sabato 25 maggio 2013

D'Alia: ''La stabilizzazione dei precari nella P.a. non è un tabù''


D'Alia: ''La stabilizzazione dei precari nella P.a. non è un tabù''

Roma, 25 mag. (Adnkronos) - La stabilizzazione degli oltre 115mila precari della pubblica amministrazione "non è un tabù, ne discuteremo con i sindacati". E' quanto afferma all'Adnkronos il ministro della Pubblica amministrazione, Gianpiero D'Alia, in vista della convocazione di martedì prossimo, il 28 maggio. Un appuntamento che arriva dopo la proroga al 31 dicembre 2013 dei contratti a termine.
"La discussione con le organizzazioni sindacali - prosegue D'Alia - fa parte del programma del governo Letta. Non ho promesse da fare, ma dobbiamo avere il tempo di conoscere esattamente come è la situazione dei precari".
Parecchi di questi lavoratori, spiega il ministro, "svolgono funzioni fondamentali per le amministrazioni in cui stanno, dalla sanità, agli enti di ricerca, dai vigili del Fuoco ai ministeri, quindi non rinnovarli avrebbe comportato il blocco di parecchie di queste attività. La proroga - continua D'Alia - ci permette di accompagnare il processo di riorganizzazione delle strutture dei ministeri, che va fatta in base alla spending review e di fare una valutazione della utilità e della utilizzabilità di questo personale all'interno delle amministrazioni. Questo ci mette anche nella condizione di aprire il confronto con il sindacato sulla questione di un percorso di normalizzazione dei rapporti flessibili e precari della pubblica amministrazione".
D'altra parte, "è chiaro che il fenomeno del precariato nella Pa è frutto del blocco del turn over. Ora c'è la necessità di valutare ente per ente, amministrazione per amministrazione, contratto per contratto, quale personale ha bisogno di interventi di stabilizzazione, nel rispetto delle regole costituzionali, perché nella pubblica amministrazione si accede solo per concorso. E inoltre occorre verificare le disponibilità economiche delle amministrazioni".
Quanto all'ipotesi di uno sblocco del turn over, il ministro chiarisce che "fino al 2014 sembra impossibile". Ma ''possiamo cercare di immaginare, con i sindacati, delle soluzioni che evitino forme di precariato come quelle attuali".
Il passaggio chiave è la revisione delle piante organiche nei vari dicasteri. "Tutti i colleghi stanno procedendo a una ricognizione attenta dei servizi e una valutazione del personale. In particolare, so che il ministro Bray ha dato incarico a una commissione di esperti di scrivere il nuovo regolamento di organizzazione del ministero dei Beni culturali, so che tutti i colleghi stanno facendo una ricognizione attenta. Aspettiamo a breve i risultati", confida D'Alia.
Insomma. la disponibilità ad aprire un dialogo sui rinnovi dei contratti del pubblico impiego c'è. "Nessun ostacolo ad aprire una discussione per capire come cominciare a discutere, ad esempio, della parte normativa dei contratti - dichiara all'Adnkronos - vediamo le piattaforme che presenteranno i sindacati".
Tuttavia, aggiunge D'Alia, "noi, la gente, in giro non la possiamo prendere: il blocco dei rinnovi contrattuali non è stato un capriccio, ma è stato dettato dalla necessità di coprire con le risorse dei contribuenti le priorità del Paese, e tra queste c'è sicuramente il pagamento della cassa integrazione e di tutti gli ammortizzatori sociali per chi nel privato ha perso il posto".
Inoltre, "c'è la necessità di alleggerire la pressione fiscale sulle famiglie e sul ceto medio e la necessità di rimettere in movimento il sistema delle imprese anche in merito ai pagamenti dei debiti delle pubbliche amministrazioni. Sono priorità oggettive su cui si sono concentrate le poche risorse a disposizione. E' chiaro che - spiega il ministro - ritengo non sia giusto che il personale del settore pubblico abbia la retribuzione bloccata dal 2009, ma se uno è chiamato a fare delle scelte sulle priorità tra chi ha un lavoro e chi non ce l'ha, il governo deve tentare di aiutare chi un lavoro non ce l'ha o l'ha perso. Detto questo, senza illusioni e con molta onestà e lealtà vedremo le cose che si possono fare".
Il governo sta poi verificando la possibilità di applicare la "staffetta generazionale" sia al settore privato che al pubblico. La conferma arriva dal titolare di palazzo Vidoni: "Si sta verificando la possibilità di applicare ciò che il ministro Giovannini sta studiando per il settore privato in merito alla 'staffetta generazionale'", spiega D'Alia all'Adnkronos.
Inoltre, aggiunge, "abbiamo anche il tema dell'armonizzazione tra il lavoro pubblico e quello privato e anche i criteri di flessibilità in entrata e in uscita nei rapporti di pubblico impiego. Tutte questioni delle quali dovremo discutere nelle prossime settimane".
Ci sono poi nuove norme sulla semplificazione della Pa in arrivo. Saranno entro giugno all'esame del Cdm. Il ministro della Funzione Pubblica rilancia il tavolo aperto dal precedente governo con Confindustria. "Abbiamo ripreso il pacchetto con lo spirito dell'intervento del presidente Squinzi all'assemblea di Confindustria, un intervento che condivido dalla prima all'ultima parola per la parte relativa al mio ministero", afferma all'Adnkronos.
"Stiamo preparando un pacchetto di norme sulla semplificazione che innanzitutto - spiega D'Alia - riprenda quello che il precedente governo ha portato in Parlamento e che, a causa della chiusura anticipata della legislatura, non è stato approvato. In aggiunta, stiamo esaminando le proposte che ci sono giunte in questi giorni da Confindustria e da altre organizzazioni di categoria. Nel giro di una settimana, dieci giorni, penso che avremo un primo pacchetto di norme, una bozza, ed entro giugno ritengo potrà andare in Consiglio dei ministri".
Fonte:http://www.adnkronos.com/IGN/News/Economia/DAlia-La-stabilizzazione-dei-precari-nella-Pa-non-e-un-tabu_32228251075.html

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