PALERMO- Approvato dalla commissione lavoro all'Ars il disegno di legge che interviene dopo l'impugnativa del commissario dello Stato sulla proroga dei contratti dei precari. Restano esclusi i 45 co.co.co., i cui contratti non potranno dunque venire prorogati insieme agli altri. Il provvedimento sarà dunque domani in esame a Sala d'Ercole per garantire il rinnovo dei contratti dell'universo che raccoglie oltre 22mila precari.
“Il nuovo ddl prevede l'esclusione del passaggio contestato dal commissario dello Stato – afferma Mariella Maggio, vicepresidente della commissione –, garantendo così la proroga dei contratti per gli altri lavoratori subordinati”. Se la grande platea dei precari è a un passo dal tirare un sospiro di sollievo, lo stesso non vale per i 45 collaboratori con contratto di collaborazione coordinata e continuativa, che peraltro sono fra i pochi ad essere stati assunti alla Regione Sicilia tramite un concorso. Si tratta di persone che negli ultimi anni hanno svolto attività con modalità analoghe a quelle dei dipendenti regionali, e sono tutti inseriti entro il dipartimento territorio e ambiente: geologi, ingegneri, architetti, medici e agronomi.
“Siamo professionisti, tutti laureati, entrati regolarmente tramite una selezione fra il 2002 ed il 2006 – dice Paolo Valentini, componente della “task force ambiente” – . Io sono un agronomo e svolgo, assieme ai colleghi, compiti di programmazione e pianificazione all'interno delle aree protette. Senza di noi non si sarebbero potuti attivare diversi fondi europei”. La truppa dei 45 co.co.co. si occupa anche di valutazione d'impatto ambientale e di analisi in merito al rischio idrogeologico. “L'amministrazione ci ha dato l'obbligo di firma – prosegue Valentini – , per cui segniamo le entrate e le uscite. Inoltre ci vengono assegnate le pratiche. Siamo precari, ma portiamo 20 milioni di euro all'anno nelle casse della Regione, visto che diversi enti pubblici e privati pagano le spese delle istruttorie che noi svolgiamo”.
La commissione lavoro intanto ha approvato una risoluzione, proponendo alla giunta Crocetta di provvedere al rinnovo dei loro contratti, che però al momento continuano ad essere sospesi. “Il rinnovo non comporta un onere aggiuntivo – sottolinea Mariella Maggio –, dal momento che il loro progetto è in corso. In questo modo ci auguriamo possano avere la stessa sorte degli altri precari”. L'assessore all'economia Luca Bianchi afferma al riguardo: “Per i co.co.co. stiamo lavorando ad un percorso per via amministrativa". Allo studio unasoluzione-tampone, ovvero il prolungamento del contratto fino al termine del progetto per il quale i 45 sono stati chiamati in servizio. Il 46esimo collaboratore a contratto invece ha abbandonato il proprio incarico per un incarico presso un istituto scolastico un paio di mesi fa.
“Al presidente Crocetta che lavora alla sua rivoluzione chiedo un impegno concreto – chiede Roberto Clemente di Cantiere Popolare – affinché tutti i precari siciliani vengano sottratti dal giogo e dal ricatto delle proroghe”.
Ultima modifica: 09 Gennaio ore 18:39
“Il nuovo ddl prevede l'esclusione del passaggio contestato dal commissario dello Stato – afferma Mariella Maggio, vicepresidente della commissione –, garantendo così la proroga dei contratti per gli altri lavoratori subordinati”. Se la grande platea dei precari è a un passo dal tirare un sospiro di sollievo, lo stesso non vale per i 45 collaboratori con contratto di collaborazione coordinata e continuativa, che peraltro sono fra i pochi ad essere stati assunti alla Regione Sicilia tramite un concorso. Si tratta di persone che negli ultimi anni hanno svolto attività con modalità analoghe a quelle dei dipendenti regionali, e sono tutti inseriti entro il dipartimento territorio e ambiente: geologi, ingegneri, architetti, medici e agronomi.
“Siamo professionisti, tutti laureati, entrati regolarmente tramite una selezione fra il 2002 ed il 2006 – dice Paolo Valentini, componente della “task force ambiente” – . Io sono un agronomo e svolgo, assieme ai colleghi, compiti di programmazione e pianificazione all'interno delle aree protette. Senza di noi non si sarebbero potuti attivare diversi fondi europei”. La truppa dei 45 co.co.co. si occupa anche di valutazione d'impatto ambientale e di analisi in merito al rischio idrogeologico. “L'amministrazione ci ha dato l'obbligo di firma – prosegue Valentini – , per cui segniamo le entrate e le uscite. Inoltre ci vengono assegnate le pratiche. Siamo precari, ma portiamo 20 milioni di euro all'anno nelle casse della Regione, visto che diversi enti pubblici e privati pagano le spese delle istruttorie che noi svolgiamo”.
La commissione lavoro intanto ha approvato una risoluzione, proponendo alla giunta Crocetta di provvedere al rinnovo dei loro contratti, che però al momento continuano ad essere sospesi. “Il rinnovo non comporta un onere aggiuntivo – sottolinea Mariella Maggio –, dal momento che il loro progetto è in corso. In questo modo ci auguriamo possano avere la stessa sorte degli altri precari”. L'assessore all'economia Luca Bianchi afferma al riguardo: “Per i co.co.co. stiamo lavorando ad un percorso per via amministrativa". Allo studio unasoluzione-tampone, ovvero il prolungamento del contratto fino al termine del progetto per il quale i 45 sono stati chiamati in servizio. Il 46esimo collaboratore a contratto invece ha abbandonato il proprio incarico per un incarico presso un istituto scolastico un paio di mesi fa.
“Al presidente Crocetta che lavora alla sua rivoluzione chiedo un impegno concreto – chiede Roberto Clemente di Cantiere Popolare – affinché tutti i precari siciliani vengano sottratti dal giogo e dal ricatto delle proroghe”.
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http://livesicilia.it/2013/01/09/precari-proroga-piu-vicina-ma-restano-fuori-i-co-co-co_241547/
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