Comprendiamo benissimo le tante sollecitazioni fatte dai colleghi, per un'immediata discesa in piazza in modo imponente e sopratutto dirrompente, dichiarando una lotta senza quartiere nei confronti di una classe politica che si è cullata per troppo tempo a nostre spese, tentando di porre rimedio al danno fatto nei pochi giorni rimasti prima della scadenza naturale dei contratti .
Dovremmo essere nelle proprie piazze e davanti ai comuni a contestare e non già serenamente in servizio come se nulla fosse sui posti di lavoro, magari con un monte ore di congedo ordinario da usuffruire e ore di servizio maturate in eccedenza da compensare; dando per scontato che tutto si ripete , tutto si evolve per nulla cambiare.
Chi ieri contestava le nostre perplessità e le nostre azioni di lotta, oggi si mobilita, assecondando il nostro pensiero che si sta rivelando in tutta la sua drammaticità.
Riteniamo che il tempo è abbondantemente scaduto per una forte e decisa mobilitazione, ma bisogna che tutti ci impegnamo a far veicolare un messaggio chiaro che non lasci spazio a interpretazioni soggettive che assecondano i propri fini e le proprie esigenze, consapevoli che oggi non basta essere in piazza in 4.000 o 5.000 persone per cambiare le cose, ma bisogna essere presenti in 20.000 per tentare solo di farle cambiare, dando voce a chi rappresenta le vere istanze dei lavoratori, a chi non viene convocato al tavolo perchè dice e afferma ciò che pensa proponendo percorsi alternativi a quel progetto di legge che ancora oggi dopo l'ennesimo incontro con i confederali si presenta in tutta la sua fragilità e e vulnerabilità all'impugnativa del Commissario dello Stato.
Ritengo ancora una volta che chi porta avanti le istanze della categoria, deve essere controparte di un governo o delle istituzioni in genere e non già parte integrante del governo stesso, impegnati come sono da compromessi e interessi di bottega ; se così non fosse oggi CGIL CISL e UIL non dovevano assecondare, limitandosi a semplici dubbi e perplessità di facciata, dovevano mettere sul tavolo una controproposta, che muovendo nel solco della legge 125/2013 prospettava una soluzione diversa al bacino unico regionale che lo stesso presidente Crocetta e gli stessi confederali non danno per scontato come risolutore della problematica.
Credo che c'è tanta gente che non ha capito la strada imboccata, come segreteria MGL Regione e Autonomie Locali non vogliamo mandare nessuno al massacro, se ci sono i numeri bene in piazza anche domani mattina se non ci sono, bisogna seguire strade alternative fin quando queste sono possibili ; credo personalmente che non si può andare oltre questa settimana, a tal uopo invito tutti a fare la propria parte a svegliare chi dorme sonni tranquilli sui posti di lavoro .
Ai fini di una completa informazione si fà presente che in data odierna sono stati attivati e predisposti i mandati di pagamento delle somme dovute agli enti quale quota di comparteciapzione ai contratti per il periodo maggio /luglio 2013.
Il Segretario Generale
Giuseppe Cardenia
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