lunedì 2 aprile 2012

Il Presidente della Regione Raffaele Lombardo non si nasconde dopo l’imputazione coatta del Gip


Il Presidente della Regione Raffaele Lombardo non si nasconde dopo l’imputazione coatta del Gip per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa e a Palermo affronta le domande incalzanti della stampa, che chiede notizie in merito alla possibile decisione di dimissioni prima della naturale scadenza del suo mandato elettorale.
Lombardo non tergiversa: “Non sottoporrò la Regione al fango di un processo, se ci dovesse essere un rinvio a giudizio mi dimetto – ha detto – Io dico che oggi è stata disposta un’imputazione che sarà valutata dal giudice per l’udienza preliminare. Non è un rinvio a giudizio e chi gioca su questo equivoco è quantomeno in malafede”.
“Se c’è rinvio a giudizio mi dimetto – ha ribadito Lombardo – senza aspettare nè il primo grado nè l’appello nè la Cassazione. Chiedo solo che l’udienza venga fissata il prima possibile e che in quella udienza venga disposta o l’archiviazione o il processo”.
In precedenza aveva sottolineato come quest’inchiesta, sin dall’inizia sia stata contornata da strane coincidenze: “Il 29 marzo di due anni fa uscì la notizia dell’inchiesta su la Repubblica, e oggi, 29 marzo, arriva l’ordinanza del gip. Sembra una coincidenza astrale…”. Rivelando: “Non mi aspettavo questa ordinanza del gip ma sono sereno e rispettoso del lavoro dei magistrati”. Lombardo ha ricordato che “la magistratura di Catania, sotto la guida di due capo procuratori, aveva chiesto l’archiviazione. Oggi il gip, e ne prendo atto ha emesso una ordinanza perchè ha ritenuto necessaria una verifica in udienza preliminare degli atti citati dalla Procura nella richiesta di archiviazione”.
E ancora: “Leggerò stasera l’ordinanza, che mi è arrivata poco prima che iniziasse l’incontro sulla Gesip alla Regione. Sono 64 pagine: un gran bel lavoro, se è vero che sono state scritte dopo l’ultima udienza tenuta ieri a mezzogiorno”.
“Poi deciderò con i miei avvocati se chiedere il rito abbreviato in sede di udienza preliminare davanti al Gup”. Aggiungendo. “Il mio rispetto per la magistratura è lo stesso di ieri anzi è cresciuto, così come la mia serenità”. E ha concluso: “Comunque, con franchezza non m’aspettavo questa decisione del gip, così come non se l’aspettava nessuno. Forse qualcuno”. Chi? “Qualcuno”, ha affermato.
Nessuna ipotesi sui possibili scenari politici siciliani in futuro: “Ripercussioni politiche? I partiti fanno le loro valutazioni su un eventuale rinvio a giudizio,e io non sono stato rinviato a giudizio. Dall’ordinanza del gip scaturisce la fissazione dell’udienza preliminare, in quella sede poi si potranno determinare diverse ipotesi: il rinvio a giudizio appunto o il non luogo a procedere”. E infine: “Io non ho mai chiesto favori ai mafiosi e su questa vicenda scriverò un memoriale”.

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