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LA corte dei conti licenzia 47 impiegati di I recastagni
CATANIA - Dal posto fisso allo spettro della disoccupazione per 47 dipendenti comunali di Trecastagni, un piccolo centro alle pendici dell' Etna. Ieri la decisione della Corte dei conti, alla quale il sindaco si era rivolto nel settembre scorso, è arrivata come un macigno in municipio. I contratti dei 47 lavoratori, 28 dei quali si erano visti rinnovare il contratto per i prossimi cinque anni (altri erano stati stabilizzati a tempo indeterminato nel 2010) sono «da ritenersi risolti per fatto sopravvenuto» e i mandati di pagamenti legati alle loro retribuzioni sono bloccati. Questo almeno scrive in una lettera inviata al sindaco il funzionario del settore Affari finanziari, il quale si rifà al parere vincolante della Corte dei conti: obbligo di blocco totale delle assunzioni per i Comuni che non rispettano il tetto di spesa. Tetto che, secondo la Corte, nel 2009 sarebbe stato sforato dal Comune di 565 mila euro. «Uno sforamento solo virtuale - ribatte il sindaco di Trecastagni, Giuseppe Messina - perché quei soldi erano in effetti previsti nella dotazione finanziaria regionale in un articolo poi però superato dalla legge nazionale». Una vicenda complessa che di certo avrà nuovi colpi di scena, dato che i lavoratori promettono azioni eclatanti e il sindaco evoca addirittura problemi di ordine pubblico. Tra i "licenziati" c' è anche il comandante dei vigili urbani. m. g.
TGR Sicilia del 15 marzo 2012
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