono state bandite anche all'esterno, come previsto dalla Legge Brunetta.
Il tutto, concludono i lavoratori, in un'azienda già sotto organico relativamente all'officina, alle manutenzioni e anche al comparto sicurezza. "Insomma - evidenzia Caponnetto: a rischio, oltre alla sicurezza dei lavoratori, anche il servizio stesso, sa urbano che extraurbano.
"Entro sei sette mesi 106 persone saranno fuori dall'azienda - spiega Francesco Guardo, Coordinatore provinciale dei Cobas-Tpl - e questo perchè i vertici non hanno voluto stabilizzare queste persone, limitandiosi a bandire un concorso per solo 40 posti, nonostante questi lavoratori abbiano acquisito, negli anni, una grande professionalità". Assunti nel 2006 con contratto annuale e previo concorso, infatti, questi lavoratori sono stati sempre confermati, ogni anno, fino a oggi.
"Da qui a ottobre saremo in 106 ad andare a casa - afferma a LivesiciliaCatania Orazio Caponnetto, tra i precari che cui il contratto scadrà a breve. All'interno dell'azienda - aggiunge - stanno procedendo a concorsi in forma privata, mentre per noi è previsto un nuovo concorso pubblico che ancora deve essere bandito". Non solo. I lavoratori lamentano in particolare che, per partecipare al nuovo concorso, dovranno effettuare una preselezione che, di fatto, annulla tutte le competenze acquisite negli anni, oltre al fatto che le progressioni verticali previste per il personale, non sono state bandite anche all'esterno, come previsto dalla Legge Brunetta.
Il tutto, concludono i lavoratori, in un'azienda già sotto organico relativamente all'officina, alle manutenzioni e anche al comparto sicurezza. "Insomma - evidenzia Caponnetto: a rischio, oltre alla sicurezza dei lavoratori, anche il servizio stesso, sa urbano che extraurbano.
Ultima modifica: 10 Gennaio ore 13:29
http://catania.livesicilia.it/2013/01/10/la-protesta-dei-precari-interromperemo-il-servizio_218069/
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