Il presidente uscente dell'Eurogruppo è intervenuto al Parlamento: "La disoccupazione è una tragedia che stiamo sottovalutando". E poi mette in guardia da facili entusiasmi: "C'è ancora molto da fare, i leader sono troppo divisi"
Il numero uno dell'Eurogruppo, pur mettendo in guardia i colleghi da facili entusiasmi, sottolinea come il 2013 sia iniziato "in una situazione nettamente migliore rispetto all'anno scorso, il 2012 è stato un anno di risultati positivi per la zona euro". Tuttavia, "i tempi che viviamo sono difficili, non dobbiamo dare all'opinione pubblica l'impressione che il peggio sia alle nostre spalle perché ci sono ancora cose da fare molto difficili".
Anche perché nella Ue "non c'è accordo sulla strada da imboccare nei prossimi anni, gli Usa e gli altri ci interpellano a proposito e noi abbiamo solo risposte di cortissimo respiro". Juncker nel suo discorso di commiato al Parlamento Ue si è lamentato facendo riferimento all'ultimo vertice durante il quali i leader europei hanno fatto osservazioni discordanti sulla road map tracciata da lui stesso insieme a Mario Draghi (Bce), Herman Van Rompuy (Consiglio europeo) e José Manuel Barroso (Commissione Ue) sul rafforzamento della governance.
Juncker ha quindi lanciato un appello affinché si ritrovi "la dimensione sociale dell'unione economica e monetaria, con misure come il salario minimo in tutti i Paesi della zona euro, altrimenti perderemmo credibilità e approvazione della classe operaia, per dirla con Marx".
http://www.repubblica.it/economia/2013/01/10/news/juncker_disoccupazione_ue-50252790/
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