domenica 1 dicembre 2013

GIORNALE DI SICILIA - Conti in rosso in cinquanta Comuni Per i precari è in bilico pure la proroga


Patto di stabilità sforato anche a Messina, Ragusa, Trapani. Lupo: «Si fermi lo scontro fra Crocetta e D’Alia»

di GIACINTO PIPITONE
PALERMO. Oltre 50 Comuni sono già tagliati fuori dalla possibilità di stabilizzare o anche solo prorogare i contratti dei precari perchè hanno «semplicemente» sforato il patto di stabilità o si sono spinti fino al pre-dissesto se non al vero e proprio default. Mentre la legge sugli Lsu fatica a uscire dal tavolo della giunta regionale, arrivano i primi dati che descrivono la difficoltà a cui i sindaci e Crocetta andranno incontro da gennaio.
L’assessorato regionale agli Enti locali ha completato un monitaraggio sulla situazione economica dei Comuni. Il riferimento è ai vincoli di bilancio a cui si aggancia le legge su proroghe e stabilizzazioni: un testo scritto dalla giunta ricalcando le recenti norme nazionali. In base ai dati ufficiali Messina, Ragusa e Trapani sarebbero già tagliate fuori al pari di altri grandi centri che - in base ai dati dell’Ifel, fondazione dell’Anci - hanno sforato i tetti di spesa nel 2012. A questi si aggiungono 5 centri dichiarati in dissesto dalla Corte dei Conti (Santa Maria di Licodia, Santa Venerina, Milazzo, Scaletta Zanclea e Comiso) e altri 6 che si trovano in pre-dissesto, sottoposti a piani di rientro dal deficit (Itala, Racalmuto, Riposto, Tremestieri, Motta Camastra e Cefalù).
«In base ai vincoli nazionali - spiega l’assessore regionale al Personale, Patrizia Valenti - possono stabilizzare solo i Comuni con i conti in regola». Ma l’allarme è scattato perchè «anche le proroghe - aggiunge la Valenti - non sono fini a se stesse e vanno legate alle future stabilizzazioni»: chi non è in condizioni di dare il posto fisso, anche se fra tre anni, non può neppure prorogare gli attuali contratti.
E la situazione può perfino peggiorare: «Le ultime norme nazionali sull’Imu - spiega il presidente dell’Anci, Paolo Amenta - stanno costringendo i Comuni a riscrivere in tutta fretta i bilanci per togliere le quote fiscali che non verranno incassate. Così aumenterà il numero delle città che andranno in dissesto». E aumenteranno i sindaci che non possono neppure fare le proroghe: «C’è un altro studio - conclude Amenta - che mostra come in base alle piante organiche nel triennio i Comuni potrebbero stabilizzare 14 mila degli attuali 18.500 precari. Ma in base ai vincoli di bilancio questo numero scende ad appena 3 mila stabilizzazioni».
Anche per questo motivo Crocetta ha convocato sindaci, sindacati (ma non gli autonomi dell’Mgl) e leader di partito. Il presidente vuole un patto sulla parte più contestata della norma regionale: «L’elenco unico dei precari che andremo a formare - conclude la Valenti - permette di avviare proroghe e stabilizzazioni in un contesto regionale e non legato al singolo Comune. In pratica i precari potranno essere trasferiti in altri Comuni pur di non perdere il posto». Su questo i sindacati autonomi sono sul piede di guerra e Crocetta vuole evitare che i partiti cavalchino la protesta.
Il presidente vuole anche un fronte nel pressing su Letta. Si spera in extremis nell’allargamento dei vincoli di bilancio. È il Pd che sta lavorando in questo senso: «Se Letta non ci dà una mano, qui saltano anche le proroghe» sintetizza Baldo Gucciardi. Mentre il segretario Giuseppe Lupo sottolinea i rischi per lo scontro in atto fra Crocetta e l’Udc del ministro D’Alia: «Basta con questo scaricabarile inaccettabile. Crocetta e D’Alia si sono incontrati più volte assicurando che il problema sarebbe stato risolto ma di cosa si siano detti, il Pd non è mai stato informato».

Conti  in rosso in cinquanta Comuni Per i precari è in bilico pure la proroga

PALERMO. Ecco l’elenco dei Comuni che, in base ai dati ufficiali, hanno sforato il patto di stabilità. Se non arriveranno deroghe ai vincoli di bilancio introdotti su scala nazionale, in questi centri non si potranno fare stabilizzazioni e nè prorogare gli attuali contratti: Agira, Alcamo, Augusta, Avola, Bagheria, Barcellona Pozzo di Gotto, Barrafranca, Borgetto, Brolo, Caccamo, Calatafimi, Caltagirone, Capaci, Carlentini, Catenanuova, Cerda, Cinisi, Erice, Giarre, Grammichele, Ispica, Leonforte, Marsala, Messina, Mirabella Imbaccari, Modica, Monreale, Piana degli albanesi, Pozzallo, Prizzi, Ragusa, Rosolini, Santa Caterina Villarmosa, Scicli, Scordia, Taormina, Tortorici, Trapani, Trecastagni, Valderice, Viallafranca Tirrena.Ridha Daiebi dati ufficiali.

FONTEGiornale di Sicilia :http://www.gds.it/gds/sezioni/politica/dettaglio/articolo/gdsid/305737/


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